Sintomi letali, morte in due giorni: scoppia il caos per una malattia sconosciuta e senza cura

Stando alla sezione africana dell’OMS la malattia ha fatto la sua prima comparsa nella città di Boloko, nel nord-ovest della Repubblica Democratica del Congo. È lì che tre bambini dopo aver mangiato un pipistrello sono morti entro 48 ore dalla comparsa dei primi sintomi della malattia. Dal 21 gennaio si sono contati 419 contagi, 53 dei quali hanno portato alla morte delle persone contagiate (letalità del 12%).

Malattia letale in due giorni, quali sono i sintomi

La malattia sconosciuta si presenta come febbre emorragica e nella maggior parte dei casi finora studiati la morte è sopraggiunta due giorni dopo la comparsa dei primi sintomi. «La situazione è molto preoccupante» ha dichiarato ad Associated Press il dottor Serge Ngalebato, direttore dell’ospedale di Bikoro. Lo scorso 9 febbraio l’Istituto nazionale di ricerca biomedica di Kinshasa ha analizzato campioni prelevati da 13 persone.

 Dalle analisi non sono emerse tracce di virus come Ebola o di altre febbri emorragiche. Alcuni dei campioni analizzati sono risultati infetti dalla malaria. Per i medici locali la fonte della malattia potrebbe essere legata agli animali. Da tempo c’è forte preoccupazione per la possibile trasmissione di malattie zoonotiche all’uomo nelle aree del mondo dove è comune il consumo di animali selvatici.

Già nel 2022 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riferito che il numero di simili malattie di massa in Africa è incrementato di oltre il 60% rispetto al decennio precedente. Nel 2024 a decine sono morti in un altra regione della Repubblica Democratica del Congo, anche in quell’occasione a causa di una misteriosa malattia che si manifestava con sintomi simili a quelli dell’influenza.

Studi successivi hanno accertato che con ogni probabilità si trattava di malaria. La notizia dell’emergenza sanitaria tocca un Paese già duramente segnato da altre crisi umanitarie e legate alla salute pubblica. L’area in cui si è diffusa la malattia sconosciuta dista a centinaia di chilometri da Goma, città finita sotto il controllo di un gruppo di ribelli armati e dove qualche settimana fa era scattato l’allarme per i possibili attacchi a un laboratorio di biosicurezza per lo studio di Ebola e di altri pericolosi virus.