La teniasi è l’infestazione provocata dalla Tenia, ovvero un parassita pluricellulare che può essere di origine bovina, suina oppure da pesci e che appartiene alla famiglia dei Platelminiti, ovvero dei vermi piatti. Tale parassita, conosciuto anche come “ Verme Solitario”, vive all’interno dell’intestino degli animali, compreso anche l’umo e può raggiungere una lunghezza di otto metri.
Che cos’è la Tenia
La Tenia è il nome di un parassita che vive nell’intestino degli animali e dell’uomo, ed è conosciuta con il termine “Verme Solitario”. Essa è completamente priva di apparato digerente, perché assorbe tutte le sostanze nutritive direttamente dall’intestino dell’ospite. Esteticamente il verme solitario si presenta con un aspetto nastriforme, dalla testa scolice dove si possono notare uncini e ventose, che gli servono per aderire con facilità alle pareti dell’organo. Il resto del corpo è suddiviso in moltissimi piccoli segmenti distinguibili al microscopio, che hanno una lunghezza di circa 1,5 centimetri, chiamati proglotidi, dalla forma e dal colore che ricorda moltissimo le tagliatelle.
Esistono tre tipi di Tenia molto comuni e sono:
1. Tenia Solium, ovvero che si manifesta nel suino e nel cinghiale, raggiungendo anche i 5 metri di lunghezza
2. Tenia saginata, che si manifesta nel bovino, nel bufalo e nel belzebù e può raggiungere gli 8 metri di lunghezza
3. Tenia dei pesci, ovvero la Tenia che si trasmette all’umo mediante l’ingestione di pesce mal cotto, e può raggiungere anche i 30 metri di lunghezza
Contagio ed epidemiologia della Teniasi
Durante l’evacuazione, il soggetto che ospita la tenia nel suo intestino, elimina attraverso le feci le sue uova, che si possono andare a depositare sull’erba e sulle piante. Moltissimi animali che si nutrono di questi vegetali, contraggono la malattia tramite le larve, che si va a depositare nei lori muscoli. Di conseguenza, un normale essere umano in buona salute, che si nutre ad esempio di bistecche ricavate dall’animale infetto, avrà moltissime probabilità di essere contagiato dalla Teniasi, ovvero la mattia provocata dalla Tenia. La Teniasi è una malattia conosciuta in tutto il mondo, infatti ogni anno si registrano circa 50 milioni di nuovi casi. Uno dei paesi d’Europa più colpito è la Germania, con una prevalenza della popolazione dello 0,2-0,3%. Resta comunque molto bassa l’incidenza della Teniasi nei paesi sviluppati, a differenza di quelli più poveri, dove le scarse norme igieniche contribuiscono allo sviluppo. La tenia è un parassita molto longevo, infatti bisogna intervenite in maniera tempestiva sulla patologia, sia mediante l’assunzione di farmaci, sia chirurgicamente, perché il parassita può vivere anche 25 anni.
I sintomi della Teniasi
Quando la Teniasi è agli esordi, questa si manifesta asintomatica, ovvero priva di sintomi riconducibili ad essa, e dopo qualche mese, il verme solitario, così conosciuto, può manifestare i primi segni di sé. Il malato di Teniasi tende ad avere sempre fame, ma nonostante il quantitativo elevato di cibo che ingerisce, avverte stanchezza e debolezza, causata dal binomio tra il deficit delle calorie assunte e la carenza delle vitamine. Successivamente si possono manifestare diarrea e stitichezza, nausea, vomito, e dolori addominali persistenti. In presenza di tali manifestazioni, bisogna rivolgersi tempestivamente dal proprio medico di base o al primo soccorso più vicino.
Come curare la Teniasi
La Teniasi viene curata generalmente attraverso la somministrazione di un trattamento farmacologico, mentre in casi più severi è necessario agire chirurgicamente. Uno dei farmaci più utilizzati è il Praziquante, utilizzato esclusivamente in presenza di Teniasi, ed il suo principio attivo agisce in maniera tale da aumentare la permeabilità della membrana del parassita determinandone la paralisi. A seguire troviamo la Paramonicina, un farmaco appartenente alla categoria degli amebiacei-aminoglicosidi, attivo contro la Tenia. Tale farmaco si deve somministrare un grammo al giorno per via orale, ogni 15 minuti per quattro volte. Anche l’Albendazolo sembra avere effetti positivi sulla piccola Tenia, quella che non supera i 7mm di lunghezza, mentre il Niclosamide, è un farmaco indicato in presenza di infezioni da cestodi, ma che non agisce sulle larve, ma inibendo la fosforilazione ossidativa e stimolando l’attività dell’ATPasi.
Cos’è la Cisticercosi
Con il termine Cisticercosi, si indica una parassitosi provocata dalla larva di un Platelminta Cestode che appartiene al genere Tenia Solium. La malattia, provocata dalla forma adulta della Tenia, prende il nome di Teniasi. Tale parassita si staziona solo nell’umo attraverso il suino, è può arrivare ad lunghezza di circa 4 metri. Esteticamente si presenta con una testa lunga un millimetro dalla forma quadrangolare, dove sono presenti 4 ventose ed un rostello con circa 30 uncini falciformi posti su due file, con un collo della lunghezza di 0,5 mm ed un corpo che viene detto strobilo, ovvero con proglottidi e segmenti che misurano 10-12x 5-8 millimetri circa. Quando le proglottidi sono immature, queste hanno una larghezza e lunghezza maggiore, e sono presenti nel primo quarto dello strobila e sono generate in sequenza, a partire dallo scolice. Man mano che la loro corsa va in direzione cranio-caudale, queste maturano e diventano gravide, aumentano così in lunghezza ed in larghezza.
Tenia Saginata
La Tenia Saginata è una parassita che appartiene alla categoria dei vermi Platelminti della classe dei Cestodi. Tale parassita si trova nell’intestino sia umano che animale, e si mostra esteticamente con un corpo dalla forma più o meno segmentata, con proglottidi che nascono a partire dalla porzione cefalica tramite un processo di proliferazione cellulare. La Tenia Saginata è lunga dai 4 ai 6 metri, ed in alcuni casi può raggiungere anche i 12 metri, ed ha un ciclo vitale che può durare anche 8 anni, e si svolge tendenzialmente tra l’uomo, che ha il compito di ospite definitivo, nel quale sono presenti nell’intestino tutti i parassiti adulti, ed il bovino, che ha il ruolo di ospite intermedio, nel quale invece sono presenti le larve incistate, presenti nei muscoli e nel sistema nervoso centrale.
L’ospite intermedio viene infettato ingerendo le feci umane che contengono le proglottidi gravide, ovvero non all’interno delle uova stesse. Una volta nell’intestino, le uova si schiudono e si liberano in questo modo le larve “Esacanta”, chiamata così perché possiede sei uncini, con il quale perfora le pareti intestinali fino a raggiungere i vasi sanguigni.