Per individuare le cause di questa anomalia si effettua il test della saturazione transferrina che, in genere, è prescritto con le analisi dei valori di sideremia e ferritina.
Questo succede perché la transferrina non è legata al ferro in maniera sufficiente. Per rilevare questo valore è sufficiente un esame del sangue specifico. La saturazione transferrina è un test molto utile per la diagnosi dell’emocromatosi che è responsabile di un sovraccarico di ferro.
I valori da controllare
I valori considerati normali variano da uomo a donna; per gli uomini la saturazione transferrina dovrebbe essere intorno al 20 – 50 %, mentre nelle donne i valori dovrebbero aggirarsi tra il 15 e il 50%. Una percentuale di saturazione transferrina inferiore ai valori di riferimento, indica che il soggetto ha una carenza di ferro, mentre una percentuale superiore è indice di un eccesso di ferro.
Il sovraccarico di ferro nell’organismo è una malattia molto diffusa che colpisce circa lo 0,8% degli europei e se non curata, può portare a diabete, ipogonadismo, cirrosi e tumore al fegato. Sebbene non sia un test specifico, un analisi di saturazione transferrina con valori oltre il 50% indica spesso un eccesso di ferro alla cui base ci può essere l’emocromatosi.
Nel caso in cui i valori di saturazione transferrina risultino più alti della norma, il medico curante probabilmente prescrive altre analisi di: emocromo, VES, transaminasi, gamma GT e HFE per ricercare il gene dell’emocromatosi. Un eccesso di ferro nell’organismo è una condizione che, se lieve, non crea particolari problemi, ma a lungo andare può finire per avvelenare l’organismo. Tra le cause potrebbe esserci malattie del fegato, come l’epatite, anemia mediterranea, problemi renali.
Con valori bassi, invece, significa che il soggetto ha una carenza di ferro, detta anemia sideropenica, significa che agli organi e ai tessuti non arriva abbastanza ferro, causando, quindi, i sintomi tipici dell’anemia. Si tratta di una condizione abbastanza comune, soprattutto nei giovani e nei bambini, ma essa può insorgere anche in seguito a dei traumi o degli interventi chirurgici che abbiano provocato ingenti perdite ematiche. Questa carenza può avere ripercussioni sulla crescita. Le donne in gravidanza son spesso sottoposte a esami che controllano la saturazione del ferro perché è un minerale molto importante per un corretto sviluppo del feto.
Rimedi
Quando un paziente presenta sintomi di anemia con valori di saturazione transferrina bassi, è necessario modulare l’alimentazione in modo da introdurre più cibi che contengano ferro biodisponibile. A differenza di quanto si pensa, non è la carne ad avere il maggiore apporto di ferro, ma le vongole, seguite poi dal tuorlo d’uovo e, solo sul terzo gradino del podio, le frattaglie. A seguire si trovano le lenticchie, i cereali, le verdure a foglia verde, la frutta secca, il cacao e il cioccolato fondente. Se la sola dieta non fosse sufficiente, è possibile assumere integratori alimentari, sempre sotto consiglio del medico curante.
Saturazione transferrina alta e bassa
Ma cosa succede quando i valori della saturazione transferrina sono più alti o più bassi del normale? Iniziamo con il ricordare che è difficile compiere delle generalizzazioni, ma che se un individuo determina un valore di riferimento della saturazione transferrina più basso del normale, potrebbe soffrire di uno stato di carenza di ferro, mentre se un individuo determina un valore di riferimento della saturazione transferrina più alto del normale, potrebbe soffrire di un eccesso di minerale.
Si ricorda – lo abbiamo accennato in fase di apertura del nostro approfondimento – che il test della saturazione transferrina è un ‘analisi molto utile per cercare di diagnosticare l’emocromatosi, responsabile di un sovraccarico di ferro. A lungo andare, tale situazione può a sua volta determinare delle conseguenze sgradevoli, che potenzialmente può generare diabete, ipogonadismo, cirrosi e tumore al fegato.
Pertanto, pur senza eccessivi allarmismi (considerando che è difficile compiere delle generalizzazioni), nell’ipotesi in cui il test della saturazione transferrina determini dei valori ben superiori al normale, il consiglio è quello di rivolgersi al proprio medico, che probabilmente prescriverà altre analisi come quelle di: emocromo, VES, transaminasi, gamma GT, e HFE per il gene dell’emocromatosi.
UIBC
A proposito di test diagnostici, un ultimo cenno, infine, sulla c.d. “UIBC”. Si tratta di un parametro che è opposto alla saturazione transferrina e che esprime la capacità di riserva della transferrina, ovvero la frazione insatura della stessa, che non è ancora legata al ferro.
Fonti e bibliografia
- Manuale di ematologia. Minerva Medica; 2014
- Malattie del sangue e degli organi ematopoietici. Gianluigi Castoldi, Vincenzo Liso; Ed. McGraw-Hill Education; 2017
- Interpretazione degli esami di laboratorio. P. M. Panteghini; Ed. Piccin-Nuova Libreria; 2008