La radice konjac, conosciuta anche con i nomi di konjaku, konnyaku patate, lingua del diavolo, voodoo giglio, serpente di palma, è una radice di origine Giapponese.
Botanica
La radice konjac è una pianta asiatica appartenente al genere Amorphophallus diffusa in Giappone da oltre 2000 anni. La pianta di konjac è perenne, cresce da un grosso bulbo che funge da radice, raggiungendo anche i 25 cm di diametro. Spesso il bulbo viene chiamato patata, anche se non c’è nessuna relazione con le patate che siamo abituati ad usare in cucina. I paesi in cui cresce sono principalmente quelli orientali quali Giappone, Corea ed Indonesia, sulle zone montuose, lì dove non c’è o è poco presente l’inquinamento.
Composizione e proprietà
La radice konjac , utilizzata per più di 1500 anni come medicinale, è anche un alimento sano dalle tante proprietà. È formato dal 97% di acqua, il 3% è fibra naturale, con precisione glucomannani. I glucomannani, quando entrano in contatto con l’acqua, si rigonfiano senza scindersi in zuccheri semplici, aumentando il loro volume, trasformandosi in una massa gelatinosa che riempie lo stomaco diminuendo la sensazione di fame (effetto anoressizzante). Inoltre grazie alla sua massa riduce il tempo di transito intestinale e l’assorbimento di grassi e zuccheri. È quindi un coadiuvante nelle diete dimagranti e un valido alleato per i soggetti stitici.
Oltre ai glucomannani contiene cellulosa, lignina e fibre solubili. Le calorie sono pari a zero. È privo di glutine, ideale per i celiaci ed è ricco di Sali minerali.
Uso radice konjac
La radice konjac è stata utilizzata nella medicina orientale per moltissimi anni per curare asma, tosse, ernia, dolori al seno, ustioni, disturbi ematologici e per curare la pelle. In cucina si utilizza la farina di konjac. Dopo aver raccolto il bulbo quand’è ancora fresco, va pulito, sbucciato e cotto. Terminate queste fasi la radice va fatta essiccare così da ricavarne una farina che servirà per la preparazione di piatti storici come i noodle e gli shiritaki di konjac.
I noodles sono consumati principalmente dalla popolazione giapponese. Il loro utilizzo è veramente longevo nel tempo, basti pensare che già nell’antichità la popolazione giapponese utilizzava tale farina per la preparazione di queste “tagliatelle” sottili.
Le popolazioni orientali usano la farina di konjac anche per la preparazione dei shiritaki. Si tratta di spaghetti, o formati di pasta varia, prodotti con questa farina. È una pasta molto gradevole al palato, anche se si presenta vischiosa e trasparente, è croccante. Il sapore è quasi assente, quindi sono utilizzabili per svariate ricette.
Oggi il consumo di questa pasta speciale in occidente viene fatto da chi segue un regime dietetico, poiché le calorie assunte sono pari a zero, e la sensazione di sazietà è sicuramente maggiore. In particolare gli shiritaki di konjac sono considerati di libero utilizzo nella dieta Dukan, proprio perché rispetto alla classica pasta, le calorie sono assenti.
Con la richiesta sempre maggiore di questo prodotto, in commercio ormai non si trovano solo gli spaghetti, ma anche lasagne di konjac, maccheroni e pastina.
Dalla radice konjac si estrare direttamente il glucamannano che la costituisce, il quale viene usato come agente gelificante e aggiungo a diversi prodotti. È identificabile sulle etichette, quando usato come ingrediente, con la sigla E425. La gomma di konjac può essere usata anche nelle caramelle gommose e nei chewing-gum.
Tutti i prodotti a base di radice konjac sono reperibili nei negozi orientali. Fortunatamente con l’evoluzione del mercato alcuni prodotti si possono trovare marchiati Dukan, quindi reperibili presso farmacie, sanitarie, venditori di prodotti bio e naturali.
Oltre all’utilizzo in cucina di prodotti creati con farina di konjac, per beneficiare dell’effetto saziante è possibile assumere delle capsule contenenti glucomannano, così da poter ridurre il senso di fame.
Uso nel paese d’origine
In Giappone il konjac è veramente molto diffuso, quasi più del riso, tant’è vero che con questa radice si preparano gallette e biscotti, oltre i noodles, mentre in Corea del Sud sostituiscono il konjac alle patate.
Curiosità
La radice konjac non viene solo usata nell’alimentazione, ma si presta decisamente bene come sapone naturale sotto forma di spugna. Si tratta di un sapone biodegradabile al 100% in fibre naturali, ha la particolarità di donare alla pelle lucentezza e di purificarla.
Precauzioni d’uso
La radice konjac essendo molto ricca di fibra e povera di vitamine e nutrienti significativi, va assunta nell’ambito di una dieta sana ed equilibrata, così da non incorrere in possibili carenze. Il consumo di questa radice può provocare gas intestinali, feci molli o la sensazione di aver mangiato troppo. Il tutto sparisce riducendo il dosaggio giornaliero. Inoltre è sconsigliato in caso di occlusione intestinale.
Prodotti consigliati
Anastore propone un integratore a base di konjac (glucomannao) per ridurre la fame, aiutare la perdita di peso nelle diete dimagranti e abbassare il colesterolo. Quest’estratto è titolato al 90% in glucomannano, così da garantire la massima efficacia.