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La troponina è una proteina che si trova nei vari tessuti muscolari e permette al nostro corpo di muoversi senza problemi. In generale, le troponine sono formate da: troponina I, troponina C e troponina T. Per le persone che non sono afflitte da alcun tipo di problema rilevante, il livello di troponina è abbastanza basso. Tuttavia, quando questi valori tendono ad aumentare, non è opportuno sottovalutare la situazione, bensì è buona cosa sottoporsi ad esami più approfonditi.
Di seguito vedremo quali sono i valori standard di troponina, a cosa serve tenere tale valore sotto osservazione e a quali esami bisogna sottoporsi per verificare l’ effettivo valore.
Per essere ancor più precisi, le troponine sono degli enzimi proteici e si trovano nel muscolo cardiaco e scheletrico. Per tutta una serie di motivi che tra poco analizzeremo, l’ esame della troponina è parecchio vantaggioso per diagnosticare alterazioni di natura cardiaca.
I valori a cui afferire sono i seguenti: per la troponina T 0,2 milligrammi per litro, mentre per la troponina I circa la metà (0,1 milligrammo per litro). Come anticipato nel preambolo introduttivo, i valori di riferimenti sono molto bassi, pertanto a volte ci potrebbe essere qualche difficoltà nella fase di misurazione. Forse vi starete chiedendo perché l’ unico valore di troponina non menzionato è quello C, ma a ciò c’è una risposta: la troponina di tipo C e T sono considerate importanti ed indicative per il cuore. Quindi, la troponina C e T sono rilasciate nel sangue, ma soltanto in seguito a danni evidenti ( infarto, insufficienza respiratoria e traumi).
TnI e TnT sono i due acronimi adoperati e usati per indicare i valori di troponina I e T nel sangue. Quando una persona viene colpita da un attacco cardiaco (infarto), questi due valori tendono a schizzare verso l’ alto e tendono a rimanere molto alti per un massimo di circa due settimane. Risulta molto opportuno tenere monitorato questo valore nei pazienti più fragili. La troponina può esser rendicontata tramite appositi e semplici test del sangue. Difatti, tale valore è molto importante per stabilire e rendicontare in maniera accurata e precisa lo stato di salute del cuore. In sostanza, misurare la troponina permette di capire se la persona in questione ha subito un qualsiasi danno al cuore.
Un valore elevato di troponina può esser associato a diversi fattori. Tuttavia, per le persone più muscolose potrebbe capitare di avere dei valori sopra la media, ma tutto ciò, la maggior parte delle volte, è del tutto normale. Ciò si verifica anche e soprattutto in chi svolge molta attività fisica, per cui, in questi specifici casi, non si tratterà di una situazione maligna.
Ad ogni modo, valori alti di troponina derivando da:
Queste sono solo alcune delle innumerevoli cause, ragion per cui bisognerà sempre e comunque consultare il proprio medico di fiducia per avere un riscontro chiaro e sicuro. Nella maggior parte dei casi, come abbiamo potuto notare, valori elevati di troponina sono da associare a irregolarità o insufficienze cardiache.
Oltre a dei livelli di troponina elevati, possono manifestarsi anche valori bassi ed addirittura sotto gli standard indicati. C’è da preoccuparsi in casi come questi? In base a quanto appena spiegato, la risposta dovrebbe essere scontata e quasi automatica. Un basso livello di troponina è sintomo di un implausibile rischio di insufficienza cardiaca. A supportare quanto appena affermato, negli uomini sani il valore medio di troponina è quasi prossimo allo zero.
Se dalle analisi effettuate emerge una troponina bassa, quindi, non allarmatevi e ritenetevi ancor più sicuri dello stato di salute del vostro cuore. Per ogni dubbio abbiate, potete chiedere un consulto medico fissando un appuntamento con il dottore di fiducia.
In linea di massima non dovrai seguire alcun tipo di preparazione specifica. Astenersi da sforzi fisici importanti potrebbe aiutare a non alterare il valore del test, anche se comunque è raro che ciò possa alterare i risultati delle analisi.
Il test del sangue avviene tramite un prelievo di sangue. Una volta che il medico individua la vena del braccio, procederà ad inserire l’ ago ed ad estrarre la quantità di sangue necessaria per riempire la provetta. La misurazione della troponina non avviene in un singolo momento, infatti c’è bisogno di misurare tale valore almeno un paio di volte e circa 15 ore dopo i preoccupanti sintomi che si sono manifestati.
Nella maggioranza dei casi, il motivo più comune per cui viene richiesto il dosaggio di troponina è riferito alla potenziale possibilità di un infarto. Nel caso in cui il paziente stia accusando sintomi come dolore al torace lancinante, sarà cosa buona e giusta procedere nell’ analisi e sbrogliare tutti i dubbi. Una volta avvisato il dottore, il quale si occuperà di fornire il test al paziente, l’ esame verrà svolto in poco tempo.
In sintesi, il test è richiesto per i soggetti più fragili, al fine di stimare e valutare il problema cardiaco accusato. In queste casistiche estreme, è consigliabile agire al primo segnale di debolezza, in quanto ogni secondo può essere importante per scongiurare spiacevoli conseguenze. Aspettare ed esitare potrebbe essere fatale, soprattutto per coloro che soffrono di patologie pregresse alla zona cardiaca e respiratoria.
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