La Varicella è una malattia esantematica altamente contagiosa che si contrae tipicamente da bambini entro i 12 anni di età, ma può tranquillamente presentarsi anche negli adolescenti e negli adulti. La varicella è causata da una infezione del virus VZV (Virus Varicella Zoster) e si presenta con un rush cutaneo vescicolare che si estende su tutto il corpo, viso e genitali compresi.
La varicella si diffonde per via aerea ed è infettiva già due giorni prima dell’apparizione delle tipiche pustole. La persona resta contagiosa fino a quando le lesioni sono completamente secche e sparite, il ché accade circa 10 giorni dopo l’eruzione cutanea.
Esiste un vaccino che protegge dalla varicella e viene iniettato al bambino in età compresa tra i 12 e 15 mesi. Durante i 4 e i 5 anni viene fatto un richiamo per aumentare la protezione. Se non si è mai preso il vaccino e non si è mai avuta la varicella, si consiglia di prendere le due dosi ad almeno 28 giorni di distanza l’uno dall’altra.
Solitamente la varicella si presenta una sola volta ma può accadere che, il VZV si ripresenti dopo anche sotto forma di eruzione cutanea detta herpes zoster. Il vaccino esclude la possibilità di non prendere la varicella ma non assicura il fatto di poter prendere in seguito l’herpes zoster.
Cenni storici
La varicella è una malattia presente da secoli ma solo nel XIX secolo è stata distinta dal vaiolo. Presente anche in altre specie animali come scimmie e gorilla, la varicella è una infezione tipica dell’infanzia. Si presenta solitamente tra i 5 e i 10 anni di età e ha ondato stagionali con picchi in primavera e in inverno.
La varicella è altamente trasmissibile, si stima infatti che il contagio avviene nel 90% dei casi.
Nel XVII secolo, il medico inglese Richard Morton coniò il termine di chickenpox, parola con cui tutt’oggi viene usate per dire varicella nei paesi anglosassoni, definendola però una sottospecie di vaiolo. Solo nel 1767, ad opera di Rudolf Steiner, furono trovate le prove che si trattava di due malattie differenti dimostrando che, la varicella, era causata da un virus infettivo e che, se prelevato del liquido presente nelle vescicole di un infetto e strofinato su una persona sana, quest’ultimo veniva contagiato.
Durante il XX secolo, gli scienziati cercarono di capire la correlazione tra la varicella e l’herpes zester e fu scoperto che era lo stesso Virus Varicella Zoster a causare le malattie. Finalmente nel 1974, Michiaki Takahashi, riuscì a sviluppare il vaccino contro la varicella.
Contagio e viralità della varicella
La varicella avviene per via dell’infezione da virus Varicella-Zoster che viene rilasciato tramite stranuti, saliva e contagio diretto tramite le eruzioni cutanee.
La viralità è più elevata in gruppi che stanno a stretto contatto per molto tempo: studenti, fratelli e sorelle, soldati.
Il contagio può avvenire da colpi di tosse oppure dal tocco delle vesciche presenti sulla pelle del malato. In caso di rottura, queste devono essere immediatamente pulite con garze disinfettanti. La varicella può essere trasmessa anche da persone con Herpes Zoster (fuoco di Sant’Antonio) e Herpes labiale.
Il contagio può avvenire anche nei 2 o 3 giorni prima della comparsa delle vesciche e rimane attiva fino a quanto le pustole non sono diventate croste.
Sintomi
La varicella è facilmente riconoscibile tramite le piccole macchie di colore rosso che cominciano ad apparire sul corpo della persona infetta, nelle schiena, nella pancia, nel viso e anche nelle zone genitali. Prima della manifestazione delle vesciche, nel malato si presentano anche febbre anche se lieve, mal di testa e malessere generale.
Dapprima le chiazze rosse sono piatte poi evolvono in vescicole, bollicine di pochi millimetri che contengono il liquido infetto. Le vescicole si distribuiscono su tutto il corpo, anche in viso e nel cuoio capelluto.
La varicella dura all’incirca 2 settimane. Le fasi sono:
Fase esantematica
Compaiono le prime macchie rosse che nel giro di poche ore diventato papule, ossia in rilievo. Le papule cominciano a riempirsi di liquido infetto e si trasformano in vescicole.
Le vescicole sono prima limpide poi, il liquido al loro interno si intorpidisce.
Le lesioni si espandono su tutto il corpo a gruppi e a distanza anche di giorni, provocando fastidio e prurito. Se le vescicole si infettano diventano pustole.
