Tranquirit è un medicinale indicato per la gestione dei disturbi d’ansia o per il sollievo a breve termine dei principali sintomi dell’ansia. Sebbene generalmente le tensioni tradizionalmente associate allo stress della vita quotidiana non richiedano un trattamento con un ansiolitico, è comunque possibile che alcune situazioni possano richiedere una terapia a base di Tranquirit: parlatene ovviamente con il vostro medico, condividendone l’opportunità.
Per cosa si usa
Oltre, come abbiamo già visto, a poter essere un valido aiuto per trattare i sintomi dell’ansia, Tranquirit nei casi di astinenza acuta da alcol può essere utile nel sollievo sintomatico di condizioni di agitazione acuta, tremore, delirium tremens imminente o acuto e allucinosi. Ancora, come coadiuvante prima delle procedure endoscopiche, Tranquirit può essere usato se sono presenti apprensione, ansia o reazioni da stress acuto.
Ricordiamo altresì come Tranquirit sia un utile complemento per il sollievo dello spasmo dei muscoli scheletrici a causa di uno spasmo riflesso di una patologia locale (come l’infiammazione dei muscoli o delle articolazioni, o secondaria al trauma); spasticità causata da disturbi del motoneurone superiore (come paralisi cerebrale e paraplegia); athetosis; tetano.
Infine, Tranquirit può essere un utile complemento dello stato epilettico e delle gravi convulsioni convulsive ricorrenti, e ancora una premedicazione utile per alleviare l’ansia e la tensione nei pazienti sottoposti a procedure chirurgiche.
Controindicazioni
Tranquirit è controindicato nei pazienti con una nota ipersensibilità a questo farmaco. Ancora, è controindicato nei casi di glaucoma acuto ad angolo chiuso e glaucoma ad angolo aperto a meno che i pazienti non ricevano una terapia appropriata.
Avvertenze sull’uso
L’uso concomitante di benzodiazepine, tra cui Tranquirit e oppioidi, può causare sedazione profonda, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di benzodiazepine e oppioidi è generalmente riservata nei confronti di quei pazienti per i quali le opzioni di trattamento alternative sono inadeguate.
Inoltre, studi osservazionali hanno dimostrato che l’uso concomitante di analgesici oppioidi e benzodiazepine aumenta il rischio di mortalità correlata all’uso di soli oppioidi. Se viene assunta la decisione di prescrivere Tranquirit in concomitanza con oppiacei, bene dunque prescrivere i dosaggi più bassi e le durate minime di uso concomitante, e seguire attentamente i pazienti nella comparsa di eventuali sintomi di depressione respiratoria e di sedazione.
Come Assumerlo
Se il medicinale è assunto per via endovenosa, devono essere intraprese le seguenti procedure per ridurre la possibilità di trombosi venosa, flebiti, irritazione locale, gonfiore e, raramente, compromissione vascolare:
- la soluzione deve essere iniettata lentamente, impiegando almeno un minuto per ogni 5 mg (1 ml) somministrati;
- non usare piccole vene, come quelle sul dorso della mano o del polso;
- porre estrema attenzione per evitare la somministrazione o lo stravaso intraarterioso.
Infine, si raccomanda di non mescolare o diluire Tranquirit con altre soluzioni o farmaci nella siringa o nel contenitore per infusione.
Prestare grande attenzione nella somministrazione di Tranquirit, in particolare indovenosa, negli anziani, nei pazienti molto malati e per quelli che hanno una riserva polmonare limitata a causa della possibilità che si verifichino apnea e/o arresto cardiaco. L’uso concomitante di barbiturici, alcol o altri depressivi del sistema nervoso centrale aumenta il rischio di apnea. Le attrezzature per la rianimazione, incluse quelle necessarie per sostenere la respirazione, dovrebbero dunque essere prontamente disponibili.
Inoltre, quando Tranquirit viene utilizzato con un analgesico narcotico, il dosaggio del narcotico deve essere ridotto di almeno un terzo e deve essere somministrato in piccole dosi incrementali. In alcuni casi, l’uso di un narcotico potrebbe non essere necessario.
Ricordiamo infine come Tranquirit non debba essere somministrato a pazienti in stato di shock, coma o intossicazione alcolica acuta con depressione di segni vitali. Come per la maggior parte dei farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale, i pazienti che ricevono Tranquirit devono essere avvertiti di non intraprendere attività pericolose che richiedono una vigilanza mentale completa, come ad esempio l’uso di macchinari operativi o la guida di un veicolo a motore.
Uso in gravidanza e nei bambini
Alcuni studi suggeriscono un incrementato potenziale rischio di malformazioni congenite associate all’uso di tranquillanti minori (come diazepam, meprobamato e clordiazepossido) durante il primo trimestre di gravidanza.
