La prolattina è un ormone che viene prodotto dall’ipofisi, una ghiandola situata alla base del cervello. Elemento fondamentale per la crescita e lo sviluppo del seno, tra i principali compiti della prolattina vi è anche quello di contribuire alla produzione del latte dopo il parto. Sebbene in condizioni normali sia presente in piccole quantità nel sangue (essendo tenuta sotto “controllo” da un altro ormone, la dopamina, che ne evita gli eccessi di produzione), durante la gravidanza è possibile i livelli di prolattina schizzino improvvisamente su livelli molto elevati. Cosa accade?
Prolattina alta, la natura del disturbo
La prolattina alta, o iperprolattinemia, è un disturbo dato dall’eccesso di prolattina nel sangue, e può colpire indistintamente sia le donne che non sono in gravidanza, sia gli uomini. Il disturbo è piuttosto frequente tra le donne in età fertile con un ciclo mestruale pressochè assente e con bassi livelli di ESH.
Cosa può scatenare la prolattina alta
La prolattina alta può derivare da una lunga serie di cause. Tra le principali:
- Utilizzo di alcuni specifici farmaci come gli antidepressivi, gli antipsicotici, i farmaci per il controllo della pressione
- Uso di prodotti erboristici
- Irritazione della gabbia toracica
- Stress
- Consumo di alcuni alimenti
- Esercizio fisico
- Sonno
- Stimolazione dei capezzoli
- Ipotiroidismo
- Tumori dell’ipofisi
- Quali sintomi genera la prolattina alta
Sintomi della prolattina alta
I sintomi più comuni della prolattina alta sono:
- Secrezione di latte dalle mammelle
- Allungamento della distanza tra un ciclo e l’altro
- Riduzione di volume dell’utero
- Aumento di volume delle mammelle
- Cefalea
- Dolore e gonfiore alle mammelle
- Obesità
- Intolleranza glucidica
- Tendenza alla policistosi ovarica
- Frigidità sessuale
Nelle donne la prolattina alta è generalmente in grado di portare in diminuzione la produzione di progesterone dopo l’ovulazione. Ne derivano successive irregolarità nell’ovulazione o, in alternativa, un diradamento dei ciclo mestruale. In alcune ipotesi la condizione di prolattina alta può addirittura condurre alla cessazione del ciclo mestruale.
Quali sono i valori “normali” di prolattina?
La prolattina nella donna adulta varia da 0 a 20 nanogrammi per centimetro cubo di sangue. Nella donna incinta o nella donna che ha appena partorito, i valori possono tuttavia salire fino a quota 400.
Una volta avvenuto il parto, i valori scendono nel giro di 3 mesi se la donna sceglie di allattare, e nell’arco di sole due settimane nell’ipotesi in cui la donna non allatti. Nell’uomo i valori normali di prolattina sono più bassi (circa 6-10 ng/ml).
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In ogni caso, quando avete le analisi a disposizione, ricordate di condividerle con il proprio medico, considerato che ogni laboratorio di diagnostica ha dei diversi livelli di riferimento e, pertanto, potrebbero segnalare come “anomali” dei livelli che in realtà non sono. Si tenga conto infine che il sonno, lo stress o uno sforzo fisico intenso fanno incrementare il livello di prolattina nel vostro sangue.
Come diagnosticare la prolattina alta
La prolattina alta è generalmente avvertita quando avvengono alcune condizioni particolari come la produzione di latte, mestruazioni irregolari, e così via. Naturalmente, quanto sopra non basta per poter diagnosticare correttamente l’iperprolattinemia: solamente il medico, attraverso opportuni esami del sangue, potrà misurare correttamente il livello di prolattina. Se alto, il medico generalmente vi farà ripetere l’esame (a digiuno e in minori condizioni di stress).
Nell’ipotesi in cui anche le successive analisi del sangue dovessero manifestare elevati livelli di prolattina, e nell’ipotesi in cui eventuali analisi a tiroide e reni non dovessero riscontrare alcuna anomalia, potrebbe essere il caso di procedere a TAC o risonanze magnetiche per identificare eventuali tumori dell’ipofisi.
Come curare la prolattina alta
La prolattina alta può essere curata attraverso una terapia che dipenderà dalla natura del disturbo. Nell’ipotesi in cui il medico non abbia la possibilità di diagnosticare una causa, sarà sufficiente procedere con una prescritta terapia farmacologica, generalmente a base di Parlodel (bromocriptina) o Dostinex (cabergolina). Il medico all’inizio prescriverà il dosaggio minimo e lo aumenterà gradualmente finchè i livelli di prolattina non ritorneranno alla normalità.
Tali farmaci non hanno particolari effetti collaterali, eccezion fatta la nausa e il mal di testa e, in alcune ipotesi più rare, vertigini, costipazione, crampi addominali, affaticamento, vomico, allucinazioni. Al fine di ridurre l’ampiezza e la frequenza degli effetti di natura collaterale, molti medici consigliano di assumere il Parlodel (bromocriptina) sotto forma di tavolette, o sotto forma di supposte vaginali. Il Dostinex ha invece molti meno effetti collaterali del Parlodel. Di contro, è un pò più costoso, e alcuni ricercatori criticano la sua potenziale pericolosità su problemi delle valvole cardiache.
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In pochi casi si ricorre invece all’intervento chirurgico, che si rende necessario solo ed esclusivamente nelle ipotesi di tumori ipofisari di grandi dimensioni, che non migliorano con la terapia farmacologica.
Sancito quanto precede, ricordiamo comunque che solamente il vostro medico di fiducia, sulla base della conoscenza del caso specifico, potrà indirizzarvi verso la più congrua terapia da affrontare.
Cure della prolattina alta
Tipicamente, le cure della prolattina alta sono di natura farmacologica: il Dostinex è il medicinale prevalentemente prescritto, insieme a Parlodel. Naturalmente, ripetiamo che qualunque tipo di farmaco deve essere assunto solo ed esclusivamente dietro prescrizione medica, considerando anche che i farmaci possono avere degli effetti collaterali particolarmente fastidiosi come il mal di testa, la congestione nasale, i crampi addominali, nausea, vomito. Non è invece in contrasto l’assunzione contemporanea della pillola contraccettiva.