La puntura di medusa nella stagione esita non è così rara anche nei mari italiani, in particolare quando l’acqua è molto calda.
Morso di medusa: sintomi
Come per tutti i morsi, le punture di medusa sono curabili e difficilmente creano complicazioni. I sintomi del morso di medusa sono provocati dalle cellule orticanti che si trovano sui tentacoli dell’animale. Quando queste entrano in contatto con la pelle, le cellule si estendono con dei filamenti che penetrano nell’epidermide, iniettando un mix di proteine orticanti, paralizzanti e neurotossine. La sensazione è la stessa di quando ci si ustiona. I sintomi durano in base alla reazione della pelle e alla medusa, generalmente vanno da qualche ora a molti giorni.
La puntura di medusa causa dapprima un forte bruciore e prurito localizzato, poi la pelle comincia ad arrossarsi e compaiono dei segni in rilievo. Questi sono i sintomi più lievi delle punture di medusa, ma bisogna prestare attenzione poiché a volte, possono subentrate vertigini, sudorazione, confusione, difficoltà nella respirazione, mal di testa, vomito e nausea. In tal caso è meglio chiamare subito il 118, poiché il soggetto potrebbe subire uno shock anafilattico. L’entità dei sintomi varia anche a secondo della parte lesa e dal tipo di medusa.
Puntura medusa: come comportarsi e non nell’immediato
Nel caso si venga punti da una medusa, la prima cosa da fare è restare calmi, questo perché agitandosi, il corpo mette in circolo molta adrenalina e le tossine rilasciare circoleranno più velocemente. Quindi restate tranquilli e uscite dall’acqua, nel caso vi sia difficile, chiedete aiuto a qualcuno per tornare a riva.
Una volta in spiaggia, la prima cosa da fare è controllare se ci sono ancora pezzi di medusa sulla pelle. Se ci sono, cercate di eliminarli e lavate la zona con acqua di mare, evitate quella dolce perché aumenta i sintomi della punture di meduse.
Fatto ciò coprite la parte infiammata poiché sensibile alla luce e andate in un posto all’ombra.
Punture di meduse: i rimedi
Molto sono le credenze popoli su come trattare la puntura di medusa. Alcuni dicono di applicare subito l’ammoniaca, ma in realtà è un rimedio inutile. Per inattivare le tossine iniettate con la puntura di medusa, bisognerebbe raggiungere temperature di 40 o 50°C.
La soluzione migliore, è applicare un gel astringente al cloruro di alluminio, il quale allevia il prurito e blocca la diffusione delle tossine.
Sconsigliata invece l’applicazione delle creme al cortisone poiché impiegano circa mezz’ora per funzionare, e in questo caso si necessita di un rimedio immediato.
Punture di medusa: rimedi naturali
Esistono tutta via dei rimedi naturali efficaci. Ne sono un esempio gli impacchi di acqua e bicarbonato il quale ha proprietà disinfettati. Inoltre può essere utilizzato l’aceto bianco per la puntura di medusa tropicale, poiché l’acido che contiene riesce ad inibire l’azione del veleno e riduce il dolore. Gli esperti dicono di no all’uso dell’urina, uno dei rimedi più famosi conosciuti per la puntura di medusa. Anche se la sua fama è veramente vasta, l’urina non va bene perché non sortisce nessun effetto. Non ha poteri lenitivi, ne funziona come antinfiammatorio e antidolorifico.
Le cinque cose da non fare in caso di puntura di medusa
- Non strofinate la zona colpita con sabbia calda o una pietra tiepida. Anche se è vero che le tossine vengono inattivate con il calore, ci vorrebbe una temperatura di 40°C.
- Niente ammoniaca, urina o alcol. Potrebbe solo peggiorare la zona infiammata
- Non grattate i morsi! Così facendo si romperebbero le eventuali nematocisti residue.
- L’uso di creme al cortisone o antistaminiche sono da preferire solo in caso di disturbi generali, per via orale.
- Assolutamente niente sole per qualche giorno sulla zona lesa. Anche quando il morso sarà guarito, usate una crema solare protettiva a filtro totale 50+.