Il sistema nervoso centrale è composto da due zone, ovvero l’encefalo e il midollo spinale: il primo si caratterizza per essere un organo dalla consistenza spugnosa e molto soffice, che a sua volta si può differenziare in tre differenti parti, ovvero il cervello, il cervelletto e il midollo allungato. Il cervello, invece, si può considerare come la parte dalle dimensioni maggiori, che si differenzia a sua volta in due zone simmetriche che vengono denominate emisferi (il destro e il sinistro), che si spartiscono a metà il controllo delle funzioni dell’organismo. Ciascun emisfero presenta quattro lobi: quello frontale, parietale, occipitale e temporale, che hanno ovviamente funzioni specifiche. Inoltre, all’interno del cervello si possono trovare anche altre strutture particolari e profonde, come ad esempio l’ipotalamo, l’ipofisi, l’ippocampo e l’amigdala, che si occupano di controllare svariate funzioni, come ad esempio quelle emotive. Il sistema nervoso si può considerare come la zona maggiormente delicata e fondamentale di tutto il corpo ed è questo il motivo per cui può vantare varie protezioni, tra cui le meningi e il liquor, senza dimenticare la scatola cranica e le vertebre. I tumori del sistema nervoso centrale possono aggredire ogni sua componente, così come le meningi che fanno da rivestimento, per poi diffondersi anche al cervello e al cervelletto.
Quali sono i principali sintomi dei tumori del sistema nervoso centrale
La sintomatologia di una malattia così importante è legata a vari fattori, tra cui sicuramente il punto in cui si trova il tumore e quanto è grande la massa tumorale, dal momento che ciascuna parte del cervello è legata ad un compito ben preciso. Sarà proprio quella singola funzione che può subire dei danni, con tutta una serie di correlati sintomi. Giusto per fare un esempio, le neoplasie che vanno a colpire il lobo frontale presentano una notevole debolezza e comportano l’impossibilità di muovere tutta una zona del corpo, ma possono anche provocare confusione e problematiche dell’umore. Invece, i tumori che colpiscono il lobo parietale insorgono con sintomi come paralisi, convulsioni e comportano anche grande difficoltà a muovere una specifica zona del corpo. Nel caso in cui il tumore vada a colpire il cervelletto, invece, il paziente ha numerose difficoltà a conservare l’equilibrio, nonché presenta tanti problemi nella coordinazione dei movimenti, soffrendo dicefalee , nausea e vomito. I tumori che colpiscono l’ipotalamo, invece, vanno a causare delle problematiche emotive, così come vanno a variare la sensazione di freddo e di calore. Quando quest’ultimo tipo di tumori colpisce un bambino, tra le principali conseguenze troviamo un ritardo nello sviluppo e problemi nell’appetito e nella nutrizione.
Come si classificano
In base a quanto riportato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), lo schema di classificazione dei tumori del sistema nervoso centrale è davvero molto semplificato. Nel primo gruppo troviamo i tumori che vanno a colpire il tessuto neuroepiteliale: in questo caso si parla di tumori astrocitari, tumori oligodendrogliali, tumori oligo-astrocitari, tumori ependimali, tumori dei plessi corioidei, tumori neuroepiteliali e tumori neuronali e misti neuronali-gliali, tumori della zona pineale e tumori embrionali. La seconda grande categoria è quella che riguarda i tumori del sistema nervoso centrale non neuroepiteliali. In questa categoria troviamo diversi gruppi, come ad esempio i tumori che vanno a colpire i nervi cranici e quelli spinali, ma anche i tumori delle meningi (che a loro volta si suddividono in tumori meningendoteliali, tumori mesenchimali, lesioni melanocitiche primarie e altre neoplasie che sono ricollegate alle meningi); Tra i tumori non neuroepiteliali troviamo sicuramente anche quelli ematopoietici, come il plasmocitoma, mentre un altro gruppo è rappresentato dai tumori che provengono dalle cellule germinali (come ad esempio il teratoma o il coriocarcinoma), senza dimenticare il gruppo dei tumori che vanno a colpire la regione sellare e, infine, i tumori metastasici.
