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La ritenzione urinaria può essere sia incompleta, ovvero quando resta del residuo di urina nella vescica al termine della minzione, oppure completa, ed in tal caso insorge nel malato in maniera brusca e può essere l’esito di una precedente ritenzione incompleta.
Sia in forma acuta che cronica, tale disturbo si manifesta con l’impossibilità di eliminare l’urina, nonostante il soggetto affetto avverta lo stimolo alla minzione. Essa non sempre è accompagnata da dolore, specialmente quando si sviluppa lentamente, ma può provocare una sensazione di distensione sovrapubica, rilevabile al tatto e gocciolamento incontrollabile di urina.
Alcuni soggetti lamentano un flusso debole con interruzioni frequenti e successivamente aumento della minzione, specialmente di notte e difficoltà nell’iniziare ad urinare.
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La ritenzione urinaria è definita come l’incapacità di svuotare completamente o parzialmente la vescica. Soffrire di ritenzione urinaria significa non essere in grado di iniziare la minzione oppure, se vi si riesce, non riuscire a svuotare completamente la vescica.
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Questo disturbo molto spesso è la conseguenza di patologie a carico dell’apparato urogenitale o neurologico, e tende ad aumentare con il passare del tempo, specialmente negli uomini, dove sono frequenti le malattie prostatiche e le stenosi dell’uretra, che determinano a loro volta l’ostruzione del flusso dell’urina.
Le cause più comuni sono: l’ipertrofia prostatica, il carcinoma della prostata, i calcoli della vescica ed il prolasso vaginale. Anche l’assunzione di alcuni farmaci come gli anticolinergici, oppure gli antipertensivi, antispastici, sedativi, oppiodi ed antinfiammatori non steroidei possono condurre il malato verso la ritenzione urinaria, così come i calcoli che occludono parzialmente l’uretra, o i traumi del basso ventre, o gravi forme di stasi fecale che determina l’aumento della pressione sul trigono vescicale.
Inoltre altre possibili cause includono il diabete, la sclerosi multipla, ed il morbo di Parkinson, oppure un precedente intervento chirurgico alla zona pelvica.
Correlato: quanti litri di urina può contenere la vescica
La vescica ha una capacità massima di circa 200-400 ml, con notevole variabilità individuale; in situazioni particolari, ad esempio negli episodi di stasi urinaria, l’organo può comunque arrivare ad accumulare più di un litro di urina.
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Quando la ritenzione urinaria è presente da molto tempo, questa predispone il malato verso lo sviluppo di infezioni del tratto urinario, determinate dal ristagno dell’urina e nel tempo può anche compromettere le normali funzionalità dei reni.
Oltre a quelle che abbiamo appena descritto, vi sono ulteriori cause che possono condurre verso la ritenzione urinaria, ora vedremo insieme quali:
La sintomatologia che si manifesta in presenza di ritenzione urinaria può essere variabile da paziente a paziente, ed inoltre in base anche al fattore che determinato tale problema.
Correlato: cos’è la minzione femminile
La minzione è l’insieme degli atti fisiologici, volontari e involontari, che determinano l’espulsione dell’urina contenuta nella vescica attraverso l’uretra.
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Ora vedremo insieme quali sono i sintomi comuni:
Bibliografia
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