Si sente parlare piuttosto di frequente di urgenze dal punto di vista medico, ma in alcuni casi si fa fin troppo confusione con l’emergenza. Nel caso in cui l’obiettivo sia quello di garantire la sopravvivenza del paziente, che ha subito una notevole compromissione dei parametri vitali, allora è fondamentale eseguire degli interventi nel più breve tempo possibile per impedirne la morte. In questi casi si parla di emergenze.
Quando, al contrario, serve un intervento pronto, ma che si possa ancora ritardare e dilazione nel tempo si può parlare di urgenze.
La differenza principale è legata essenzialmente alle tempistiche con cui vengono portati a termine i vari trattamenti che vengono richiesti e che sono fondamentali per la salute del paziente.
La valutazione della gravità della situazione e se si tratta di un caso d’emergenza piuttosto che di urgenza deve essere sempre lasciata nelle mani del personale sanitario che, avvalendosi delle proprie competenze e conoscenze, saprà prendere la decisione più adeguata al caso concreto
Le urgenze e le emergenze: come si possono riconoscere
Per poter effettuare un riconoscimento adeguato delle urgenze piuttosto che delle emergenze, si consiglia di arrivare prima di tutto ad una diagnosi concreta e corretta.
In tanti casi, una diagnosi completa e precisa non è chiaramente possibile, ma quanto meno si possa fare delle ipotesi diagnostiche il più attendibili possibile. Ci sono comunque vari criteri che possono essere presi in considerazione per questo tipo di valutazioni, come ad esempio la sofferenza che viene riscontrata nel paziente piuttosto che l’individuazione di lesioni facili da notare, come delle amputazioni, la perdita di coscienza, ma anche delle emorragie particolarmente gravi, anche se capita spesso che l’urgenza non si manifesti con queste modalità.
Tra i vari fattori che è necessario prendere in considerazione troviamo sicuramente le caratteristiche del singolo paziente e la situazione complessiva in cui è avvenuto l’evento. Inoltre, è bene tenere in considerazione anche l’ambiente intorno al paziente e vi siano delle possibili correlazioni con il danno che è stato riportato dal paziente.
Nel caso in cui il paziente presenti solo probabilmente dei danni, allora c’è la necessità di adottare una cura il più tempestiva possibile per fare in modo che non si aggravino le sue condizioni. In questi casi, di conseguenza, la condizione in cui versa il soggetto si può definire di urgenza.
Tra le varie manifestazioni cliniche che sono legate all’urgenza o all’emergenza troviamo le crisi convulsive, un notevole dolore che colpisce il torace in associazione a perdita di conoscenza e notevole sudorazione, delle lesioni piuttosto evidenti che hanno colpito degli organi fondamentali, come ad esempio gli occhi, notevole difficoltà nell’atto della respirazione, un dolore molto intenso e che non scompare in pochi secondi, folgorazioni che durano nel tempo, soffocamento per via del fatto che è stato inalato un corpo estraneo e un’incapacità di urinare nel momento in cui si ha la vescica piena.
Quali sono le principali urgenze
Le urgenze mediche si caratterizzano per necessitare un intervento che sia tempestive e svolto da persone che abbiano una notevole esperienza in ambito medico. Tra le varie urgenze mediche troviamo sicuramente la perdita di coscienza, ovvero la mancanza della consapevolezza di ciò che si verifica intorno a sé e degli oggetti esterni. Poi c’è lo shock, che viene provocato dal fatto che non arriva una quantità sufficiente di sangue ossigenato agli organi vitali, come ad esempio al cuore, e ai diversi tessuti.
L’emorragia è un’altra urgenza, dato che corrisponde alla perdita di sangue che si può verificare sia dalle arterie che dalle vene. L’emorragia può svilupparsi sia internamente che esternamente in base al percorso che compie il torrente circolatorio e, nel caso in cui non venga curata, può portare alla morte.
Anche l’angina pectoris rientra tra le urgenze, così come l’infarto del miocardio: nel momento in cui il cuore subisce uno sforzo eccessivamente intenso per colpa di uno stress di natura fisica piuttosto che mentale o emozionale, ecco che le arterie coronarie che sono sane cominciano a subire una notevole dilatazione per garantire al miocardio un quantitativo più alto di sangue ossigenato. Anche l’intossicazione acuta da stupefacenti, piuttosto che da bevande alcoliche o da narcotici è un’urgenza.
L’alcol, infatti, si deve ritenere una vera e propria droga, nonostante un consumo moderato sia accettato dalla società e quando un soggetto ne abuso può comportare lo sviluppo di tante patologie, avvelenamenti e, nei casi più gravi, può comportare anche la morte.
Anche le crisi epilettiche rappresentano delle situazioni di urgenza: di solito non si possono considerare delle emergenze dal punto di vista medico, a meno che non si tratti della prima volta che si manifestano.
In quest’ultimo caso, allora è molto importante che vengano eseguiti tutta una serie di esami e di accertamenti dal punto di vista clinico, con l’obiettivo di comprendere meglio quali siano le possibili motivazioni che hanno portato alla crisi, in maniera tale da poter iniziare il prima possibile un trattamento medico.
Quali sono i farmaci utilizzati per le urgenze
Sono davvero numerosi i medicinali che possono essere impiegati per la cura delle urgenze, quindi ne andremo ad analizzare solamente qualcuno a titolo indicativo.
Giusto per fare un esempio, l’adenosina si tratta di un farmaco che è in grado di rallentare l’attività del nodo del seno atriale e viene utilizzato di solito in tutti quei casi in cui il paziente soffre di tachicardie a complessi larghi, senza una causa specifica.
Il calcio, invece, può essere impiegato nelle ipocalcemie e nelle iperkaliemie, mentre la clonidina è uno stimolare adrenergetico che svolge un’attività centrale e viene impiegato soprattutto per il trattamento delle crisi ipertensive.
La dopamina è un altro farmaco usato spesso per le urgenze, anche se bisogna mettere in evidenza come tanto dipenda dal dosaggio.
Quando tale medicinale viene assunto a ridotti dosaggi è in grado di provocare l’incremento della perfusione renale stimolando adeguatamente i recettori dopaminergici, a dosaggi medi incrementa la gettata cardiaca, mentre a dosaggi alti comporta un incremento della PA sisto-diastolica e vasocostrizione sistemica.
La dopamina viene impiegata soprattutto per la cura dell’ipotensione, degli shock distributivi e delle sindromi da ipoperfusione, tranne l’ipovolemia.