Si tratta di un medicinale che di frequente viene impiegato nelle persone adulte e anche nei bambini (compresi quelli in età neonatale) per la cura di infezioni di natura batterica.
L’antibiotico Targosid viene utilizzato per il trattamento di infezioni batteriche vanno a colpire la cute e i relativi tessuti (denominati in qualche caso tessuti molli), le ossa e le articolazioni, i polmoni, l’apparato urinario, il cuore (come ad esempio l’endocardite), la zona dell’addome (come nel caso della peritonite), o il sangue. Questo farmaco si può sfruttare anche per la cura di infezioni batteriche come Clostridium difficile all’interno dell’intestino. Ecco spiegato il motivo per cui spesso viene somministrato per via orale.
Controindicazioni
Targosid non deve essere impiegato nel momento in cui il soggetto presenta una reazione allergica al suo principio attivo, ovvero la teicoplanina, oppure ipersensibilità nei confronti degli altri eccipienti.
Precauzioni per l’uso
L’impiego di Targosid deve essere valutato con estrema attenzione nel caso in cui il paziente soffra di allergia rispetto ad un antibiotico denominato vancomicina, così come se presenta un rossore diffuso nella parte più alta del corpo (denominata sindrome del collo rosso), ma anche nel caso in cui abbia una quantità ridotta di piastrine nel sangue (condizione denominata trombocitopenia), oppure presenti dei disturbi ai reni. Ancora, l’uso di Targosid deve essere valutato dal medico anche quando il paziente sia in terapia con ulteriori farmaci che sono in grado, almeno potenzialmente, di provocare dei disturbi all’udito, così come ai reni. In questi casi, il paziente dovrebbe sottoporsi a degli esami regolare per verificare che i reni, il fegato e il sangue funzionino nel modo corretto. Nel corso della terapia a base di questo antibiotico, quindi, spesso il paziente deve eseguire con una certa frequenza dei test, soprattutto quando è un trattamento che durerà per diverso tempo, presenta delle problematiche ai reni oppure è in cura con altri farmaci che sono in grado di provocare disturbi al sistema nervoso centrale.
Avvertenze relative a Targosid
Non si deve utilizzare Targosid se si è allergici alla teicoplanina o a uno qualsiasi degli eccipienti contenuti in questo medicinale.
Occorre, invece, rivolgersi al proprio medico di fiducia, prima di farsi somministrare Targosid, nel caso in cui:
- Si sia allergici ad un farmaco della famiglia degli antibiotici chiamato “vancomicina”
- Si abbiano arrossamenti della zona superiore del corpo (sindrome del collo rosso)
- Si abbiano diminuzioni del numero delle piastrine (trombocitopenia)
- Si abbiano disturbi renali
- Si stiano assumendo altri farmaci che potrebbero indurre disturbi ai reni e/o all’udito. Si potrebbero dover eseguire esami regolari per valutare se fegato, reni e sangue funzionino in modo corretto (vedere
Interazioni
Ci sono diversi medicinali che possono andare a condizionare gli effetti di questo farmaco. Tra gli altri, troviamo gli aminoglicosidi, che non devono mai essere inseriti nella medesima iniezione, visto che altrimenti possono provocare problematiche all’udito e ai reni; un altro medicinale che può interagire con gli effetti di Targosid è l’amfotericina B, usata comunemente per la cura delle infezioni fungine, così come con la ciclosporina, un farmaco impiegato per disturbi del sistema immunitario, ma anche con compresse di diuretico.
Targosid in gravidanza, o allattamento ed effetti sulla fertilità
La donna in stato interessante o che sospetti di esserlo o, ancora, che stia programmando una maternità, chieda informazioni al proprio medico curante circa l’assunzione di questo farmaco. Potrebbero verificarsi rischi di problemi all’udito e/o ai reni.
Poiché Targosid potrebbe anche passare nel latte materno, si chiedano informazioni al medico prima di assumere Targosid se si è in fase di allattamento al seno.
Ricerche sulle capacità riproduttive in animali non hanno palesato evidenze di problemi alla fertilità.
Utilizzo di macchinari e guida di autoveicoli
La terapia con Targosid potrebbe indurre dolori alla testa ed anche vertigini, è pertanto consigliabile di non utilizzare macchinari di tipo industriale potenzialmente pericolosi e di non mettersi alla guida di autoveicoli durante il trattamento.
Il sodio
In questo farmaco è contenuto meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per flacone, vale a dire che è sostanzialmente privo di sodio.
Posologia
Nelle persone adulte e nei bambini che hanno almeno 12 anni e che non hanno dei disturbi ai reni, la posologia dipende anche dal motivo per cui si utilizza Targosid. Quando si impiega per la cura delle infezioni che colpiscono la pelle e il tessuto sottocutaneo, i polmoni e l’apparato urinario, la dose iniziale (le prime tre volte) è pari a 400 mg (si devono somministrare 6 mg per ciascun chilo del paziente) due volte al giorno, tramite iniezione endovenosa o intramuscolo. Successivamente, la dose di mantenimento si abbassa ad una volta al girono con lo stesso dosaggio.
Quando Targosid viene impiegato per trattare infezioni che colpiscono le ossa, il cuore o le articolazioni, il dosaggio iniziale corrisponde a 800 mg (ovvero 12 mg per ciascun chilo del paziente) da assumere due volte al giorno, sempre tramite iniezione endovena o intramuscolo, mentre la dose di mantenimento prevede sempre 800 mg, ma da assumere una sola volta al giorno. Quando bisogna curare delle infezioni provocate da batteri Clostridium difficile, allora la dose consigliata è compresa tra 100 e 200 mg, per via orale, per due volte al giorno, con un trattamento che dura una o due settimane.
Nelle persone che soffrono di disturbi lievi ai reni, invece, la dose di mantenimento deve essere assunta una volta ogni due giorni, mentre chi soffre di problematiche gravi ai reni la dose deve essere assunta una volta ogni tre giorni.
Nei neonati la dose iniziale è pari a 16 mg per ciascun chilo, con la somministrazione in infusione di gocce in vena, mentre la dose di mantenimento è pari a 8 mg per ciascun chilo. Nei bambini dai due mesi fino ai 12 anni, la dose iniziale è pari a 10 mg per ciascun chilo, per due volte tramite iniezione endovenosa, mentre la dose di mantenimento è compresa tra 6 e 10 mg per chilo una volta al giorno tramite iniezione endovenosa.
Come si usa
Questo medicinale deve essere utilizzato tramite iniezione endovena oppure intramuscolare. Inoltre, c’è la possibilità di somministrarlo anche mediante infusione con gocce in vena. Nei neonati può essere impiegata solamente quest’ultima tecnica di somministrazione. Infine, quando viene utilizzato per la cura di alcuni tipi di infezioni, la soluzione si può assumere per via orale.
Se si stanno trattando adulti e pazienti anziani con problemi ai reni
In caso si soffra di disturbi renali, in genere la dose verrà diminuita a partire dal quinto giorno di trattamento:
- Per soggetti con problemi ai reni moderati e lievi il dosaggio di mantenimento sarà dato ogni due giorni, o verrà dato 1/2 della dose di mantenimento ogni giorno.
- Per soggetti in emodialisi o con gravi problemi ai reni il dosaggio di mantenimento sarà somministrato ogni tre giorni, o sarà dato un 1/3 della dose di mantenimento ogni giorno.