La tendenza a mettere su un po’ di ‘pancetta’ e non solo: i trigliceridi alti, la pressione arteriosa elevata, così come la glicemia, e un basso livello del cosiddetto colesterolo buono, Hdl. Sono questi i campanelli di allarme che possono far pensare alla sindrome metabolica, una condizione di salute complessa che può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari, infarto, ictus e diabete. Questa condizione è ancora poco conosciuta e i medici hanno sempre avuto pochi strumenti per poterla affrontare, ma potrebbe essere considerata una sorta di ‘epidemia’ non infettiva, dal momento che è un problema sempre più diffuso. In Italia soffre ben 1 persona su 4. In termini percentuali tra le persone con più di 45 anni il 33% presenta questa condizione, con una repentina diffusione anche in età pediatrica e tra gli adolescenti.
Spesso viene sottovalutata e quando viene diagnosticata è generalmente trattata con terapie farmacologiche (a volte off-label) volte a gestire le singole alterazioni. Oggi, però, si può contare su soluzioni terapeutiche basate su sostanze naturali complesse ad azione sistemica e fisiologica. Agiscono su una o più alterazioni metaboliche, contribuendo al trattamento della condizione nel suo complesso. Questo tipo di soluzioni sono evidence based, oggetto di recenti studi preclinici pubblicati su Nature Scientific Reports e studi clinici pubblicati invece su Nutrients e Italian Journal of Pediatrics. Nel primo caso emerge come un approccio terapeutico non farmacologico a base di sostanze naturali complesse sia in grado di agire nell’intestino con un effetto anche a livello del fegato, in grado di riequilibrare il metabolismo e migliorare le disfunzioni indotte dalla dieta, proprie della sindrome metabolica.
In particolare, questo sistema di sostanze naturali agisce attraverso un meccanismo d’azione fisiologico (non-farmacologico). É capace di creare un gel in grado di sequestrare sia i carboidrati che i lipidi. Li rende quindi meno disponibili sia per l’assorbimento da parte dell’intestino che per i batteri della flora intestinale. Ciò favorisce anche un migliore utilizzo dei nutrienti da parte del fegato. Promuove il riassesto di glicemia, colesterolo, trigliceridi e una diminuzione della circonferenza addominale. Questi sono i principali parametri da controllare in caso di sindrome metabolica. Tutto questo, quindi, determina un beneficio a livello dell’intero l’organismo.
A conferma dell’efficacia del sistema a base di sostanze naturali complesse nel riequilibrare i parametri metabolici alterati vi sono 7 studi clinici. Testati su oltre 500 pazienti tra adulti e bambini. Alcuni di questi, da parte del Dipartimento di Auxo-endocrinologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer di Firenze. Questi sono stati anche oggetto di pubblicazione su riviste come Nutrients e Italian Journal of Pediatrics.
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