Per tutelare la vista delle future mamme durante la gravidanza e quella dei bambini prima della nascita e nei primi anni di vita, l’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della cecità – IAPB Italia onlus ha ideato la campagna di prevenzione #Proteggilasuavista. Questa è in collaborazione con il Comitato Tecnico Nazionale per la Prevenzione della Cecità del Ministero della Salute di cui è parte. Oltre al patrocinio del Ministero, la campagna gode di quello della Società Oftalmologica Italiana (SOI). Della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), della Società Italiana di Medicina Perinatale (SIMP). Della Società Italiana di Neonatologia (SIN), della Società Italiana di Pediatria (SIP) e della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica (FNOPO). Il progetto è indirizzato a neo e giovani genitori. Ha lo scopo di fornire loro informazioni adeguate per assicurare la salute visiva dei figli e delle donne in gravidanza.
Una campagna per proteggere i più piccoli
“L’attenzione per la salute visiva fin dai primi giorni di vita del bambino è il modo migliore per cominciare a prendersi cura della vista – dichiara il presidente di IAPB Italia avvocato Giuseppe Castronovo – il nostro impegno per i più piccoli è testimoniato dalle tantissime iniziative che svolgiamo nelle scuole materne e primarie per far sì che la prevenzione rientri tra le buone prassi sanitarie, perché solo la diagnosi precoce consente di individuare tempestivamente eventuali vizi o patologie della vista e garantirne lo sviluppo corretto. Perché ci sono cose che vanno protette prima di averle!”.
Interazione tra gravidanza e salute visiva
L’incontro e la campagna mirano in primo luogo a smentire informazioni errate ma estremamente comuni sulle interazioni fra gravidanza e salute visiva. Non è vero, ad esempio, che la gestazione implica alterazioni dei difetti della vista; mentre è importante l’esame del fondo oculare in caso di gravidanza patologica. Se in passato si temeva che l’allattamento al seno aumentasse la miopia, oggi sappiamo che non ci sono studi clinici o evidenze scientifiche che lo confermano. Ma soprattutto che le alterazioni soggettive e temporanee delle capacità visive sono legate al generale affaticamento della donna . Queste si normalizzeranno nei mesi successivi al parto. Mentre variazioni permanenti non sono normalmente attribuibili né all’allattamento, né alla gravidanza.
Lo sviluppo visivo del bambino
La campagna vuole anche sensibilizzare i neo genitori alle cautele e ai comportamenti più idonei ad assicurare il corretto sviluppo visivo del bambino. Alla nascita, il primo screening oftalmologico viene effettuato attraverso il test del riflesso rosso per la sola cataratta congenita e, in caso di patologie familiari, come il glaucoma congenito, il retinoblastoma (tumore oculare) e altre malformazioni oculari o alterazioni retiniche è necessaria anche una visita oculistica. Successivamente, è molto importante fare una visita oftalmologica entro i tre anni di età, in modo da verificare l’eventuale presenza di difetti refrattivi (miopia, ipermetropia e astigmatismo), uno strabismo o, ancora, un’ambliopia (occhio pigro). Quest’ultima non è visibile dall’esterno e solo uno specialista può diagnosticarla, consentendo così una piena riabilitazione dell’occhio.