Fase di remissione
Dopo qualche giorno le vescicole si trasformano in croste. Significa che la persona colpita sta andando verso la guarigione. In questa fase non c’è più pericolo di contagio, nonostante le croste possano resistere fino a 20 giorni, per poi scomparire del tutto senza lasciare alcun segno.
Non bisogna staccare le vescicole o grattarla poiché potrebbe portare alla generazione di infezioni e ad eventuali cicatrici.
Varicella nei bambini
Qualora i sintomi della varicella si presentino nel bambino tra i 5 e 12 anni, non bisogna allarmarsi poiché è tra le malattie più diffuse durante l’infanzia.
È bene però cercare di evitare il contagio con fratelli e sorelle se presenti ma soprattutto, bisogna cercare di non fare infettare le vescicole. Tipicamente i bambini non resistono dal grattarsi il fastidioso prurito dovuto alle pustole, è quindi consigliato utilizzare delle garze umide per alleviare il fastidio e ricorrere a guantini e calze per evitare che il bambino si gratti, soprattutto di notte.
Tenere il bambino isolato da luoghi come la scuola durante tutto il periodo di incubazione della malattia, ricordandosi che la varicella è contagiosa già 1 o 2 giorni prima dell’apparizione delle macchie rosse.
Complicazioni
Tipicamente non ci sono complicazioni ma potrebbero essercene nel neonato fino a 6 mesi poiché non ha ancora sviluppato gli anticorpi per la varicella. In casi gravi, la varicella può portare a polmonite e encefalite. Una complicazione di entità minore può essere l’infezione batterica della pelle dovuta al continuo grattarsi del bambino.
Il paratleta Brenden Hall, oro olimpico nel 2012 al Londra nei 400 metri di stile libero, ha avuto delle complicazioni per via della varicella avuta a 6 anni. Questo lo ha portato a perdere il 70% del suo udito ma anche ad un arresto cardiaco prolungato e una trombosi venosa profonda in una gamba che ha costretto i medici all’amputazione.
Bisogna stare attenti quindi a curare e portare alla totale guarigione il bambino per non incorrere in infezioni che posso talvolta portare a drammatiche situazioni.
Varicella negli adulti
Più che nei bambini, la varicella può essere particolarmente pericolosa per gli adulti. Non è raro infatti che dai 18 anni in su si finisca in ospedale per delle complicazioni.
La varicella negli adulti ha gli stessi sintomi che colpiscono il bambino ma talvolta possono essere più violenti e fastidiosi. L’infezione si manifesta allo stesso modo, partendo con un rash di macchie rosse, febbre e mal di testa per poi palesarsi con papule che diventano vescicole.
Purtroppo proprio attraverso queste vescicole c’è un maggiore rischio negli adulti di contrarre infezioni cutanee, artrite, epatite, encefalite e polmonite. Quest’ultima è quella più grave.
Varicella nelle donne incinta
Se la donna incinta contrae la varicella nel primo trimestre c’è un alto rischio di contagiare il feto generando alterazioni o malformazioni. Se invece la varicella si manifesta a pochi giorni dal parto, anche il neonato può nascere con una forma grave di varicella che porta a un rischio di mortalità circa del 30%.
Cura
Non esiste una cura contro la varicella bensì esiste un vaccino che, nel 95% dei casi, eviterà il ritorno della varicella e dell’herpes zoster. Questo vaccino viene dato ai bambini tra i 12 e 15 mesi, con un secondo richiamo tra i 5 e 6 anni.
Per attenuare i sintomi come il mal di testa, febbre, malessere e il forte prurito, si possono prendere sia per gli adulti sia per i bambini, degli analgesici e antipiretici, creme contro il prurito e nei casi più gravi degli antistaminici o antibiotici a largo spettro.
È bene quindi vaccinare il proprio bambino così che sia protetto da eventuali contagi da varicella. Nel caso in cui la contragga, bisogna stare molto attenti e cercare di lenire le lesioni cutanee affinché guariscano senza provocare infezioni e complicazioni più gravi.
Se non si è fatto il vaccino da piccoli, si possono comunque fare i richiami da adulti.
Il vaccino non è obbligatorio ma è vivamente consigliato.
Se credete che vostro figlio abbia la varicella, rivolgetevi al vostro medico e tenetelo a casa per tutta la durata della malattia, che di solito si esaurisce nel giro di 10-15 giorni.