Con il passare degli anni la pressione tende, ma in questo caso fisiologicamente ad essere più alta, per cui più si va avanti con gli anni e più è utile adottare sani stili di vita ed adottare anche abitudini alimentari corrette.
Come si effettua la misurazione della pressione?
Con uno strumento dal nome “sfigmomanometro” si possono rilevare due valori pressori: la pressione massima, anche chiamata pressione sistolica, che corrisponde alle gittate dei battiti cardiaci e la pressione diastolica, anche chiamata pressione minima, che corrisponde alla stasi tra un battito e l’altro.
I valori della pressione sistolica dovrebbero attestarsi intorno ai 120 mmHg, mentre quelli della pressione diastolica dovrebbero attestarsi intorno agli 80 mmHg. I mmHg, ovvero “millimetri di mercurio”, vale a dire l’unità di misura della pressione, corrispondono proprio ai millimetri di una scala millimetrata di una colonnina di vetro contenente mercurio che viene sospinto verso l’alto dalla pressione esercitata dall’aria insufflata dentro un bracciale, collegato con dei tubi alla colonnina di mercurio.
Si ausculta il battito cardiaco al polso del braccio intorno al quale viene “calzato” il bracciale e, dopo aver insufflato tanta aria nel bracciale tale da stringere il braccio del paziente fino a che non si avvertono più i battiti cardiaci al polso, si fa defluire l’aria dal bracciale controllando il polso del paziente e contemporaneamente la colonnina: mentre defluendo l’aria il mercurio scende nella colonnina, il valore della pressione sistolica (massima) sarà quello al quale si trova la colonnina nel momento in cui si iniziano ad avvertire i battiti al polso, mentre il valore della pressione diastolica (minima) è quello al quale si troverà il mercurio che continua a scendere nella colonnina quando si perderà nuovamente il battito al polso del paziente. Gli sfigmomanometri moderni hanno un manometro ad ago al posto della colonnina di mercurio.
Ma torniamo alla pressione alta: abbiamo detto che un valore medio di pressione arteriosa è di circa 120 per la massima e di circa 80 per la minima. Bene, se riscontreremo un valore di pressione massima intorno ai 160 mmHg e di pressione minima intorno ai 100 mmHg, allora saremo in presenza di un caso di pressione alta.
E’ raccomandabile farsi visitare dal proprio medico di base nel caso in cui, con una misurazione in casa (se possediamo uno sfigmomanometro) o in farmacia dovessimo riscontrare dei valori associabili alla pressione alta, indicativamente oltre i 140 mmHg per la pressione massima (sistolica) ed oltre i 90 mmHg per la pressione minima (diastolica).
Le cause
In taluni casi, quando dovessimo trovarci in presenza d pressione alta di primo grado, non sempre, anzi di rado è possibile individuarne di primo acchito la causa, questa tipologia di pressione alta ha la tendenza ad incrementare man mano che passano gli anni. Se ci si trovasse, invece, di fronte ad una pressione alta di secondo grado, questo innalzamento dei valori pressori sarebbe dovuto sicuramente a cause patologiche, manifesta o latente che sia (ad esempio accade se si soffre di diabete). Questa tipologia di pressione alta compare all’improvviso e le cause sono assolutamente ben rintracciabili. Nel caso di pressione alta di secondo grado le cause possibili sono:
- problemi ormonali
- malattie autoimmuni
- droghe
- farmaci
- malformazioni cardiache
- tumori
- patologie renali
- diabete
Naturalmente le cause di pressione alta subiscono anche l’influenza di alcuni fattori di rischio, tra i quali possiamo annoverare prima di tutto l’età (più è avanzata e più la pressione alta “attecchisce” facilmente), gli stili di vita, eventuali malattie, l’obesità o anche un semplice sovrappeso, il vizio del fumo, la vita sedentaria, assumere troppo caffè o cibi salati, essere carenti di potassio e/o di vitamina D, abusare di alcolici, essere soggetti a molti stress ed anche fattori ereditari.
Quindi, per poter operare una efficace prevenzione contro la pressione alta serve necessariamente adattare i propri stili di vita a condizioni più salubri per il proprio organismo: evitare alcuni vizi come l’alcol, il fumo, il caffè ed il sale abbondante sulle pietanze, Muoversi di più, bere molta acqua (due litri e mezzo almeno al giorno), consumare più frutta e più verdura, e controllare spesso i valori pressori, il tasso di colesterolo ed il proprio peso.
Che cosa accade se non mi curo?
Le conseguenze di una pressione alta sono tipicamente delle patologie renali e coronariche, l’aneurisma, l’infarto, l’ictus e danni generalizzati ai vasi arteriosi.
I sintomi
In taluni casi dei valori di pressione alta, se non esageratamente alta, possono restare anche asintomatici, in altri, invece, la sintomatologia riconduce palesemente alla pressione alta ed è variabile a seconda del soggetto. Esistono alcuni sintomi specifici per la pressione alta, che possono essere immediatamente ricondotti a tale patologia, ma, siccome presi di per se potrebbero essere riconducibili anche ad altre patologie, si sarà indotti a pensare ad un caso di pressione alta allorquando più di uno di questi sintomi dovessero occorre insieme. Eccone alcuni esempi:
- problemi alla vista
- difficoltà respiratorie
- l’epistassi
- le vertigini
- il mal di testa
Quali sono i soggetti più a rischio?
