Farmaci

Synflex Forte: antinfiammatorio non steroideo per la cura di vari dolori

Il principio attivo al suo interno è il naproxene sodico e di solito si può trovare in commercio nella forma di compresse rivestite. Al suo interno non troviamo alcuna traccia di glutine. Ad ogni modo, si possono trovare in vendita ad un buon prezzo anche nei vari negozi e parafarmacie online.

Questo farmaco viene spesso impiegato per la cura di disturbi dolorosi, che insorgono per colpa di affezioni muscoloscheletriche oppure per via di alcune operazioni chirurgiche oppure odontoiatriche. In alcuni casi, questo farmaco viene prescritto anche per il trattamento delle dismenorree nei casi di emicrania.

Quali sono le principali controindicazioni

Tra le controindicazioni primarie che riguardano questo farmaco troviamo l’ipersensibilità rispetto al principio attivo, così come nei confronti di altre sostanze presenti all’interno di tale prodotto. In alcuni casi i pazienti che hanno assunto Synflex Forte hanno riscontrato problematiche come colite ulcerosa, ulcera gastroduodenale e ulcera peptica. Altre volte, invece, sono stati riscontrati dei casi di importante insufficienza cardiaca. Si consiglia anche di evitare l’uso di tale farmaco nelle donne in gravidanza, che possono subire degli effetti collaterali. L’impiego in questi casi deve sempre essere preceduto da un’attenta valutazione e raffronto tra benefici e rischi per il paziente.

Quali sono le principali avvertenze

L’impiego di questo tipo di prodotto non deve in nessun caso avvenire in caso di contemporanea assunzione con farmaci FANS, compresi anche quelli che vanno ad inibire la selezione della COX-2. Spesso viene consigliata l’assunzione del dosaggio più basso in maniera tale da limitare il più possibile gli effetti indesiderati, cercando di prolungare il meno possibile il trattamento che serve per la gestione dei sintomi.

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L’uso di questo farmaco deve avvenire sempre sotto stretto controllo, in modo particolare in tutti quei pazienti che soffrono di anamnesi positiva per ipertensione oppure di insufficienza cardiaca congestizia (sia quella lieve che quella moderata). Piuttosto di frequente, infatti, in questi ultimi casi dei pazienti hanno sofferto, per colpa dell’associazione con i farmaci FANS, di ritenzione di liquidi ed anche edema. Diversi studi clinici e informazioni epidemiologiche consigliano che l’impiego dei coxib e di alcune tipologie di farmaci FANS

Qual è il dosaggio consigliato

Si suggerisce un dosaggio pari a 550 mg per gli adulti nella prima fase della terapia, che poi dovrà essere ridotto a 275 mg da assumere ogni 6-8 ore, oppure mantenendo i 550 mg, ma da assumere ogni 12 ore, in base alla valutazione del medico.

Nelle persone anziane il dosaggio migliore in base alle caratteristiche del singolo paziente deve essere valutato in maniera scrupolosa e prudente da parte del medico. Infatti, chi soffre di insufficienza epatica oppure di insufficienza renale, spesso è necessario controllare periodicamente i valori clinici e di laboratorio, in modo particolare quando la terapia deve durare per lungo tempo.

La terapia cronica con questo farmaco non è indicata in tutti quei pazienti che hanno clearance della creatinina sotto la soglia di 20 ml/minuto. Chiaramente gli effetti collaterali possono essere ridotti al minimo somministrando il dosaggio più basso, ma comunque efficace, prediligendo un trattamento piuttosto breve, ma in grado sempre di permettere una corretta gestione dei sintomi.

Nel caso di sovradosaggio, i sintomi principali possono corrispondere a nausea, vomito, acidosi metabolico, apnea, capogiri, sensazione di torpore, problemi addominali e disorientamento. In questi casi, si consiglia di contattare immediatamente il proprio medico oppure di recarsi in pronto soccorso.

Quali sono le più importanti interazioni farmacologiche

Dal punto di vista delle interazioni troviamo certamente delle problematiche che possono insorgere con l’associazione con i farmaci FANS. Questi ultimi, infatti, sono in grado di abbassare l’effetto dei diuretici e di diversi altri prodotti usati per contrastare l’ipertensione. Diversi pazienti che soffrono di una compromissione della funzionalità renale, l’associazione tra un ACE inibitore o un antagonista dell’angiotensina II con elementi che vanno a inibire la struttura di ciclo-ossigenasi può comportare un danneggiamento ancora più grave della funzionalità renale, le cui possibili complicazioni possono essere rappresentate anche da un’insufficienza renale acuta.

La somministrazione di tale farmaco in contemporanea con ACE inibitori o antagonisti dell’angiotensina II deve avvenire con grande attenzione e prudenza, in particolar modo nei pazienti più anziani. È fondamentale che i pazienti siano sempre ottimamente idratati. In alcuni casi è stato notato un abbassamento dell’effetto natriuretico di furosemide dopo l’associazione tra Synflex e dei farmaci antinfiammatori non steroidei. Associare questi farmaci con litio può comportare una riduzione della clearance renale e, di conseguenza, un incremento della quantità plasmatica del litio. Questo farmaco è in grado anche di abbassare l’azione antipertensiva del propranololo e di numerosi beta-bloccanti. Quando la somministrazione di Probenecid avviene in contemporanea con Synflex il paziente può subire un incremento della concentrazione plasmatica, prolungando anche l’emivita.

L’impiego di questo farmaco in pazienti già in terapia con altri tipi di antinfiammatori non steroidei e anticoagulanti cumarinici, può comportare un incremento del tempo di protrombina e una ridotta aggregazione delle piastrine. Il principio attivo Naprossene sodico non deve mai essere impiegato in associazione con l’acido, dal momento che tutti e due si trovano all’interno del sangue in forma anionica.

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