Nel mese di febbraio è stato segnalato un altro prodotto dal ministero della salute e ritirato dal commercio. L’avviso è stato pubblicato sul sito salute.gov.it e riguarda una marca specifica di formaggi, richiamati per rischio salmonella.
Il richiamo pubblicato dal ministero della salute riguarda il formaggio Tuma d’Fe, quello che viene prodotto dall’azienda agricola Christine Draps e poi venduto in tutti i negozi della catena Eataly. Sono stati ritirati:
- i lotti 01122022;
- con marchio di identificazione dello stabilimento/del produttore ITA3QTG, sede Località Bui 3 – 12060 Bossolasco (CN);
- data di scadenza 1 marzo 2023;
- peso variabile tra 190 e 210 grammi.
Nel documento di ritiro indirizzato agli OSA è stato indicato anche il motivo del richiamo, il ritiro per “pericolo microbiologico” per “possibile presenza di salmonella”. L’avviso è quello di non consumare il prodotto o se già acquistato di restituirlo al punto vendita.

Quali sono i rischi
La presenza di salmonella nel cibo preoccupa molto il ministero della salute. Ma quali sono le conseguenze in caso di consumazione? La salmonella è un anaerobio facoltativo gram-negativo che appartiene alla famiglia delle Enterobacteriaceae. Si tratta di una delle cause più comuni di intossicazione alimentare e può portare al ricovero in ospedale o addirittura al decesso.
I sintomi dell’infezione includono:
- diarrea;
- nausea;
- crampi addominali;
- feci sanguinolente;
- febbre alta.
Il periodo di incubazione va dalle 6 alle 72 ore dopo l’ingestione e la durata dell’infezione è di 3-7 giorni. Il contagio da salmonella di solito si verifica nella carne bovina poco cotta, nel pollame, nelle uova o nei formaggi.
Diagnosi e cure
L’infezione da salmonella di solito viene diagnosticata dopo aver sottoposto il paziente ad apposito test di laboratorio, che rivela la presenza di batteri nelle feci, nel tessuto corporeo o nei fluidi della persona. La maggior parte dei soggetti malati guarisce senza un trattamento specifico. C’è da dire che i sintomi sono spesso lievi.
Per curare la salmonella talvolta vengono utilizzati anche gli antibiotici, che di solito servono per trattare i pazienti che hanno sviluppato una forma più grave di infezione, a cui viene richiesto di bere liquidi e di idratarsi maggiormente almeno finché dura la diarrea. In alcuni casi questo sintomo può essere così grave da richiedere addirittura il ricovero in ospedale. Sono rari i casi in cui l’infezione può diffondersi dall’intestino al flusso sanguigno e quindi, ad altre parti del corpo. In queste persone, la salmonella può addirittura portare alla morte, a meno che non si intervenga in tempo con gli antibiotici.