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Sovente la sindrome di Stevens-Johnson compare con sintomi simili a quelli dell’influenza, per poi scoppiare con dolorose e visibilissime eruzioni cutanee che si diffondono, anche sotto forma di eruzioni vescicolari, con finale necrosi degli strati più superficiali della epidermide.
La sindrome di Stevens-Johnson rappresenta una emergenza clinica che solitamente richiede l’ospedalizzazione. La cura si concentra solitamente sulla eliminazione delle cause che l’hanno generata, il controllo della sintomatologia e sulla riduzione quanto più possibile del rischio di complicazioni.
La fase di recupero da una sindrome di Stevens-Johnson può durare anche settimane o addirittura mesi, a seconda del livello di gravità che ha raggiunto la malattia. Se lo specialista dovesse risalire ad una causa farmacologica della sindrome di Stevens-Johnson, allora occorrerebbe sospendere IMMEDIATAMENTE la somministrazione di quel farmaco che ha provocato l’insorgenza della sindrome.
I segni e la sintomatologia della sindrome di Stevens-Johnson si possono elencare come segue:
Se si contrae la sindrome di Stevens-Johnson, anche alcuni giorni prima di rilevare l’eruzione cutanea si potrebbero sviluppare:
La sindrome di Stevens-Johnson necessita d’essere combattuta con le opportune terapie immediatamente. Ed infatti vi consigliamo di chiedere SUBITO l’assistenza di un medico se doveste riscontrare uno o più dei seguenti sintomi o segni:
Una esatta causa della sindrome di Stevens-Johnson spesso non è immediatamente identificabile. Di solito la situazione che si viene a creare è una reazione di natura allergica quale risposta a medicinali, a processi infettivi o a qualche patologia. Vediamo insieme queste categorie di cause:
Molto spesso sono proprio alcuni medicinali a far insorgere la sindrome di Stevens-Johnson. Quelli che più spesso sono all’origine dell’insorgenza di questa sindrome sono:
Le infezioni che potrebbero costituire causa di insorgenza di sindrome di Stevens-Johnson sono:
In taluni casi, la sindrome di Stevens-Johnson, potrebbe trovare origine in stimoli fisici, come, ad esempio, una radioterapia o una esposizione alla luce ultravioletta.
La sindrome di Stevens-Johnson fa parte delle reazioni imprevedibili quanto rare. Non sono disponibili dei test per aiutare le previsioni di rischio. Qualche fattore, però, può aumentare il rischio che si sviluppi tale patologia. Tra questi ritroviamo:
Le possibili complicazioni della sindrome di Stevens-Johnson possono essere:
I medici sovente possono riscontrare una sindrome di Stevens-Johnson per il tramite di un esame obbiettivo. La conferma della diagnosi può avvenire anche grazie ad un prelievo di un campione cutaneo (biopsia) per procedere ad un analisi microscopica del campione stesso.
La sindrome di Stevens Johnson richiede il ricovero ospedaliero, sovente in un reparto di terapia intensiva. Il più importante step (nonché il primo) per la cura della sindrome di Stevens-Johnson è quello di sospendere ogni trattamento farmacologico che potrebbe averla indotta. Poiché non è facile individuare in modo esatto il medicinale che può averla indotta, potrebbe rendersi necessario sospendere TUTTI i trattamenti in corso (tranne, ovviamente, eventuali trattamenti salva-vita).
Non esistono, allo stato attuale, dei consigli standardizzati per la cura della sindrome di Stevens-Johnson. La terapia di supporto può comprendere:
Tra i più utilizzati ricordiamo:
E poi è sempre possibile assumere uno dei seguenti tipi di medicinali, ance se ancora in fase di studio per trattare la sindrome di Stevens-Johnson
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