Poiché l’uso di questi farmaci è raramente una questione di urgenza, il loro uso in questo periodo dovrebbe dunque essere quasi sempre evitato. La possibilità che una donna in età fertile possa rimanere incinta al momento dell’istituzione della terapia deve inoltre essere presa in considerazione. Le pazienti dovranno altresì essere informati che se diventano incinta durante la terapia o intendono iniziare una gravidanza, devono condividere con i loro medici l’opportunità di interrompere il trattamento.
Nell’uso pediatrico, al fine di ottenere il massimo effetto clinico con la quantità minima di farmaco e quindi di ridurre il rischio di effetti collaterali pericolosi, come apnea o periodi prolungati di sonnolenza, si raccomanda di somministrare il farmaco lentamente con un dosaggio non superiore a 0,25 mg / kg. Dopo un intervallo di 15-30 minuti, il dosaggio iniziale può essere tranquillamente ripetuto. Se, tuttavia, non si ottiene sollievo dai sintomi dopo una terza somministrazione, si raccomanda la terapia aggiuntiva appropriata alla condizione da trattare.
Durata del trattamento
Il trattamento farmacologico con Tranquirit dovrebbe avere una durata molto breve che non va oltre le quattro settimane di somministrazione in casi di insonnia e dodici settimane in casi di ansia compreso il periodo della sospensione graduale. Un prolungamento ulteriore di tale terapia deve essere indicato dal proprio medico curante con una rivalutazione dello stato clinico del paziente. È molto importante che il paziente sia informato sulla durata della somministrazione e sul dosaggio che deve essere diminuito in maniera progressiva e non interrotto bruscamente, per la possibilità di tale farmaco di provocare una reazione di rimbalzo.
Il Tranquirit è una benzodiazepina a lunga durata di azione, per questo il paziente non deve cambiare trattamento con un’altra benzodiazepina con durata di azione breve, perché potrebbero manifestarsi sintomi di astinenza. Tutte le benzodiazepina possono indurre ad amnesia retrograda dopo poche ora dalla somministrazione, quindi per il ridurre il rischio, si dovrebbe accertare che il paziente abbia dormito un sonno ininterrotto di almeno 8 ore. Inoltre alcuni recenti studi relazionerebbero l’abuso molto prolungato di benzodiazepina al morbo di Alzheimer.
Questo farmaco può provocare agitazione, irrequietezza, aggressività, delusione, irritabilità, collera, incubi, allucinazioni, psicosi ed alterazioni del comportamento. In caso si manifestino tali reazioni, il paziente deve consultare il proprio medico che provvederà ad una ulteriore cura farmacologica. Le benzodiazepine non devono essere somministrati nei bambini senza valutazione medica accurata, ed il trattamento nel caso il medico lo ritenesse necessario, deve essere di una durata molto breve. Se il paziente mostra insufficienza respiratoria cronica, tale farmaco deve essere somministrato con un dosaggio molto basso e per un lasso di tempo breve, perché potrebbe causare depressione respiratoria. Il Tranquirit non deve essere somministrato in soggetti con insufficienza epatica o per il trattamento primario di malattie psicotiche ed inoltre le benzodiazepine devono essere somministrate con molta attenzione in pazienti che hanno avuto in passato storie di abuso di droga ed alcol.
Precauzioni sull’uso di Tranquirit
Per quanto concerne le principali precauzioni sull’uso di Tranquirit, evidenziamo come debbano essere osservate le consuete avvertenze nel trattamento di pazienti con funzionalità epatica compromessa. I metaboliti di Tranquirit sono infatti escreti dal rene; per evitare il loro accumulo eccessivo, si deve usare particolare cautela nella somministrazione.
Poiché un aumento del riflesso della tosse e del laringospasmo può verificarsi con le procedure endoscopiche per via orale, si raccomanda l’uso di un agente anestetico topico e la disponibilità di contromisure necessarie.
Ulteriormente, la tossicità del glicole propilenico è stata riportata in pazienti trattati con iniezione di Tranquirit a dosi significativamente superiori a quelle raccomandate. In questi casi, Tranquirit veniva usato per trattare i sintomi di astinenza da alcol a dosi superiori a 900 mg / die. La tossicità del glicole propilenico è associata a un’acidosi metabolica degli anioni, iperosmolalità sierica e aumento del lattato. La tossicità del glicole propilenico può causare necrosi tubulare acuta, alterazioni dello stato mentale, ipotensione, convulsioni e aritmie cardiache. I pazienti ad alto rischio di tossicità del glicole propilenico includono quelli con disfunzione renale, disfunzione epatica, enzimi alcol deidrogenasi alterati o altre comorbidità (come una storia di alcolismo).
