Il PCR oppure Proteina C Reattiva Alta è un protide che si presenta all’interno del sangue. Quando la concentrazione aumenta in caso d’infiammazione questo protide aumenta la sua presenza, in quanto il fegato ne produce maggiormente e le sintetizza durante il processo di infiammazione.
La funzione della Proteina C reattiva è legarsi a delle cellule morenti oppure morte come un bandierina, al fine d’indicare al nostro sistema immunitario quali sono le cellule sulle quali deve intervenire. In poche parole, il PRC permette di individuare in modo precoce gli elementi ostili e gli stati infiammatori.
L’analisi della Proteina C Reattiva viene prescritta anche insieme alla VES, anche se in realtà quest’ultima ha perso importanza nel corso degli ultimi anni, perché non sufficientemente specifica o sensibili. In quanto, i tempi in questo caso sono più lenti rispetto alla rilevazione della proteina C reattiva.
In soggetti in salute i valori tradizionali del PCR nel sangue di solito devono essere inferiori a 8 milligrammi/litro. Tendenzialmente nelle donne è possibile che il valore del PCR sia leggermente superiore a quello degli uomini, e in generale il valore aumenta con l’avanzare dell’età. Da un punto di vista delle patologie, invece, i valori della Proteina C reattiva alta si iniziano a rilevare già due ore dopo l’inizio di un evento infiammatorio. In questi casi, è possibile raggiungere una quantità di PCR superiore 50 mila volte la norma, raggiungendo un picco due giorni dopo l’inizio del processo.
La vitamina C proattiva alta è utilizzata per valuta la presenza o meno di un’entità infiammatoria all’interno del proprio organismo. I valori alti si presentano nel momento in cui ci sono dei processi infiammatori o delle infezioni virali gravi o moderate. In genere le infezioni batteriche meno intense danno dei valori alti che vanno dai 10 ai 40 mg/L. I valori quando sono compresi tra i 40 e i 200 mg/litro, invece si identificano delle infezioni batteriche oppure delle infiammazioni attive. Non è raro poter rilevare i valori anche superiori a quelli indicati. Questo succede nel caso d’infiammazioni batteriche molto gravi come delle ustioni estese oppure delle sepsi molto gravi.
Quando si prescrive l’esame PCR? Quest’esame dev’essere iscritto da un medico al fine di monitorare oppure diagnosticare la presenza di un’infiammazione, di un’infezione. I motivi d’indagine principali per l’esame del PCR ci sono:
La Vitamina C Proattiva Alta può essere abbassata nel caso di alcune malattie infiammatorie seguendo la terapia indicata dal proprio medico curante. In base alla patologia o infiammazione in corso il medico può consigliare l’assunzione di cortisone, antibiotici e farmaci idonei alla malattia che si soffre. Mentre quando si tratta di un rischio cardiovascolare, un modo efficace che si può utilizzare per abbassare i livelli di PCR e del colesterolo LDL sono le statine.
In casi infiammatori non gravi, è possibile aiutare l’abbassamento dei livelli di PCR attraverso la perdita di peso, quando necessario, oppure con l’esercizio fisico e la buona alimentazione. In linea generale, i pazienti che soffrono di valore del PCR alto, se consigliato dal medico è necessario introdurre alcuni fattori protettivi ed eliminare quelli di rischio. Questo vuol dire seguire una dieta equilibrata e sana, ridurre il colesterolo LDL, mantenere un controllo su pressione e glicemia, se si fuma (smettere di fumare), ridurre o eliminare il consumo di bevande alcoliche.
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