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La vitamina A è essenziale per la visione come componente essenziale della rodopsina, una proteina che assorbe la luce nei recettori retinici, e perché supporta normale la differenziazione ed il funzionamento delle membrane congiuntivale e cornea. Supporta anche la crescita cellulare e la relativa differenziazione, giocando un ruolo fondamentale nella normale formazione e nel buon funzionamento del cuore, dei polmoni, dei reni e di altri organi.
Sono disponibili due forme di questa vitamina nella dieta umana: quella preformata (il retinolo e la sua forma esterificata, estere retinile) e i carotenoidi della provitamina A. La vitamina A preformata si trova in alimenti di origine animale, compresi i prodotti lattiero-caseari, pesce e carne (soprattutto fegato). Di gran lunga il più importante carotenoide della provitamina A è il beta-carotene; altri carotenoidi della provitamina A sono l’alfa-carotene e la beta-criptoxantina. Il corpo converte questi pigmenti vegetali in vitamina A. Sia la provitamina A che la vitamina A preformata devono essere metabolizzate a livello intracellulare in acido retinoico e retinale, le forme attive di vitamina A, per supportare importanti funzioni biologiche della vitamina. Altri carotenoidi presenti negli alimenti, come il licopene, la luteina e la zeaxantina, non vengono convertiti in vitamina A.
Le varie forme di vitamina A vengono solubilizzate in micelle nel lume intestinale e assorbite dalle cellule della mucosa duodenale. Sia gli esteri di retinile che i carotenoidi della provitamina A sono convertiti in retinolo, che viene ossidato in retinale e poi in acido retinoico. La maggior parte della vitamina A nel corpo umano è immagazzinata nel fegato sotto forma di esteri di retinile.
I livelli di retinolo e di carotenoidi sono tipicamente misurati nel plasma, e i livelli di retinolo nel plasma sono utili per valutare eventuali anomalie di questa vitamina. Le riserve epatiche di vitamina A possono essere misurate indirettamente attraverso il test dose-risposta, in cui i livelli di retinolo nel plasma sono misurati prima e dopo la somministrazione di una piccola dose di questa vitamina. Un aumento di livello retinolo nel plasma di almeno il 20% indica un livello di vitamina A anomalo. Ai fini della pratica clinica, i livelli plasmatici di retinolo sono di per sé sufficienti per documentare una carenza significativa.
Una concentrazione plasmatica di retinolo inferiore a 0,70 micromoli / L (o 20 microgrammi [mcg] / dL) riflette un’ anomalia della vitamina A in una popolazione, mentre la concentrazione di 0,70-1,05 micromoli / L potrebbe essere marginale in alcune persone. In alcuni studi, elevate concentrazioni nel plasma di alcuni carotenoidi della provitamina A sono state associate con un minor rischio di vari problemi di salute, ma questi studi non hanno definitivamente dimostrato se questo rapporto sia casuale o meno.
La carenza di vitamina A è rara nel mondo occidentale. Tuttavia la carenza di vitamina A è comune in molti paesi in via di sviluppo, spesso perché i residenti hanno accesso limitato agli alimenti che contengono vitamina A preformata da fonti alimentari di origine animale e normalmente non consumano alimenti contengono beta-carotene a causa della povertà. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, 190 milioni di bambini in età prescolare e 19,1 milioni di donne incinte in tutto il mondo hanno una concentrazione di retinolo nel siero sotto le 0,70 micromoli / L. In questi paesi la bassa assunzione di vitamina A è fortemente associata a malattie anche gravi durante i periodi di forte richiesta nutrizionale, come ad esempio durante l’infanzia, la gravidanza e l’ allattamento.
Nei paesi in via di sviluppo, la carenza di vitamina A di solito inizia durante l’infanzia, quando i bambini non ricevono un adeguato approvvigionamento di colostro o di latte materno. Anche la diarrea cronica porta ad una eccessiva perdita di vitamina A nei bambini piccoli, e la carenza di vitamina A aumenta il rischio di diarrea (è un cane che si mode la coda). Il sintomo più comune della carenza di vitamina A nei bambini piccoli e nelle donne incinte è xeroftalmia. Uno dei primi segni di xeroftalmia è la cecità notturna, o l’incapacità di vedere in condizioni di scarsa luce. La carenza di vitamina A è una delle principali cause di cecità prevenibile nei bambini. Le persone con carenza di vitamina A (e, spesso, xeroftalmia con le sue caratteristiche macchie di Bitot) tendono ad avere uno status permanente di basso contenuto di ferro, che può portare all’anemia. La carenza di vitamina A aumenta anche la gravità e il rischio di mortalità per le infezioni (in particolare diarrea e morbillo) anche prima della comparsa della xerophthalmia.
I seguenti gruppi sono fra quelli con più probabilità di avere insufficiente apporto di vitamina A.
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