Come si possono curare e aspettativa di vita
I tumori del sistema nervoso centrale presuppongono la necessità di essere affrontati con un approccio terapeutico che può essere definito multidisciplinare, dal momento che va a tener conto di vari specialisti nel corso del trattamento: si tratta del neurochirurgo, del neuro-oncologo, del neuroriabilitatore, del neuropsicologo, del neuroradiologo e del neuropatologo. Non sempre questi tumori possono essere risolti con un intervento chirurgico, però. Anche se si tratta di tumori che possono insorgere con una certa facilità tra i bambini e vanno a colpire una zona che desta certamente grande preoccupazione, spesso si tratta di patologie che si possono curare con delle possibilità di sopravvivenza che si aggirano, nella maggior parte dei casi, intorno al 70%. A parte questo, tali tumori rappresentano pur sempre una delle più importanti e diffuse cause di decesso infantile, così come una delle più frequenti cause che comportano un’invalidità a vita. Nonostante le terapie stiano facendo passi in avanti importanti, i bambini che riescono a guarire spesso si trascinano per tutta la vita le cure a cui sono stati sottoposti. Così, nel corso del tempo, è possibile che abbiano a che fare con disturbi neurologici, cognitivi ed endocrinologici, che possono condizionare in maniera più o meno importante la quotidianità. Lo scopo principale della ricerca in questo campo è doppio, quindi: da un lato si tenta di aumentare il numero di bambini che possono guarire da questo tumore e dall’altro si prova in tutti i modi a rendere migliore la qualità della vita in seguito alla guarigione.
Tumore al cervello e tasso di sopravvivenza
La prognosi dei tumori cerebrali benigni, nel caso in cui si possano operare, di solito è piuttosto buona e l’operazione chirurgica consente di ottenere una guarigione totale. Chiaramente tutto cambia se è presente un tumore cerebrale maligno. In queste situazioni, quindi, la prognosi non può che essere del tutto variabile, dal momento che è legata a tantissimi parametri, tra cui la tipologia istologica del tumore, le dimensioni della massa tumorale, la sua localizzazione, le caratteristiche del paziente e le sue condizioni di salute generali. In alcuni casi molto gravi, questi tumori possono chiaramente portare anche al decesso del paziente. Nella gran parte dei casi con tumori al cervello maligni l’aspettativa di vita è notevolmente ridotta. In particolar modo, il glioblasoma e l’astrocitoma anaplastico si caratterizzano per essere i tipi istologici di tumore cerebrale che prevedono una prognosi decisamente negativa. Invece, l’oligodendroglioma è quello che presenta la prognosi più positiva per il paziente.
Aggiornamento Giugno 2020.
Scoprire i tumori con una semplice analisi del sangue: a breve potrebbe diventare realtà
È in fase sperimentare un test che permetterà di scoprire l’eventuale presenza di 50 diversi tipi di tumore con una semplice analisi del sangue. Quella che viene definita biopsia liquida è stata inventata da alcuni importanti centri ricerca degli Stati Uniti e del Regno Unito e permette di notare la presenza anche allo stadio precoce di tumori per i quali non esiste alcun tipo di screening. Si tratta di tumori che proprio per questo motivo di solito vengono scoperti quando sono già in fase avanzata e quando magari non c’è più niente da fare.
Per il momento questo test viene utilizzato per controllare l’andamento dei tumori che sono già stati scoperti. È ancora presto infatti perché possa essere utilizzato anche come vera e propria diagnosi precoce. Ci vorrà forse ancora qualche anno per mettere a punto il tutto, ma quel che è certo è che a breve potremo finalmente scoprire se siamo malati con largo anticipo. Una novità questa che dobbiamo senza dubbio accogliere a braccia aperte.