La scabbia è una malattia che viene provocata ad un acaro che non si può vedere ad occhio nudo. Si tratta di un acaro che non ha capacità di sopravvivenza per più di 36 ore lontano dal corpo umano.
L’incubazione di questa patologie che coinvolge la pelle va dalle tre fino alle sei settimane. Dal punto di vista estetico, la presenza della scabbia deriva da dalle linee molto corte, dalla forma ondulata e dalla colorazione rossastra che si formano proprio sulla superficie della pelle.
La concentrazione di tali linee è maggiore nella zona che va dal polso fino alle dita. I soggetti che subiscono la scabbia contagio potrebbe anche fare i conti con un’eruzione a livello cutaneo, con la formazione di un eritema con delle pustole rosse in rilievo.
Il sintomo più comune della scabbia contagio è sicuramente rappresentato da un prurito particolarmente intenso. Durante le ore notturne o dopo un bagno caldo, questa sensazione può aumentare, dal momento che gli acari incrementano la propria attività per colpa del caldo.
L’infezione per causa della scabbia comincia con tutta una serie di vesciche e pustole, che si distruggono quando ci si gratta. Così, la pelle diventa sempre più spessa e squamosa.
Il contagio può avvenire anche in altre zone del corpo: si tratta dei gomiti e delle parti vicino al petto, agli organi genitali, alle natiche e all’ombelico. In tutti i bambini che hanno meno di due anni, la scabbia insorge come un insieme di vescicole e va a colpire il collo e le zone senza peli del viso, della testa e della pianta dei piedi.
Nel caso in cui un soggetto colpito da scabbia inizi a grattarsi su quelle parti del corpo oggetto del prurito, ci sono anche maggiori probabilità che la pelle subisca infezione per colpa di germi e batteri.
Come si prende la scabbia?
Si verifica mediante il contatto duraturo tra la pelle delle due persone, o anche tramite rapporti sessuali con una persona infetta. L’infezione si può ovviamente diffondere con notevole semplicità nei luoghi molto affollati.
Fino a qualche decina di anni fa era era divenuta piuttosto rara, per poi tornare a diffondersi ovunque e a manifestarsi con maggiore frequenza.
La diffusione della scabbia avviene con maggiore frequenza nel periodo invernale, in relazione alla concentrazione di persone all’interno di ambienti chiusi.
Attraverso gli abiti e la biancheria il contagio avviene invece raramente, proprio a causa della breve sopravvivenza degli acari al di fuori dell’ambiente epidermico umano.
La parassitosi degli acari sulla pelle umana
Gli acari responsabili di questa infezione, impossibili da vedersi ad occhio nudo, sono obbligati, per riprodursi, ad annidarsi sulla pelle umana, lontano dalla quale non riescono a sopravvivere se non per poche decine di ore.
Durante il loro ciclo di vita, che dura circa sei settimane, le femmine depositano le uova scavando piccoli cunicoli sotto la pelle, dove si schiudono dopo pochi giorni, generando larve che maturano in una decina di giorni.
Metodo di diagnosi
Per diagnosticare con esattezza la presenza dell’acaro Sarcoptes scabiei, responsabile dell’infezione, il medico deve identificare la presenza del parassita adulto, delle larve o delle uova tramite analisi microscopica dei frammenti di squame cutanee su vetrino.
Uno specialista impiega circa un’ora per diagnosticare con sicurezza la scabbia, utilizzando, se la semplice osservazione al microscopio si rivelasse insufficiente, la tecnica della dermatoscopia, un metodo utilizzato comunemente per l’identificazione di patologie cutanee, eritemi e parassitosi di varia natura.
Possibilità di prevenzione
La prevenzione utile ad evitare il contagio e il diffondersi della scabbia si esegue soprattutto attenendosi rigorosamente alle norme di igiene.
In casa, è necessario lavare accuratamente tutti gli indumenti e la biancheria che si ritenga possano essere stati contaminati, e qualora si tratti di capi non lavabili in casa occorre procedere con il lavaggio a secco.
In caso di oggetti personali impossibili da lavare, è necessario che vengano chiusi in un sacchetto di plastica per non meno di una quindicina di giorni, in maniera tale da provocare la distruzione degli acari.
Negli ambienti pubblici, è necessario mantenere un eccellente livello di igiene, ed evitare, se possibile, di frequentare gli ambienti molto affollati. Durante i viaggi, è bene verificare che lenzuola e biancheria negli alberghi siano state sostituite correttamente.
Quanti giorni di incubazione ha la scabbia?
La presenza dell’acaro sulla pelle inizia a dare i caratteristici sintomi solo dopo un periodo di circa quattro settimane. Solo in caso di una seconda infestazione, dopo la guarigione dalla prima, il soggetto colpito potrebbe manifestare i sintomi dopo pochi giorni, a causa del fenomeno di sensibilizzazione.
