Nel 2017, la città di Philadelphia, negli Stati Uniti, ha introdotto una tassa sulle bevande zuccherate. Ma questo balzello ha fatto qualche differenza nell’atteggiamento delle persone nei confronti di queste bevande?
In realtà, a tre anni di distanza da tale introduzione, nonostante la tassa sulle bevande zuccherate non sembra che i cittadini di Philadelphia abbiano cambiato le loro abitudini di consumo.
Bere troppe bevande gassate fa male
L’obiettivo della tassa era quello di favorire implicazioni positive per la salute pubblica. Un elevato consumo di bevande zuccherate è infatti associato con un aumento del rischio di obesità, diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e altri problemi di salute.
Un problema importante che, secondo gli autori, è amplificato dal fatto che le persone spesso bevono bevande zuccherate perché costano meno di molte bevande salutari, e perché sono facilmente reperibili sul mercato.
Così, nel nuovo studio, i ricercatori hanno cercato di comprendere se l’aumento della tassazione per le bevande zuccherate avesse o meno scoraggiato la gente ad acquistarle.
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La tassa non ha avuto alcun impatto
I ricercatori hanno analizzato i cambiamenti nel consumo di bevande zuccherate a Philadelphia durante il primo anno di applicazione della tassa, e hanno poi confrontato queste tendenze con le abitudini di consumo di bevande zuccherate in altre realtà urbane.
Per far ciò, i ricercatori hanno incluso i dati di 515 partecipanti, il 25% dei quali ha riferito di bere bevande zuccherate ogni giorno.
I ricercatori hanno scoperto che entro il primo anno della tassa sulla soda, il 39% dei partecipanti di Philadelphia e il 34% dei partecipanti delle zone limitrofe hanno dichiarato di aver consumato meno bevande zuccherate.
Sebbene questa percentuale possa sembrare significativa, in realtà si traduce nel consumo di tre bevande in meno al mese. Non si tratta dunque di un cambiamento drastico rispetto alle tendenze di base.