Supracef è un medicinale appartenente alla categoria degli antibiotici per la cura di processi infettivi sostenuti da batteri caratterizzati dalla sensibilità alla cefixima. Più nel dettaglio, per le seguenti:
- Infezioni delle vie urinarie e del rene;
- Infezioni come polmonite e bronchite, quindi delle basse vie respiratorie;
- Infezioni a carico dell’apparato otorinolaringoiatrico (otiti medie, ecc.);
- Infezioni come faringite e tonsillite, quindi delle alte vie respiratorie.
Controindicazioni
Quand’è che non dev’essere utilizzato Supracef? Ad esempio quando sia accertata una ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Supracef è inoltre controindicato negli individui con accertata ipersensibilità alla penicillina e alla cefalosporina.
Precauzioni per l’utilizzo
Cosa occorre che si sappia prima di assumere Supracef? Innanzitutto che gli antibiotici si utilizzano solo per le infezioni di natura batterica. Poi anche che come tutti i medicinali, ma forse anche più degli altri, gli antibiotici devono essere somministrati con le opportune cautele ai soggetti che nella loro storia clinica annoverino eventi allergici relativi alla cefalosporina, alla penicillina o ad altri farmaci. Oltretutto è bene che si sappia che un paziente allergico alla penicillina può essere allergico anche alla cefalosporina (allergicità parziale crociata), ed anche che, seppur molto di rado, ma, soprattutto con i farmaci da iniettare si son verificati eventi di natura anafilattica. In questi casi si rende necessaria l’immediata sospensione del trattamento.
I pazienti con gravi insufficienze renali, oppure in dialisi peritoneale o anche in emodialisi devono ridurre in modo appropriato la posologia di Supracef.
Tenere sempre presente che la posologia “piena” per Supracef e qualsiasi altro antibiotico deve essere mantenuta per almeno cinque giorni, e solo, dopo, incaso di assenza di risultati, li si potrà giudicare come inefficaci.
Gli antibiotici del tipo “ad ampio spettro” occorre somministrarli con attenzione nei soggetti che abbiano sofferto o soffrano di colite o altri disturbi di natura gastrointestinale.
Non si hanno certezze sulla sicurezza di Supracef (del suo principio attivo) per il neonato e per il prematuro.
Interazioni
L’assunzione di Supracef deve avvenire con la massima attenzione in tutti quei soggetti che sono in terapia con degli anticoagulanti cumarinici, come ad esempio il Warfarin. La cefixima, infatti, può svolgere un’azione potenziante sugli effetti dei farmaci anticoagulanti ed ecco spiegato il motivo per cui può provocare un aumento sul tempo di protrombina, indipendentemente dal sanguinamento.
Inoltre, anche la nifedipina è in grado di incrementare fino al 70% la biodisponibilità della cefixima, senza dimenticare come l’assunzione di Supracef potrebbe portare ad un minor efficacia dei contraccettivi orali ed è questo il motivo per cui si suggerisce l’impiego di contraccettivi non ormonali. L’assunzione di Supracef potrebbe comportare delle alterazioni in merito ad alcuni esami, come ad esempio provocando una falsa positiva rispetto alla glicosuria, così come interferire con i risultati del test di Coombs.
Avvertenze
Utilizzare indiscriminatamente i farmaci di tipo antibiotico può far si che si sviluppino microorganismi non sensibili ed anche alterazioni ai germi che popolano fisiologicamente il tratto intestinale (la flora batterica del colon).
L’inizio della cura con Supracef richiede una preventiva anamnesi accuratamente stilata per l’evidenziazione di precedenti eventi di ipersensibilità relativi a qualsiasi farmaco, ma specialmente alla penicillina ed alla cefalosporina.
Una qualsiasi manifestazione allergica insorta durante il trattamento con Supracef richiede l’immediata sospensione della cura.
Evitare accuratamente di utilizzare medicinali che inibiscano o riducano la motilità intestinale contemporaneamente a Supracef.
