I dubbi su cosa mangiare in gravidanza portano sicuramente moltissime donne a cercare di evitare alimenti considerati nocivi. Questa spasmodica volontà però ha creato anche fake news alimentari che col tempo si sono sempre più diffuse. Una di queste riguarda proprio l’ananas, uno dei frutti tropicali maggiormente consumati in Italia. Non esistono nel nostro paese coltivazioni del frutto, che viene importato per via aerea o marittima da altre zone del mondo.
L’ananas è un delizioso frutto che otteniamo grazie ad pianta appartenente alle Bromeliaceae, scoperta per la prima volta dagli europei nei Caraibi, ma originaria delle foreste tropicali del Sud America ( i principali produttori sono il Brasile e la Bolivia), e presente anche in Asia (soprattutto in Cina ed in Indonesia) e nel Sud del Pacifico. Come tutti i frutti anche l’ananas contiene alte concentrazioni di acqua, vitamine (in particolare la vitamina C), sali minerali, ed anche fibre. L’ananas è inoltre a basso contenuto calorico, in 100 g di prodotto sono presenti appena 50 calorie, con una piccola parte di proteine, contiene principalmente carboidrati. Oltre a ciò possiede anche proprietà antinfiammatorie, utili sicuramente a tutte le donne in attesa di un bambino, stimola il metabolismo, combatte la ritenzione idrica, ed ha anche proprietà antiossidanti.
Rispondiamo quindi immediatamente al quesito “è possibile mangiare l’ananas in gravidanza?” con un sicurissimo “Sì”. Le caratteristiche del frutto sopracitate sono infatti tutte estremamente positive in una condizione di attesa prenatale. Tutti gli studi affermano infatti che l’ananas non è in nessun modo in grado di provocare problemi alla madre o addirittura al feto.
Il mito da sfatare
È opinione comune che l’ananas sia nocivo a causa dell’alta concentrazione di bromelina. Tale sostanza sembrerebbe indurre travagli pre-termine e causare sanguinamenti, ma tutto ciò non è null’altro che leggenda senza alcun fondamento scientifico. Le dosi consigliate di ananas fresco per una donna incinta sono di circa 200 grammi a settimana, da mangiare magari dopo i pasti come dessert. Potrebbe sorgere a questo punto una domanda, ed il succo in cartone Per quanto riguarda il succo d’ananas, non solo è concesso e ritenuto totalmente sano, ma è addirittura da preferire rispetto al frutto fresco. Come per tutte le lavorazioni di succhi, o bevande poi commercializzate, il frutto viene sottoposto a pastorizzazione, che ne garantisce la conservazione, eliminando tra l’altro ogni traccia di bromelina.
Per quanto riguarda la frutta sciroppata il discorso è un po’ diverso. Sia chiaro, anche in questo caso non esistono controindicazioni, ma è bene chiarire che non bisogna esagerare con le dosi, soprattutto quando la frutta presa in considerazione contiene un elevato quantitativo di zuccheri. Lo stesso dicasi dell’ananas disidratato, non esistono, nuovamente, controindicazioni, ma è sempre meglio non esagerare con le dosi. Ricordiamo infatti che mezza porzione di frutta disidratata corrisponde ad una intera di frutta fresca.
In definitiva, tutto ciò che si legge più frequentemente sull’ ananas e sul suo rapporto negativo con la gravidanza non è fondato. Sarebbe inoltre un peccato privarsi del suo particolarissimo gusto e delle sue straordinarie qualità benefiche. L’unica controindicazione è assumere l’ananas durante l’allattamento, in questo caso potrebbe essere sconsigliato perché potrebbe innescare alcune allergie al neonato. Rimane il fatto che un nutrizionista o un pediatra saranno sicuramente in grado di dare indicazioni più precise a riguardo e consigliare al meglio la neo-mamma.