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La tallonite, o infiammazione al tallone, è una condizione di dolore al tallone che viene spesso ricondotta alla causa della fascite plantare, una condizione che è a sua volta spesso chiamata con il nome di sindrome dello sperone del tallone, o della spina calcaneare.
Ad ogni modo, è anche vero che il dolore al tallone può altresì essere dovuto ad altre determinanti, come ad esempio una frattura da stress o da trauma, una tendinite, una artrite, una irritazione dei nervi o, ma più raramente, una cisti.
Poiché ci sono diverse cause potenziali, è importante che il dolore al tallone sia diagnosticato correttamente e in maniera tempestiva.
Un medico specializzato nel piede e nella caviglia sarà certamente grado di distinguere tra tutte le possibilità e determinare l’origine del dolore al tallone, instradandovi poi per il miglior trattamento risolutivo di ogni pregiudizio e fastidio.
La fascite plantare è un’infiammazione della fascia di tessuto (la fascia plantare) che si estende dal tallone fino alle dita dei piedi. In questa condizione, la fascia prima si irrita e poi si infiamma, con conseguente dolore al tallone.
È un’infiammazione della parte posteriore del tallone, la borsa, una sacca fibrosa piena di liquido. Può essere causata dalla pressione di una calzatura troppo stretta, il dolore si avverte tipicamente in profondità e peggiora nel corso della giornata. A volte può accadere che il tendine di Achille si gonfi.
Considerato che la causa più comune di tallonite è la fascite plantare, giova ricordare come questa condizione sia spesso legata alla struttura difettosa del piede. Ad esempio, le persone che hanno problemi con gli archi del piede, piedi troppo piatti o piedi ad arco alto, sono più inclini a sviluppare la fascite plantare rispetto alle altre persone.
Si tenga anche conto che indossare calzature non portanti su superfici dure e piatte mette a dura prova la fascia plantare e può altresì favorire la formazione di una simile condizione di disagio. Ciò è peraltro particolarmente evidente quando il proprio lavoro richiede lunghe ore di lavoro sui piedi. L’obesità e l’uso eccessivo dei piedi possono altresì contribuire alla fascite plantare.
Quando la tallonite è determinata dalla fascite plantare, si caratterizza per alcuni sintomi come:
Le persone che soffrono di tallonite spesso descrivono il dolore come peggiore quando si alzano la mattina o dopo essere stati seduti per lunghi periodi di tempo. Dopo pochi minuti di cammino, il dolore diminuisce, considerato che se la tallonite è figlia della fascite plantare, camminare allunga la fascia e dunque permette di distendere i muscoli. Per alcune persone, il dolore si placa dopo questi movimenti, ma ritorna dopo aver trascorso lunghi periodi di tempo in piedi.
Per arrivare ad una diagnosi, il medico specialista nel piede e nella caviglia cercherà di ricostruire la vostra storia medica ed esaminerà il vostro piede. Durante questo processo, andrà ad escludere tutte le possibili cause del dolore al tallone che siano diverse da quelle più probabili.
Inoltre, studi di diagnostica per immagini, come i raggi X o altre modalità di imaging, potranno essere utilizzati per distinguere i diversi tipi di dolore al tallone e di tallonite. A volte la spina calcaneare potrebbe essere la causa, ma raramente viene indicata come la prima fonte di dolore a questa zona del piede.
Sono dei farmaci con effetto analgesico. In dosi elevate hanno anche un effetto antiinfiammatorio. Alleviano il dolore e combattono l’infiammazione in caso di fascite plantare.
Una soluzione corticosteroide viene applicata direttamente sulla pelle. Si tratta di una cura che viene effettuata da un medico in quanto necessita di corrente elettrica per aiutarne l’assorbimento. In alternativa, si può ricorrere a un’iniezione. Tuttavia, non è una soluzione a lungo termine, perché queste possono indebolire la fascia plantare, aumentando di molto il rischio di rottura e il restringimento del cuscinetto adiposo che ricopre il calcagno.
I corticosteroidi vengono in genere associati a una terapia di onde d’urto e a qualche sessione di fisioterapia, fondamentale per insegnare al paziente affetto da tallonite gli esercizi da svolgere per migliorare la sua condizione.
Da utilizzare durante la notte per mantenere in posizione la fascia plantare e il tendine di Achille. Il tutore permette loro di allungarsi e di ridurre l’infiammazione. Ha il grande vantaggio di favorire il miglioramento del riposo notturno, messo a duro a prova dai dolori costanti della tallonite.
Se la tallonite è, come probabile, frutto della fascite plantare, il suo trattamento inizierà con strategie di prima linea, che possono essere iniziate a casa, come:
Se dopo diverse settimane provate ancora del dolore, parlatene con il vostro medico di riferimento, che ai trattamenti di cui sopra potrà aggiungere altri elementi come:
Anche se la maggior parte dei pazienti con tallonite determinata da fascite plantare risponde a trattamenti non chirurgici, una piccola percentuale di pazienti può richiedere un intervento chirurgico. Se, dopo diversi mesi di trattamento non chirurgico, si continua ad avere dolore al tallone, l’intervento chirurgico non potrà che essere preso in considerazione. Il chirurgo del piede e della caviglia discuterà con voi le opzioni chirurgiche migliori, e determinerà quale approccio sarebbe più vantaggioso per voi.
Indipendentemente dal tipo di trattamento a cui si è sottoposti per la tallonite da fascite plantare, le cause che hanno portato a questa condizione possono rimanere a lungo. Pertanto, è necessario continuare con misure preventive, come ad esempio indossare scarpe di supporto, fare stretching e utilizzare dispositivi ortesi personalizzati.
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