La sindrome del colon irritabile, conosciuta anche con l’acronimo IBS o colite spastica, è uno dei disturbi più frequenti che riguarda l’intestino.
L’incidenza del colon irritabile sulla popolazione.
Negli Stati Uniti il 20% della popolazione è colpita dai sintomi dell’IBS e ogni anni la sua incidenza è pari all’1-2%, ciò vuol dire che ogni anno due persone su 100 sono colpite da questo fastidio. A soffrire di più di questo disturbo secondo diverse indagini sono le donne. Le statistiche affermano che il sesso femminile è colpito maggiormente rispetto al sesso maschile. L’età tipica dei malati di IBS è compresa tra i 20 e i 30 anni.
La maggior parte delle persone riescono a tenere a bada i sintomi seguendo una dieta alimentare corretta, gestendo lo stress e utilizzando farmaci appositi. Purtroppo però per alcuni pazienti la sindrome è invalidante, tanto da non riuscire più a lavorare, avere una vita sociale e fare viaggi sia brevi che lunghi.
Il colon
Il colon è quella parte dell’intestino che collega il retto all’ano. È lungo circa un metro e mezzo e la funzione principale è quella di assorbire acqua, sostanze nutritive e i Sali minerali dal cibo che ingeriamo parzialmente digerito dall’intestino tenue. Ogni giorno tra l’intestino tenue e il colon passa circa un litro di liquidi, mentre il volume presente nelle feci è di 150 ml.
I nervi, gli ormoni e gli impulsi nervosi controllano la motilità del colon, ovvero tutte le contrazioni dei muscoli che avvengono per svolgere il suo compito. Le contrazioni infatti spostano i liquidi dal colon al retto, e durante questo passaggio l’organismo assorbe i fluidi e le sostane nutritive necessarie. Tutto ciò che è di scarto va a formare le feci.
Le cause della sindrome del colon irritabile
Tutt’oggi le cause del colon irritabile ancora non sono ben note. Secondo i ricercatori i pazienti che soffrono di questa sindrome sono particolarmente sensibili o reattivi ad alimenti specifici o allo stress. Nel paziente affetto da IBS, la normale motilità dell’intestino può essere assente, manifestarsi con degli spasmi o smettere temporaneamente di funzionare.
Il colon internamente è ricoperto di un epitelio controllato dal sistema immunitario e dal sistema nervoso, che regolano il transito dei fluidi. Chi soffre di colon irritabile, presenta l’epitelio interno dell’intestino funzionate, tuttavia, se i fluidi si muovono troppo velocemente, il colon non riesce ad assorbirli provocando feci troppo liquide, al contrato se l’assorbimento dei fluidi è eccessivamente lento, il soggetto soffre di costipazione poiché il colon assimila troppi liquidi.
Recenti ricerche hanno dimostrato che la serotonina è connessa al normale funzionamento delle attività gastrointestinali. Questo neurotrasmettitore, portatore di messaggi, è concentrato per il 95% nell’apparato digerente mentre il restante 5% nel cervello.
Le cellule dell’epitelio interne, fungono da traportatori, portando la serotonina esternamente all’intestino. I pazienti affetti da colon irritabile presentano una diminuzione dell’attività dei recettori, alterando i normali livelli di serotonina. Di conseguenza si hanno problemi di defecazione, motilità e sensibilità della zona.
Sintomi del colon irritabile
I sintomi più comuni della sindrome del colon irritabile sono:
- Crampi addominali e dolori
- Diarrea o stitichezza
- Meteorismo
- Distensione addominale
- Presenza di muco nelle feci
- Urgenza di evacuare dopo i pasti
- Sensazione di non completo svuotamento dopo la defecazione
Più in generale il sintomo del colon irritabile è il dolore o il fastidio addominale. Questo compare e sparisce a suo piacimento. Cambia d’intensità, può essere occasionale o costante, essere lieve o così forte da invalidare il soggetto. Il dolore può essere diffuso o colpire il basso ventre a sinistra, può aumentare dopo i pasti e provocare dolore a livello toracico, causato dalla presenza di sacche di gas nella parte dove il colon si curva e diventa colon discendente.
L’IBS non causa sintomi come sanguinamento rettale, sangue nelle feci, febbre e perdita di peso. Tutti questi segnali sono caratteristici di condizioni intestinali più gravi, che causano un cambiamento anatomico dell’intestino. Da ricondurre a tali sintomi ci sono patologie infiammatorie dell’intestino come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa.
Diagnosticare la sindrome del colon irritabile e possibili complicanze
Fino a pochi anni fa, non era possibile effettuare una vera e propria diagnosi del colon irritabile, bisognava andare per esclusione. Oggi invece la situazione è cambiata e si diagnostica per inclusione in base a dei criteri ben definiti.
Si può diagnosticare la sindrome del colon irritabile quando il dolore è presente per almeno tre giorni degli ultimi tre mesi, ed è associato ad una delle tre condizioni quali:
- Miglioramento dopo la defecazione;
- Esordio associato ad un cambiamento della frequenza di evacuazione;
- Esordio associato ad un cambiamento dell’aspetto delle feci.
Il colon irritabile, o meglio i sintomi correlati a questa sindrome, possono essere nel tempo motivo di emorroidi, malnutrizione e ridotta qualità della vita. La malnutrizione è dovuta all’eliminazione dalla dieta di alcuni alimenti, quali causa dei crampi addominali, diarrea, dolore e meteorismo. Non è mai stata dimostrata una correlazione tra colon irritabile e tumori o patologie più gravi.
Purtroppo questo disturbo è di carattere cronico, quindi variabile nel tempo ma raramente è possibile guarire definitivamente.
Colon irritabile e fitoterapia
L’ambito fitoterapico è quello più utile per alleviare i sintomi del colon irritabile. A tale scopo si può utilizzare l’estratto fluido di gramigna, una pianta ricca di flavonoidi, Sali minerali, vitamina A e del gruppo B. Anche gli integratori a base di forskolin sono utili.
L’escolizia ha proprietà sedative, aiuta a calmare il dolore e i crampi addominali. Si assume sotto forma di estratto fluido per circa due volte al giorno 30 minuti prima dei pasti.
I funghi medicinali grazie agli effetti antinfiammatori e alla capacità di rigenerare la mucosa intestinale sono ottimi.
L’olio essenziale di ginepro è un potente tonico intestinale e digestivo, ha inoltre capacità depurative e diuretiche. Anche l’olio essenziale di menta piperita è ottimo.
In caso di stipsi o diarrea, da prediligere i fiori di Bach, in particolare il mix Scleranthus e Rescue Remedy.
Per quanto riguarda l’alimentazione, è fondamentale consumare i pasti in tranquillità, ritagliandosi almeno mezz’ora di pausa. Bisogna consumare yogurt, cereali integrali, olio extravergine di oliva, verdure crude e incrementare il consumo di cibi liquidi come minestroni, minestre, brodi e passati.