L’infiammazione che si associa alla sindrome di Dressler si ritiene che sia una forma di risposta che il nostro sistema immunitario dà in conseguenza di danni subiti dal tessuto cardiaco o anche dallo stesso pericardio, ad esempio dopo proprio un attacco cardiaco, oppure delle lesioni di natura traumatica o, ancora, dopo un intervento chirurgico.
La sindrome di Dressler
La sindrome di Dressler, questa infiammazione della membrana pericardica, si annuncia con un dolore al torace, tendenzialmente assai simile a quello che si manifesta in seguito ad un attacco di cuore, oltre alla febbre. Grazie agli ultimi trattamenti studiati in risposta agli attacchi cardiaci, anche la sindrome di Dressler è divenuto un disturbo meno diffuso. Purtuttavia, dopo che si è rimasti colpiti da questo disturbo una prima volta, questa patologia non è escluso che possa anche ripresentarsi.
Sintomi della sindrome di Dressler
La sintomatologia della sindrome di Dressler può comparire anche alcune settimane o, addirittura, mesi dopo un attacco di cuore, dopo un infarto, un’operazione chirurgica o delle lesioni al pericardio o allo stesso muscolo cardiaco.
Tale sintomatologia può comprendere:
- Dolore al torace;
- Mancanza di fiato;
- Febbre;
- Senso di affaticamento;
- Sensazione generale di malessere.
Come sottolineiamo sempre quando parliamo di qualsiasi patologia, ma a maggior ragione quando parliamo di patologie che possono rivelarsi gravi, gravissime o anche fatali, raccomandiamo di consultare immediatamente il proprio medico se si avvertono dei dolori al torace che abbiano una durata di qualcosa in più di qualche minuto. Anche alcune complicanze, sopraggiunte in seguito ad interventi chirurgici, lesioni al miocardio o al pericardio o ad attacchi cardiaci possono generare la sintomatologia della sindrome di Dressler. Il dolore al torace potrebbe star ad indicare un infarto o qualche altro disturbo simile. A causa di tutto ciò, si comprende come sia di fondamentale importanza ottenere una diagnosi tempestiva e corretta ed intraprendere un percorso terapeutico adeguato e, per ottenere tutto ciò, si rivela indispensabile un immediato consulto con un medico, meglio se uno specialista cardiologo.
Le cause della sindrome di Dressler
La sindrome di Dressler, come già anticipato più sopra, sembra sia da collegare ad una reazione del nostrpo sistema immunitario a danni di alcuni tipi che può ricevere il tessuto cardiaco, ad esempio un infarto del miocardio, così come un intervento chirurgico al cuore stesso. L’organismo reagisce ai danni che riceve il tessuto inviando delle cellule di tipo immunitario ed anche delle proteine, allo scopo di “difendere” e ricostruire l’area danneggiata. Ma questo tipo di reazione immunitaria può anche costituire un “eccesso di difesa”, che sfocia in un processo infiammatorio a carico del pericardio, cioè di quella membrana che avviluppa il cuore.
Complicazioni della sindrome di Dressler
Le complicazioni che possono scaturire da una sindrome di Dressler sono sostanzialmente due, esse sono si rare, ma anche particolarmente gravi. Sono:
- Il tamponamento cardiaco: l’infiammazione che scaturisce dalla sindrome di Dressler ingenera un anomalo accumulo di sostanze fluide all’interno della membrana pericardica (versamento pericardico). Se i liquidi che si accumulano sono veramente troppi, la pressione sul miocardio costringe quest’ultimo ad un lavoro eccessivo e ne riduce la funzione di pompa del sangue verso il circolo sanguigno in misura sufficiente. Come anticipato, questa situazione (grave) prende il nome di tamponamento cardiaco.
- La pericardite costrittiva: tale patologia nasce nel momento in cui dei processi infiammatori ricorrenti o anche cronicizzati della membrana pericardica fanno sì che la membrana stessa incrementi il proprio spessore o, comunque, subisca altri danneggiamenti. Anche questo tipo di patologia rende il cuore una pompa del sangue meno efficiente.
Disturbi correlati alla sindrome di Dressler
Questa eccessiva reazione del nostro sistema immunitario ai danni miocardici che genera la sindrome di Dressler può anche generare altri disturbi, correlati alla stessa sindrome. Nel dettaglio, questi possono essere una pleurite, vale a dire un processo infiammatorio a carico della pleura (la membrana che avvolge i polmoni), o un versamento pleurico (come la pericardite, un versamento di liquidi tra la pleura ed il polmone)
Diagnosi della sindrome di Dressler
Per arrivare ad una corretta diagnosi, si potrebbero dover eseguire gli esami seguenti:
- Auscultazione del cuore. Il cardiologo ausculta il cuore con lo stetoscopio. Se il pericardio dovesse essere infiammato, il cardiologo potrebbe ascoltare sentire un suono gracchiante o acuto. Se v’è una ingente quantità di liquido che si è accumulato, il battito cardiaco potrebbe essere ovattato o attutito.
- Ecocardiogramma. Questo esame utilizza onde sonore per generare, grazie all’eco che queste producono un’immagine del muscolo cardiaco. Questo esame permette al cardiologo di capire se c’è del liquido tra il cuore ed il pericardio.
- Elettrocardiogramma. Questo esame registra gli impulsi elettrici del cuore grazie a dei fili che terminano con dei sensori che si attaccano alla pelle in alcune zone del corpo.
- La radiografia toracica. Una radiografia permette di individuare il liquido che si accumula attorno a specifici organi (cuore, polmoni) e può essere d’aiuto per escludere altre eziologie dei sintomi, quali, ad esempio, la polmonite.
- Le analisi del sangue. Il medico può effettuare un prelievo di sangue per le analisi di laboratorio. I risultati di alcune analisi possono stare ad indicare una attività infiammatoria significativa che sarebbe, pertanto, coerente con la diagnosi della sindrome di Dressler.
Trattamenti e cure per la sindrome di Dressler
Gli scopi principali di un percorso terapeutico contro la sindrome di Dressler sono innanzitutto quelli di ridurre il dolore ed i processi infiammatori. I medicinali che vengono più comunemente utilizzati per questi scopi sono:
Obiettivi del trattamento per la sindrome di Dressler sono gestire il dolore e ridurre l’infiammazione. I farmaci comunemente usati sono i seguenti:
- Il Naproxene (Aleve, altri);
- L’Aspirina;
- L’Ibuprofene (Motrin, Advil, altri).
Nel caso che i medicinali sopra riportati non dovessero sortire alcun effetto, allora si potranno prescrivere:
- La colchicina: è un medicinale dalle proprietà antinfiammatorie che si può utilizzare anche per trattare episodi ricorrenti o persistenti della sindrome di Dressler. Però non bisogna dimenticare i gravi effetti indesiderati sia a carico dei reni che del fegato, per cui questa terapia non p prescrivibile a tutti i pazienti;
- I farmaci corticosteroidi: questi medicinali possono eliminare del tutto il processo infiammatorio relativo a questa sindrome. Si utilizzano, però, esclusivamente in caso di insuccesso delle altre terapie sia perché anch0essi possono indurre gravi effetti indesiderati, sia perché essi mpossono avere delle interferenze con i processi di guarigione di un tessuto dopo gli interventi chirurgici o dopo un infarto.