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Una vita frenetica povera di cibi freschi e con tanto stress causa un disturbo molto comune, la stitichezza. Le sbagliate abitudini non sono l’unico fattore che provoca stitichezza, infatti all’origine spesso vi sono problemi più importanti come ad esempio il prolasso dell’intestino.
La stitichezza, conosciuta anche come stipsi, non è una malattia ma un sintomo che può essere causato da alterazioni organiche o funzionali dell’intestino. Infatti, a volte all’origine ci sono delle malattie che non hanno una stretta correlazione con l’intestino come il diabete e l’ipotiroidismo.
Il problema consiste in un ritardo o un’insufficienza nell’evacuazione delle feci. In termine medico una persona soffre di stitichezza se il problema si presenta per almeno dodici settimane, anche se non consecutive. I sintomi sono:
La stitichezza colpisce principalmente la popolazione adulta, in particolare gli anziani e le donne. Nei bambini è meno frequente ed interessa di solito i maschietti. Nei neonati e nella prima infanzia, anche se le evacuazioni sono distanti tra loro non si può parlare di stipsi, poiché questo dipende dall’assunzione del latte materno e della scarsa produzione di scorie.
Le cause della stitichezza sono veramente tante e ad oggi sempre più numerose. Di solito interessa patologie ano-rettali come emorroidi, ragadi e rettocele, malattie nervose e farmaci che colpiscono l’intestino. A volte però, in assenza di una malattia specifica, si parla di stitichezza cronica provocata da:
Per curare la stitichezza, bisogna come prima cosa determinarne la causa. Solo così facendo sarà possibile seguire una terapia mirata che dà risultati significativi. È il caso di rivolgersi al medico curante quando la stipsi dura da tempo, ed è accompagnata da altri sintomi come mal di pancia, sanguinamento nelle feci, astenia, febbre o soggetti in famiglia che hanno sofferto di tumore al colon.
Una prima diagnosi viene fatta analizzando le feci del paziente che in caso di stitichezza si presentano così: feci piccole, lucide, stipsi alternata a diarrea e sensazione di pesantezza anche dopo l’evacuazione, si tratta di colon irritabile. Sono sinonimo di una patologia rettale feci sottili e nastriformi, accompagnate da dolore durante la defecazione con una sensazione d’incompleto svuotamento. In fine, quando la stipsi causa dolore addominale, senza però lo stimolo di dover andare in bagno, con conseguente evacuazione di feci dure e piccoli, potrebbe trattarsi di stenosi organica come cancro, infiammazione cronica, ischemia cronica, endometriosi, ernie, neoplasie dell’ovaio e dell’utero.
Gli esami effettuati per una corretta diagnosi sono:
Il trattamento della stipsi deve come prima cosa guarire la malattia che causa il sintomo. Da come possiamo dedurre, vista la vastità delle cause, non esiste un rimedio unico. Inoltre le terapie da seguire non risolvono la questione in pochi giorni. I rimedi fai da te sono i peggiori, e potrebbero addirittura peggiorare la situazione.
Esistono però dei consigli da seguire validi per tutti.
Quando si ha lo stimolo di defecare non rimandate il momento perché si è troppo impegnati o per altri motivi. Questo comportamento rischia d’inibire lo stimolo allo svuotamento. Quando sopraggiunge lo stimolo, cercare di recarvi in bagno.
Durante l’atto evitate di sforzarvi eccessivamente. Tale comportamento rischia di far perdere la normale coordinazione di tutto il meccanismo che controlla la defecazione. Sembrerà strano ma ci sono tantissimi muscoli che partecipano a quest’azione. Inoltre sforzi eccessivi causano le emorroidi. Quando possibile andate in bagno e rilassatevi, magari leggendo un giornale. Ponetevi alla turca, così che l’addome viene naturalmente compresso contro le cosce (potete usufruire di riviste o di uno sgabellino da mettere sotto i piedi e rialzare le gambe).
Oltre i consigli sopra suggeriti, chi soffre di stitichezza può ricorrere ad un rimedio: i lassativi di origine naturale. In commercio ce ne sono tanti, ma i migliori sono quelli naturali, in particolare di origine alimentare come prugne secche, fichi, succo di mela, alimenti ricchi di fibre ed i relativi integratori. Le fibre vanno accompagnate da molta acqua, così che nell’intestino possano gonfiarsi. In generale i lassativi sono classificati in:
Ovviamente fare un uso sconsiderato di lassativi, anche se di origine naturale, non fa bene al corpo poiché ne segue un’assuefazione. In alternativa ai lassativi di origine naturale ci sono in commercio numerosi farmaci senza ricetta atti non solo ad aiutare l’evacuazione, ma anche a regolare il transito intestinale.
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