Dal Sudafrica arriva una storia ai limiti dell’incredibile. Un uomo di nome Martin Pistorius si è infatti risvegliato dal coma nel quale era caduto 12 anni fa a causa di una malattia non diagnosticata, affermando di aver visto e di aver sentito tutto durante questa lunga degenza ospedaliera, simile a una prigione interna.
Entrato in coma in giovane età, oggi il sudafricano ha 39 anni e può raccontare felicemente la conclusione del suo inconsueto percorso di vita, traendone altresì spunto per un libro (“Ghost Boy”, ragazzo fantasma) nel quale racconta il suo lungo, lunghissimo calvario rappresentato dall’agonia di vivere all’interno di una struttura corporea che era rimasta completamente immobile, pur con facoltà cognitive ben operanti.
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La storia di Martin Pistorius inizia all’età di 12 anni, quando il giovanissimo fa ritorno da scuola accusando un mal di gola particolarmente incisivo. Dopo una serie di analisi si scopre che il mal di gola è in realtà una grave malattia indefinita, destinata a sfociare in un esito particolarmente drammatico: la sua morte.
E purtroppo, nell’arco di pochi giorni il quadro clinico del ragazzo precipita. Pistorius entra in coma, e ci rimane per ben 12 anni, fino a quando un’infermiera si accorge che il giovane emette segni corporei quasi impercettibili, e che dunque la situazione del giovane era ni realtà reversibile rispetto alle tante diagnosi che negli anni erano state formulate.
L’episodio “miracoloso” è tuttavia destinato ad arricchirsi di un’ulteriore novità. Pistorius dichiara infatti di aver udito e inteso tutto, dal giorno del suo ricovero al giorno del risveglio. Ha inoltre dichiarato di aver sentito tutto ciò che è accaduto nel suo Paese e nel mondo grazie ai notiziari.
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La vicenda ha quindi risollevato l’attenzione sullo strano “limbo” del coma, una realtà evidentemente ancora ignota, che sembra essere ben lungi dal potersi definire con ampiezza. Pistorius dichiarerebbe infatti che il coma manterrebbe comunque uno stato di attenzione cognitiva e di coscienza, pur vincolata dall’evidente mancanza di espressione fisica, arricchendo gli spunti interpretativi di questo particolare stato del corpo.
A questo punto è probabile che l’autobiografia di Martin Pistorius, oltre a poter rapidamente diventare un best seller, verrà passata al vaglio dai neurologi di tutto il mondo, affinchè possa costituire un ulteriore tassello nell’interpretazione dei segreti di questo stadio.