Alcuni soggetti trattati con cefixima hanno manifestato reazioni anche di sensibile gravità di tipo cutaneo, ad esempio necrolisi epidermiche tossiche, sindromi di Steven-Johnson ed eritemi cutanei da medicinale con sintomi sistemici ed eosinofilia. In questi casi interrompere immediatamente il trattamento con Supracef ed instaurare immediatamente le relative cure e misure di tipo precauzionale.
Utilizzando Supracef si sono notate, anche se in modo occasionale, alcuni scostamenti dai valori normali, benché di lieve entità ed anche reversibili, di alcuni parametri relativi alle funzionalità del fegato, dei reni e della crasi del sangue.
Come anche molte altre cefalosporine, Supracef potrebbe far insorgere insufficienze renali acute, ivi comprese nefriti tubulo interstiziali in qualità di patologia sottostante. In questi casi sospendere immediatamente il trattamento ed instaurare le relative cure e misure precauzionali.
L’assunzione di cefalosporine ha, in taluni casi, generato eventi di anemia emolitica, e non è da escludere l’esito fatale in questi, seppur rari, casi.
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Supracef in gravidanza e allattamento
Prima di acquistare e cominciare ad usare ogni tipo di medicinale durante la gravidanza, ma anche nel corso dell’allattamento, è sempre meglio chiedere il consiglio del proprio medico curante. Nello specifico gli antibiotici devono essere utilizzati solamente quando vi è l’esigenza lampante, seguendo le indicazioni del medico.
Nel corso del primo trimestre di gravidanza si consiglia di non impiegare Supracef, visto che potrebbe comportare effetti tossici sull’embrione. Anche durante l’allattamento si consiglia di evitare l’utilizzo di un antibiotico come Supracef, anche se in realtà non si è a conoscenza di alcun dato in riferimento al raggiungimento di Supracef del latte materno.
Le donne incinte o in fase di allattamento devono SEMPRE chiedere lumi al farmacista o al medico prima di assumere un qualsiasi farmaco. Soprattutto gli antibiotici, in questi casi, vanno utilizzati solo se effettivamente necessari e, in ogni caso, sempre e solamente sotto strettissimo controllo medico.
Nel dettaglio, sebbene non si sia mai dimostrato che le cefalosporine possano avere effetti tossici sull’embrione e nonostante siano in genere considerate abbastanza sicure anche durante una gestazione, è preferibile non utilizzare Supracef in gravidanza almeno, per maggior cautela, nel primo trimestre di gestazione. Non si sa se Supracef passi anche nel latte materno.
Non sono noti effetti su eventuali controindicazioni alla guida di autoveicoli o all’uso di macchinari mentre si è in cura con Supracef.
Gli eccipienti di Supracef
Supracef nella confezione in compresse da 400 mg. disperdibili, contiene coloranti di natura azoica (E110) i quali potrebbero indurre manifestazioni di tipo allergico.
Posologia e modi di utilizzo
Ecco, di seguito, le dosi indicate:
Adulti: 400 milligrammi (mg), vale a dire una compressa rivestita di Supracef 400 mg per os una volta al dì. Le compresse rivestite di Supracef 400 mg devono essere deglutite; le compresse disperdibili di Supracef 400 mg possono venire sciolte in acqua (poca, e poi ingerite) oppure deglutite tal quale. L’assunzione di Supracef compresse disperdibili sciolte in acqua è molto indicata nei pazienti che hanno difficoltà a deglutire.
Bambini oltre i 6 mesi di vita: 0.4 ml di sospensione/Kg di peso corporeo, vale a dire otto mg/kg, una volta al dì. Alle confezioni di Supracef granulato sono aggiunti 1 misurino ed 1 siringa e gli stessi sono tarati per permettere il giusto dosaggio del medicinale sia negli bimbi più grandicelli (misurino) che nei pazienti più piccoli (siringa dosatrice).