Per quanto attiene le altre precauzioni, evidenziamo come dosi più basse (generalmente da 2 mg a 5 mg) dovrebbero essere utilizzate per pazienti anziani e debilitati.
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Interazioni farmacologiche
L’uso concomitante di benzodiazepine e di oppioidi aumenta il rischio di depressione respiratoria a causa di azioni in diversi siti recettori nel sistema nervoso centrale, che controllano la respirazione. Le benzodiazepine interagiscono nei siti GABAA e gli oppioidi interagiscono principalmente con i recettori mμ. Quando le benzodiazepine e gli oppioidi vengono combinati, esiste la possibilità per le benzodiazepine di peggiorare significativamente la depressione respiratoria correlata agli oppioidi. Dunque, limitare il dosaggio e la durata dell’uso concomitante di benzodiazepine e oppioidi e monitorare attentamente i pazienti per la depressione respiratoria e la sedazione.
Di seguito, se Tranquirit deve essere combinato con altri agenti psicotropi o farmaci anticonvulsivanti, è opportuno prestare restata particolare attenzione alla farmacologia degli agenti da impiegare, in particolare con composti noti che possono potenziare l’azione di Tranquirit, come fenotiazine, narcotici, barbiturici, MAO inibitori e altri antidepressivi. Nei pazienti altamente ansiosi, con evidenza di depressione accompagnatoria, e in particolare quelli che possono avere tendenze suicide, possono essere necessarie misure protettive.
Gli effetti indesiderati più comunemente riportati sono:
- sonnolenza, stanchezza e atassia;
- trombosi venosa e flebite nel sito di iniezione
Altre reazioni avverse meno frequenti sono:
- confusione;
- depressione;
- disartria;
- mal di testa;
- ipoattività;
- linguaggio confuso;
- sincope;
- tremore;
- vertigini;
- stitichezza;
- nausea;
- incontinenza;
- cambiamenti nella libido;
- ritenzione urinaria.
Sono state segnalate anche reazioni cardiovascolari come:
- bradicardia;
- collasso cardiovascolare;
- ipotensione.
Tra le altre reazioni avverse non comuni:
- visione offuscata;
- diplopia;
- nistagmo;
- orticaria;
- eruzione cutanea;
- singhiozzo;
- cambiamenti nella salivazione;
- neutropenia;
- ittero.
Nelle procedure endoscopiche per via orale sono state segnalate tosse, respirazione depressa, dispnea, iperventilazione, laringospasmo e dolore alla gola o al torace.
Dosaggio
Il dosaggio di Tranquirit deve essere individualizzato al fine di ottenere il massimo effetto benefico. La dose usuale raccomandata nei bambini più grandi e negli adulti varia da 2 mg a 20 mg, a seconda dell’indicazione del medico e della gravità delle condizioni del paziente.
In alcune condizioni, ad esempio il tetano, potrebbero essere necessarie dosi più elevate. In condizioni acute, l’iniezione di Tranquirit può essere ripetuta entro un’ora, sebbene un intervallo da 3 a 4 ore sia di solito soddisfacente. Dosi più basse (di solito da 2 mg a 5 mg) con lento aumento del dosaggio devono essere utilizzate per pazienti anziani o debilitati e quando vengono somministrati altri farmaci sedativi.
Sovradosaggio
Le tipiche manifestazioni del sovradosaggio di Tranquirit comprendono sonnolenza, confusione, coma e riflessi diminuiti. La respirazione, il polso e la pressione arteriosa devono dunque essere monitorati, come in tutti i casi di sovradosaggio di farmaci, sebbene, in generale, questi effetti siano stati rilevati come minimi.
Si renderanno comunque opportune tutte le misure di supporto generali, insieme alla somministrazione di fluidi per via endovenosa
Può inoltre essere utile somministrare flumazenil, un antagonista specifico del recettore delle benzodiazepine, indicato per l’inversione completa o parziale degli effetti sedativi delle benzodiazepine e che può dunque essere usato in situazioni in cui un sovradosaggio con una benzodiazepina è noto o sospettato. Prima della somministrazione di flumazenil, devono essere istituite le misure necessarie per assicurare la ventilazione e l’accesso endovenoso.
Si ricorda che il flumazenil è inteso come aggiuntivo e non come sostitutivo della corretta gestione del sovradosaggio di benzodiazepine. I pazienti trattati con flumazenil devono essere monitorati per ri-sedazione, depressione respiratoria e altri effetti residui di benzodiazepina per un periodo appropriato dopo il trattamento.