La malattia riguarda principalmente il tratto lombare e il tratto cervicale della colonna vertebrale, e provoca una riduzione della funzione di ammortizzamento del disco, riducendo lo spazio fra un disco e l’altro. Sono numerose le conseguenze di questa malattia: cerchiamo di individuare le principali, e dettagliare quali possono essere i sintomi e le cure del fastidio.
Conseguenze
Introdotto quanto precede nelle scorse righe, ricordiamo anche come nell’ipotesi – tipica della protrusione discale – in cui il disco intervertebrale inizia a deformarsi, lo stesso disco tende ad assumere una dimensione ed uno spessore non ordinario, determinando la tipica protrusione che tende a invadere altri spazi non dovuti. Nelle ipotesi più gravi, la protrusione discale finisce con il comprimere le radici nervose e la guaina che funge da naturale rivestimento del midollo spinale. È per questo motivo che, molte volte, da una situazione di protrusione discale si finisce con il dover affrontare quella di ernia del disco.
La patologia può manifestarsi in qualsiasi momento della propria vita – anche nella giovane età – ed è ricollegata, come vedremo tra breve, anche a traumi sportivi, a errate posture, e tanto altro ancora.
Cause
La protrusione discale, come precedentemente abbiamo avuto modo di ricordare, può potenzialmente manifestarsi a causa di una lunga serie di determinanti che sono accomunate dalla loro tendenza a comprimere il disco invertrebrale e, dunque, provocare del dolore piuttosto fitto. Tra le vari determinanti ricordiamo, a titolo di esempio non esaustivo (ma comprendente comunque le ipotesi più frequenti), i movimenti scorretti, a una condizione di assenza di esercizio fisico o, di contro, di eccessiva attività fisica, alla conduzione di sport particolarmente violenti, o comunque contraddistinti da una ripetuta serie di salti e di balzi, o ancora dal sollevamento di pesi.
Rappresentano altre cause fondamentali della protrusione discale la postura scorretta, i traumi o le cadute violente, una vita troppo sedentaria, il tradizionale colpo di frusta cervicale, le malattie autoimmuni e quelle di natura metabolica, o ancora una condizione di tensione e di rigidità muscolare.
Sintomi
A volte la protrusione discale è di natura asintomatica, constatando che, di fatti, non sempre la protrusione comprime le radici nervose e, dunque, determina un immediato dolore. a volte può invece succedere che la condizione si manifesti con forti dolori, localizzati o diffusi. Nel caso in cui compaia il dolore da infiammazione, è utile ricordare come questo stato più acuto ha una durata di circa 2 o 3 giorni: pertanto, se il dolore persiste oltre tale stadio, bisognerà rivolgersi al medico per una terapia adatta che, solitamente, ha una durata di circa un mese. Se i sintomi durano oltre i 3 mesi, è probabilmente necessario condividere con il proprio medico la possibilità di pianificare un intervento chirurgico.
Riassumendo, i sintomi tipici della protrusione discale sono la presenza di un dolore localizzato o diffuso, estenso principalmente al plesso brachiale e al nervo sciatico, la sensazione di un presente formicolio, la compressione del sacco durale, la cervicalgia (ovvero, un dolore al collo che ha una durata non troppo breve), la cervicobrachialgia, la lombalgia (cioè, un mal di schiena che coinvolge muscoli e ossa, la lombo-sciatalgia (un dolore al nervo sciatico che colpisce la zona lombare e può frequentemente estendersi fino negli arti inferiori fino ai piedi), la parestesia.
Cura
I rimedi che sono maggiormente indicati per curare la protrusione discale, sono principalmente legati a una terapia farmacologica che possa aiutare il paziente ad attenuare il dolore nella sua fase più acuta, come gli antiinfiammatori non steroidei, i cortisonici e le infiltrazioni cortisoniche. È inoltre consigliabile una buona terapia riabilitativa che possa permettere – attraverso mirate sedute di fisioterapia – di rilassare maggiormente i muscoli (o delle sedute di osteopatia che aiutino a sbloccare le articolazioni, sciogliere le contratture e ridurre la compressione nervosa).
Il medico potrebbe altresì consigliare delle sedute di correzione della postura da applicarsi durante l’intera giornata, delle attività sportive come la bici e il nuoto (ma non la corsa, a causa delle sollecitazioni indotte) e – nei casi più gravi di dorsalgia – la valutazione della terapia chirurgica.
Per saperne di più, vi consigliamo naturalmente di parlarne con il vostro medico di fiducia.