La diagnosi di celiachia richiede negli adulti e in una percentuale di casi pediatrici l’esecuzione della duodenoscopia. L’esecuzione di questo accertamento presenta un alto rischio di trasmissione del SARSCoV-2 per l’operatore, in quanto provoca la nebulizzazione tipo aerosol della saliva e delle secrezioni delle prime vie digerenti. La Società Europea di Endoscopia Gastrointestinale (European Society of Gastrointestinal Endoscopy, ESGE) in un position statement del 19 aprile 2020 e ancora valido, ritiene opportuno che sia sospesa l’esecuzione delle esofago-gastroduodenoscopie per motivi di routine e che siano eseguite solo quelle ritenute salva-vita (sanguinamento gastrointestinale, ingestione di corpi estranei pericolosi da ritenere). La Società Europea di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica (European Society for Paediatric Gastroenterology Hepatology and Nutrition, ESPGHAN) ha condiviso questo statement.
Un ostacolo per l’accesso ai trattamenti
Al momento, l’emergenza COVID-19 in atto potrebbe quindi rappresentare un ostacolo all’accesso agli accertamenti diagnostici per la celiachia, anche se diverse Regioni e PA autonome hanno organizzato dei percorsi ospedalieri protetti COVID-free per assicurare un’adeguata assistenza alle condizioni patologiche diverse dal COVID-19. Qualora ci fossero pazienti sospetti di celiachia, con positività anticorpale, in attesa di eseguire la duodenoscopia, non va mai iniziata la dieta senza glutine o ridotto il contenuto di glutine nella dieta rispetto a quanto se ne sta assumendo. L’evoluzione dei sintomi del paziente in attesa di accertamento endoscopico va monitorata dal Curante che deciderà caso per caso se trovare percorsi di urgenza per l’esecuzione di questo esame diagnostico.
Follow-up
Il follow-up del paziente celiaco non presenta particolari criticità nell’emergenza COVID-19. Servizi di
telemedicina potranno essere attivati. La valutazione della compliance alla dieta potrà essere standardizzata mediante l’uso di questionari validati. L’esito di accertamenti emato-chimici potrà essere comunicato a distanza al Medico Curante. Per una analisi generale del modello assistenziale basato sui servizi di
telemedicina, consultare il Rapporto ISS COVID-19 n. 12/2020.
Il vaccino contro il Sars-CoV-2 è rischioso per i celiaci?
Ci sono pervenute alcune richieste di informazione su eventuali rischi del vaccino contro il SARS-Cov-2 per le persone celiache. Pubblichiamo la risposta del Dottor Marco Silano, Coordinatore del board scientifico AIC e Primo Ricercatore, Direttore Unità Operativa Alimentazione, Nutrizione e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità. Non ci sono evidenze scientifiche che suggeriscano che le persone affette da celiachia abbiano un rischio superiore alla popolazione generale, di sviluppare effetti indesiderati in seguito alla somministrazione del vaccino contro il SARS-CoV-2. Pertanto, si raccomanda che le persone affette da celiachia seguano le indicazioni delle Autorità di Sanità Pubblica rivolte alla popolazione generale, riguardo alla vaccinazione contro il SARS-CoV-2.