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Il seminoma, chiamato anche seminoma testicolare, è un tumore di natura maligna che va a colpire i testicoli e che si sviluppa dalle cellule germinali.
Tra i vari tumori che possono colpire i testicoli, si tratta certamente di quello che insorge con la maggiore frequenza, dal momento che quasi la metà dei pazienti che soffrono di una neoplasia testicolare sono colpiti da seminoma.
Le varie cause che possono portare alla crescita di tale tumore per il momento non si conoscono, ma ci sono diversi fattori di rischio, tra cui la familiarità per tale malattia e il criptorchidismo. Di solito i sintomi corrispondono ad un gonfiore del tutto anomalo che si presenta a livello dei testicoli. La cura di base è rappresentata dall’asportazione chirurgica del testicolo e, in seguito, si può ricorrere a cicli di radioterapia o di chemioterapia.
I tumori testicolari seminomi insorgono circa nel 50% dei casi e comportano che le cellule germinali (ovvero quelle che provvedono alla produzione degli spermatozoi) subiscano una trasformazione di natura maligna. Si tratta di tumori che possono insorgere molto facilmente nella quarta decade di vita e si caratterizzano per svilupparsi in molti casi in una versione che interessa anche le cellule non seminali.
I tumori non seminomi, invece, si caratterizzano per comprendere varie forme: tra le altre, troviamo i carcinomi embrionali, i teratomi, i coriocarcinomi e i tumori del sacco vitellino, ovvero quella zona riferita all’embrione al cui interno sono collocati i vari materiali di riservare per garantirgli il nutrimento.
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Solo in rari casi (meno di 4 su 100), un testicolo gonfio si deve a un tumore ai testicoli; più comunemente, infatti, il gonfiore di un testicolo è dovuto a cause di natura non cancerogena (o non neoplastica), come per esempio un trauma allo scroto o un’infiammazione.
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Come si può facilmente intuire, sia la prognosi che il trattamento variano in base alla tipologia di tumore che si sviluppa nel corpo del paziente.
Come si può facilmente intuire, il principale sintomo collegato all’insorgenza di tale tipo di tumore è indubbiamente il gonfiore che va a colpire uno dei due testicoli. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di un rigonfiamento piuttosto piccolo, ma che si può facilmente percepire alla palpazione e che spesso non causa alcun tipo di dolore.
Altre volte, questo tipo di tumore è in grado di causare anche altri sintomi, come ad esempio una debolezza e fatica generale, dolore alla schiena, ma anche una sensazione di pesantezza dello scroto, un malessere oppure una sorta di dolore sordo che va a colpire la zona bassa della regione addominale, l’insorgere di un rigonfiamento strano nei pressi del basso ventre e una sensazione di apatia e di stranezza complessiva.
In vari pazienti, il dolore alla schiena, il rigonfiamento nella zona addominale e il dolore sordo nella medesima regione sono collegati alla presenza e formazione di metastasi linfonodali in sede retroperitoneale.
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Il cancro del testicolo è un tumore maschile, in cui le cellule tumorali si formano a partire dai tessuti di uno o di entrambi i testicoli.
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L’autoesame del testicolo, quindi, è spesso necessario: è un atto molto semplice, quello della palpazione di tale organo, ma spesso permette di scoprire in tempo utile e in modo precoce l’insorgere eventualmente di qualche anomalia. Inoltre, è importante che, nei bambini, venga effettuata una visita completa da parte del pediatra, dal momento che correggere eventualmente la discesa non completa del testicolo entro i primi dodici mesi permette di abbassare notevolmente il rischio di tumore e rende più semplice una diagnosi precoce del cancro al testicolo.
Solamente un processo molto attento di valutazioni ed esami permette di raggiungere una diagnosi il più precisa e corretta possibile e capire quale sia il livello di gravità del seminoma. Gli stadi di gravità di questo tumore sono suddivisi in base alle dimensioni della massa tumorale e alla capacità di riuscire a moltiplicarsi delle cellule tumorali.
Il primo stadio del seminoma è quello in cui il tumore va a colpire solamente il testicolo, senza alcune estensione. Nel secondo stadio, invece, il tumore coinvolge non solamente il testicolo, ma anche i linfonodi vicini della zona addominale e dell’area pelvica. Nel terzo stadio, il tumore è riuscito a provocare la diffusione delle metastasi all’interno di linfonodi distali e di altri organi, che spesso corrispondono ai polmoni.
Per merito dei grandi miglioramenti raggiunti nel corso dell’ultimo decennio, al giorno d’oggi ben nove casi su dieci di tumore al testicolo vengono trattati con ottimi risultati.
Nel momento in cui la diagnosi del tumore è precoce e quest’ultimo si trova ancora in uno stadio iniziale, limitato ad un unico testicolo, allora l’intervento chirurgico, che può essere accompagnato o meno dalla radioterapia, è la soluzione più efficace e più spesso adottata.
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I tubuli seminiferi sono parte dell’apparato riproduttore maschile e sono il luogo dove avvengono le divisioni meiotiche che portano alla creazione dei gameti maschili, gli spermatozoi, secondo un processo chiamato spermatogenesi.
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Negli stadi più avanzati del tumore, invece, spesso sono indicati anche dei cicli di chemioterapia, con cui si possono ottenere ottimi esiti, dal momento che tali tipi di tumori testicolari hanno una notevole sensibilità nei confronti dei farmaci che vengono usati.
Tramite i trattamenti con i farmaci c’è una percentuale di guarigione totale che si aggira intorno al 60-70% dei casi di malattia già diffusa: a questa percentuale va aggiunto anche un altro 10-20% di casi che guariscono del tutto in seguito all’asportazione di tumori le cui dimensioni sono state precedentemente ridotte grazie a dei cicli di chemioterapia. Quando la malattia si trova in uno stadio iniziale, si consiglia sempre la rimozione chirurgica del testicolo e del funicolo spermatico.
Nel primo stadio, invece, all’intervento chirurgico si associa la radioterapia; negli stadi successivi, quando vi sono delle metastasi che hanno coinvolto anche i linfonodi dell’addome oppure altri organi, allora la soluzione migliore è rappresentata dalla chemioterapia, che permette di gestire in maniera piuttosto efficace tale patologia.
In seguito all’asportazione chirurgica del testicolo, viene immessa una protesi che permette di conservare l’aspetto dello scroto dal punto di vista estetico. Inoltre, non dobbiamo dimenticare come la fertilità venga sempre protetta grazie al prelevamento di campioni di liquido seminale, che vengono raccolti chiaramente prima di eseguire l’intervento e che poi vengono conservati in una banca del seme, sempre secondo le disposizioni e la volontà del paziente.
Bibliografia
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