La maggior parte dei soggetti colpiti sono di sesso maschile, ma anche le donne non sono del tutto estranee a questo disturbo.
Uno dei metodi più efficaci e duraturi per tornare ad avere una chioma fluente e naturale dopo una iniziale caduta dei capelli è il trapianto. Scopriamo insieme di cosa si tratta, come funziona ed in cosa consiste il trapianto dei capelli nell’uomo e nella donna.
Il ciclo di vita dei capelli
I capelli nascono, crescono e muoiono. Ogni singolo capello si rinnova seguendo un preciso ciclo, che dura dai 2 ai 6 anni e comprende 3 fasi consecutive: la fase ànagen, la fase càtagen e la fase tèlogen.
- La fase ànagen è quella in cui il capello cresce, con ritmi di 1-2 centimetri ogni mese, e può durare da un minimo di 2 ad un massimo di 6 anni.
- La fase successiva è detta càtagen e consiste in un periodo di transizione, della durata di circa 2-4 settimane, in cui il capello smette di crescere e si “riposa”.
- Subito dopo la fase càtagen c’è quella detta tèlogen, che dura 2-4 mesi e termina con la caduta definitiva del capello. Una volta terminata la fase di caduta, proprio dove si trovava il capello appena morto spunta un nuovo fusto pilifero ed inizia a crescere un nuovo capello, sostitutivo di quello caduto.
La caduta dei capelli e l’avanzamento della calvizie
Le 3 fasi di vita del capello sono fondamentali perché, non appena un capello cade, ne spunta subito uno nuovo pronto a sostituirlo. Quando il meccanismo si inceppa ed i capelli caduti sono molti di più di quelli nati per sostituirli, la chioma inizia a diradarsi e, pian piano ma inesorabilmente, ci si trova ad affrontare un avanzamento della calvizie.
Questo problema può colpire, per ragioni ed in modalità diverse, sia gli uomini che le donne. Le percentuali parlano chiaro: in Italia a soffrire di calvizie più o meno estesa sono l’80 per cento degli uomini ed il 35 per cento delle donne. Il trapianto di capelli è, spesso, l’unica soluzione a questo fastidioso problema.
L’autotrapianto di capelli: cos’è?
Una delle tecniche migliori in grado di risolvere il problema della calvizie è l’autotrapianto, cioè il trapianto nelle zone (rade o completamente calve) di capelli prelevati da altre aree della testa, in genere dalla parte bassa della nuca o dai lati. Il chirurgo andrà a selezionare i follicoli piliferi in base alla zona da trattare. Questi vengono, poi, prelevati ed innestati nelle zone della testa del paziente afflitte da diradamento o da calvizie vera e propria.
L’unica controindicazione dell’autotrapianto è che i follicoli piliferi prelevati dalla cosiddetta “donor area” non rinasceranno più, e così i capelli che li contenevano. Questo, però, non è un grave problema, dato che le “donor area” sono le più folte e ricchi di follicoli.
L’autotrapianto ha, d’altra parte, molti vantaggi. Il primo è la totale assenza di cicatrici: il post-operatorio sarà caratterizzato solo da gonfiore, dolore leggero e sensibilità momentanea nella parte interessata.
I costi dell’operazione non sono standardizzati, dato che molto dipende dall’estensione della zona colpita dalla calvizie, dal tipo di struttura follicolare, dalle caratteristiche dei capelli del paziente, dal numero dei follicoli presenti e così via. Il risultato, allo stesso modo, non è uguale per tutti, dato che l’innesto dei capelli verrà espletato tenendo conto della struttura fisica e dei lineamenti del soggetto interessato, in modo da ottenere un effetto finale che sia naturale, bello da vedere e confortevole per il paziente.
Dopo il trapianto, i capelli innestati nella nuova sede avranno bisogno di un periodo di transizione, prima di riprendere il loro ciclo di vita abituale. Normalmente dopo un paio di mesi il capello riprende il suo normale ciclo di vita e di crescita e, subito dopo, il paziente inizierà a vedere i primi risultati dell’operazione.
L’autotrapianto non è adatto solo agli uomini, anche se sono i soggetti di sesso maschile quelli che vi ricorrono più frequentemente. Anche le donne possono trarre enormi vantaggi da questo tipo di intervento. L’autotrapianto di capelli può risolvere nelle donne problemi come una stempiatura molto profonda, il diradamento generale dei capelli, l’assenza totale o parziale delle sopracciglia e il cosiddetto “effetto bambola”.
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