L’importanza di un intervento medico
Le lesioni causate dalla scabbia in genere sono caratterizzate dai cunicoli creati dal parassita, tuttavia la somiglianza con altre infezioni, dermatiti, escoriazioni ed eczemi, rendono necessari specifici test, al fine di prescrivere la terapia ideale.
La complessità dell’infestazione rende necessario l’intervento medico: è opportuno evitare assolutamente le soluzioni casalinghe e l’automedicazione, anche perché la terapia deve coinvolgere sia il soggetto colpito che le persone a diretto contatto con esso, anche in assenza di sintomi.
Uno specialista esperto è in grado di identificare la malattia e di prescrivere la cura per l’infestazione, e la terapia preventiva nei confronti di chi potrebbe essere stato contagiato, ma è ancora in fase di probabile incubazione.
Il contagio degli animali domestici
La scabbia che interessa l’uomo è provocata da un parassita specifico dell’uomo, differente dalle specie che infestano cani e animali domestici.
Nel caso in cui gli acari caratteristici del cane si trasferissero all’uomo, possono causare solo un’irritazione temporanea, in quanto il parassita muore in pochi giorni e non ha possibilità di riprodursi.
E’ comunque necessario sottoporre il cane, o qualsiasi altro animale domestico, alla terapia specifica, per liberarlo dai parassiti ed evitare forme allergiche da parte delle persone che si trovano a contatto con esso.
Scabbia in gravidanza
Capita molto di rado che la gravidanza non comporta alcun tipo di patologia oppure alcune complicanze. I principali disturbi sono legati al fatto che vengono abbassate le difese del sistema immunitario nel corso della gravidanza. In alcuni casi, infatti, la donna ha a che fare con alcuni disturbi della pelle, tra cui pure la scabbia.
Le future mamme, in ogni caso, non si devono preoccupare dal momento che tanti studi hanno messo in evidenza come il feto non subisca in alcun modo gli effetti collaterali dell’infezione da scabbia.
Ad ogni modo, è bene che la donna in gravidanza si sottoponga in modo celere al trattamento per contrastare tale malattia, in modo tale da impedire che un contatto involontario possa contagiare il feto.
Quali sono i pericoli e quanto dura
Dal punto di vista della parassitosi non ci sono rischi veri e propri, mentre sono le sovrainfezioni batteriche causate dal grattarsi per colpa del prurito che possono portare a diversi problemi.
Quando non viene trattata, la scabbia non scompare da sola, ma nella maggior parte dei casi basta solamente un’applicazione della terapia dovuta per guarire.
Qual è la terapia
Nella maggior parte dei casi viene prescritta una crema oppure una lozione medicata che possa distruggere tutti gli acari.
La crema dovrà essere applicata non solamente sulla zona interessata dal prurito o colpita dall’eruzione, ma su tutto il corpo ed aspettare tra le 8 e le 12 ore prima di potersi fare una doccia. Dopo aver applicato la crema è meglio evitare di lavare le mani, visto che gli acari della scabbia apprezzano soprattutto la pelle che si trova tra le dita.
Quando si verifica anche un’infezione batterica, il medico può consigliare anche l’uso di antibiotici, oppure è consigliato l’impiego di antistaminici per dare sollievo al prurito.
Rimedi naturali
Tra i rimedi naturali più diffusi troviamo indubbiamente l’olio di neem. Viene usato soprattutto per via delle sue notevoli proprietà antiparassitarie naturali contro vari parassiti, come ad esempio le pulci, zecche ed acari.
I principi attivi come lo stearico e l’acido oleico garantiscono un’azione emolliente e servono soprattutto per dare sollievo contro il prurito.
Un altro ottimo rimedio naturale è il limone. Grazie alla notevole presenza di acido citrico e vitamine, viene usato in tante terapie, soprattutto per via delle sue attività disinfettanti e antinfiammatorie. Il limone si deve usare strofinandolo in modo lieve sulle zone della cute che sono state colpite da parte della scabbia.
Il rimedio naturale dell’olio di melaleuca, che viene chiamato anche come albero del tè, presenta al suo interno delle sostanze con principi attivi come gli alcoli monoterpeni che permettono di svolgere un’azione antibatterica e disinfettante.
Ci sono anche dei rimedi omeopatici che possono tornare molto utili, come ad esempio il Sulphur, che viene impiegato in modo particolare per la cura della psoriasi, ma che può essere notevolmente efficace anche per debellare la scabbia.
Bibliografia
- Malattie infettive. Mauro Moroni, Roberto Esposito, Spinello Antinori; Ed. EDRA- Masson
- Scabbia: sintomi e terapia dell’infezione da Sarcoptes scabiei.
- Malattie Infettive e HIV di Goldman-Cecil Medicina interna 25/ed. Goldman Lee; Schafer Andrew ; Ed. EDRA- Masson; 2018
- Mauro Moroni, Esposito Roberto; De Lalla Fausto, Malattie infettive, 7ª edizione, Milano, Elsevier Masson, 2008, ISBN 978-88-214-2980-4.