Quando si sta progettando una gravidanza, è naturale essere alla ricerca di segni “precoci” della dolce attesa. Ebbene, uno dei primi segni che possono far comprendere di essere in dolce attesa è determinato proprio dalla presenza dei tubercoli di Montgomery, con l’avvertenza che non si tratta di un “messaggio” univoco.
In altri termini, i tubercoli di Montgomery potrebbero in alcuni casi essere davvero un segno che si è incinta, ma in altri casi potrebbero anche essere la spia di qualcosa di completamente diverso. Ma cosa sono i tubercoli di Montgomery?
Cosa sono i tubercoli di Montgomery?
Le ghiandole di Montgomery, o tubercoli di Montgomery, o ghiandole dell’areola, sono ghiandole sebacee centrali, che sono situate nell’areola del seno. Il loro compito principale è favorire la produzione di secrezioni oleose, molto simili alle ghiandole sebacee del cuoio capelluto. L’obiettivo sarà infatti mantenere il capezzolo e l’areola lubrificati e protetti, preparando il seno ad esser ben lubrificato durante l’allattamento.
Ma non solo: i tubercoli di Montgomery non “funzionano” solo per mantenere il seno lubrificato, bensì anche per poter proteggere il proprio bambino dalle infezioni. Sulla pelle appaiono come piccoli dossi, che possono comparire in maniera distinta sia sul capezzolo che sull’areola, con identiche proporzioni e dimensioni.
Gravidanza e cambiamenti del corpo
Come noto, la gravidanza è un’evoluzione che comporta numerosi cambiamenti al proprio corpo. E, tra questi cambiamenti, il seno non può che essere uno dei protagonisti anche a causa dei già rammentati tubercoli di Montgomery, la cui numerosi può variare da poche unità, fino a 30 e oltre. Il numero di queste protuberanze varia da un seno all’altro, e anche da una gravidanza all’altra: se dunque non è la vostra prima dolce attesa, è possibile che i tubercoli possano questa volta apparire più o meno numerosi.
La loro comparsa in questo caso non deve dunque preoccupare. Per prendersi cura di loro sarà sufficiente sciacquare il seno con acqua pulita e non usare oli o saponi che potrebbero irritare i tessuti, specialmente quando si è in procinto di allattare al seno.
I tubercoli di Montgomery sono sempre un primo segno di gravidanza?
Anche se sono molte le donne che affermano che queste ghiandole siano state il primo segno visibile di gravidanza, non è sempre questo il caso. Di norma, però, quando i tubercoli di Montgomery sono segnale di una gravidanza in avvio, sono accompagnati da areole più scure. Si tratta di cambiamenti che iniziano a verificarsi mentre il seno si prepara a produrre latte, fin dalle prime settimane di gravidanza. Con il progredire della gravidanza, le areole potrebbero anche diventare più grandi.
Cambiamenti che colpiscono il seno
Ci sono inoltre alcune affezioni che possono colpire il seno e il capezzolo. Tra quelli più conosciuti, ma non tutti comuni, ci sono: l’inversione del capezzolo, l’adenoma erosivo, la desquamazione, l’eczema e la formazione di polipi fibroepiteliali.
Come molti fenomeni che riguardano le parti più intime e, in modo particolare, il seno delle donne specie quando sono in gravidanza, con tutto il cambiamento ormonale (e non solo) che le riguarda, bisogna sempre prestare attenzione anche rimanendo cauti e non cadendo in facili allarmismi. La natura umana, specie quella biologica del corpo umano, è molto complessa e articolata e ogni persona reagisce in modo diverso rispetto alle altre. Fenomeni normali in alcuni individui possono essere anomali in altri, e viceversa. Per questioni di una certa delicatezza è sempre opportuno e consigliabile avere una consultazione frequente e regolare con un medico di fiducia che sappia, da una parte, diagnosticare ogni tipo di problema e monitorare ogni tipo di anomali e, dall’altra, di tranquillizzare il proprio paziente spiegandogli chiaramente cosa sta accadendo e cosa deve fare per risolvere l’eventuale problema.
Altre cause dei tubercoli di Montgomery
Abbiamo visto, nelle righe precedenti, che i tubercoli di Montgomery sono spesso sintomatici di una gravidanza. Tuttavia, è risaputo che queste protuberanze possono svilupparsi sull’areola anche in virtù di altre cause. Vediamo le principali:
- cambiamenti fisici non determinati dalla gravidanza;
- stress: il proprio corpo reagisce allo stress e all’ansia in molti modi, e uno di questi potrebbe essere proprio la formazione di piccoli dossi sulle areole;
- squilibrio ormonale: gli ormoni nel proprio corpo possono essere sottoposti a diversi squilibri nella propria vita, anche non legati alla gravidanza;
Ricordate comunque che queste ghiandole sebacee sono una parte del tutto normale del seno, e rimarranno con voi per sempre. A volte potranno apparire più pronunciati, e anche senza alcun motivo specifico: evitate pertanto di preoccuparvi inutilmente, ferma restando l’opportunità di condividere ogni cambiamento del proprio corpo con un medico.
Conclusioni
Quando vedete comparire in maniera più visibile i tubercoli di Montgomery, e state cercando di rimanere incinta, potrebbe trattarsi di un segnale di una gravidanza. Soprattutto – si intende – se si verificano anche altri segnali tipici della dolce attesa: potrebbe essere pertanto conveniente fare un test di gravidanza e, indipendentemente dal risultato, prendere comunque un appuntamento con il proprio medico.
Se invece i tubercoli di Montgomery sono prominenti ma non sono legati a una gravidanza, potrebbe essere altresì una buona ragione per contattare il proprio medico, poiché tale segnale potrebbe essere indicativo di una causa diversa. Si pensi che, a volte, le dimensioni dei tubercoli possono aumentare in maniera notevole indipendentemente dal fatto che si sia incinta o meno. I dotti possono infatti bloccarsi a causa della presenza di cellule morte della pelle, proprio come l’acne si sviluppa sul viso.
In tale ipotesi, se il medico indicherà che i tubercoli di Montgomery sono il risultato di pori ostruiti, vi consiglierà di utilizzare un detergente delicato o un detergente acneico per risolvere il problema. Sarà sufficiente pulire l’area due volte alla settimana e aiutarsi con un esfoliante delicato. Altri accorgimenti validi potrebbero essere quelli legati alla possibilità di idratare le areole con creme che contengono aloe vera.
Approfondimenti e credit
- Ghiandole di Montgomery
- Susan Standring, Anatomia del Gray 41 ed.: 2 Volumi, Edra, 6 febbraio 2017
- Sébastien Doucet, Robert Soussignan e Paul Sagot, The Secretion of Areolar (Montgomery’s) Glands from Lactating Women Elicits Selective, Unconditional Responses in Neonates, in PLoS ONE, vol. 4, nº 10, 23 ottobre 2009