Iniziamo con il dire che i soggetti intorno ai 40 anni o più sarebbe auspicabile effettuassero dei controlli periodici circa la propria pressione, poi i soggetti in evidente situazione di sovrappeso, coloro che soffrano di qualche patologia renale, i soggetti diabetici e tutti coloro che in famiglia hanno avuto e/o hanno dei parenti stretti con il problema della pressione alta. Occorre rivolgersi al proprio medico non appena si sospetti, per qualcuno di questi sintomi appena elencati, di soffrire di pressione alta, tanto più se questi sintomi si dovessero manifestare prima di aver raggiunto quell’età per la quale la pressione è un po’ più alta ma fisiologicamente e soprattutto se questi valori di pressione alta raggiungono limiti piuttosto elevati.
Avere uno sfigmomanometro in casa è senz’altro una cosa molto utile. Se non fosse possibile o se non si fosse capaci di utilizzarlo, i soggetti un po’ più a rischio farebbero bene a recarsi periodicamente in una di quelle farmacie dove si trovano degli sfigmomanometri automatici, che funzionano con l’inserimento di una monetina o di un gettone (a pagamento).
Quali cibi dobbiamo evitare?
Come già sottolineato, coloro che soffrono di pressione alta devono tenere sempre sotto controllo la propria dieta. Una dieta sana aiuterà a tenere sotto controllo non solo la pressione alta, ma anche il tasso di colesterolo nel sangue.
In ogni caso gli alimenti da evitare per la prevenzione della pressione alta sono: tutti i dolci che contengano l’olio di palma, lo strutto, il lardo, il formaggio stagionato, il burro, le carni grasse e la carne rossa. Dire addio definitivamente al sale ed al caffè. Gli alimenti, al contrario, da prediligere, sono: l’olio di oliva, le noci, il pesce azzurro, la soia, le alghe, i kiwi, ogni cibo integrale, la verdura e la frutta.
- Cioccolato amaro
Possiamo considerare il cioccolato amaro a pieno titolo come un eccellente farmaco ad azione antiipertensiva. Con circa una decina di grammi potremmo aiutare le coronarie a dilatarsi ed anche far diminuire i livelli di colesterolo. Molte ricerche effettuate a tal proposito confermano queste tesi. Una di queste ricerche ha studiato, sotto questo profilo, il popolo di Kuna, un’isola al largo della costa panamense che è ricca in cacao per cui i suoi abitanti ne fanno larghissimo uso. Ebbene, presso questa popolazione l’incidenza di malattie legate all’apparato cardiocircolatorio è veramente minima. - Lupini
La pressione alta trova un suo acerrimo nemico anche nel consumo di lupini. Infatti questo vegetale appartenente alla famiglia delle leguminose contiene dei complessi di natura proteica specifici i quali, secondo quanto affermano nuovissime ricerche in merito, possano essere utilizzati per la creazione di sostanze capaci di debellare il problema dell’ipertensione. Anche i lupini sono notoriamente capaci di dare una mano contro il diabete ed il colesterolo. - Frutta e verdura
La verdura e la frutta sono già a buona ragione considerati degli alimenti con notevoli proprietà farmacologiche. Infatti sia l’una che l’altra possiedono delle grandi quantità di un elemento, il potassio, che svolge un ruolo di fondamentale importanza nel controllare la pressione alta. Il potassio, questo minerale così importante, è intensamente coinvolto i tutti i meccanismi che presiedono alla contrazione e dilatazione delle fibre muscolari, quindi anche di quelle che sono ospitate nelle pareti dei vasi dell’apparato circolatorio. La banana, il frutto che probabilmente più di ogni altro contiene potassio, è un rimedio naturale fantastico contro la pressione alta. - Cereali
Qualsiasi cereale contiene una proteina di natura vegetale, chiamata “acido glutammatico”, che è capace di far diminuire la pressione alta. Lo ha dimostrato una ricerca condotta, a Chicago, dagli studiosi del Departement of Preventive Medcine della Northwestern University. - Prodotti caseari
I prodotti lattiero-caseari contribuiscono senza meno al controllo della pressione alta, nel senso che riducono la pressione arteriosa. Difatti in essi sono contenuti dei peptidi ad azione bioattiva con funzioni antiipertensive grazie all’inibizione, cui essi presiedono, delle funzionalità dell’enzima che converte l’angiotenzina. - Legumi
Anche i legumi hanno la capacità di abbassare la pressione alta. In questo caso i meriti vanno attribuiti ad un composto della famiglia degli idrolisati proteici. Questo complesso proteico, inoltre, ha anche la funzione di impedire, o, almeno, di ritardare, l’insorgere di danni renali. - Noci
le noci possiedono acidi grassi insaturi ed antiossidanti. Uno studio condotto in America ha potuto dimostrare che esse sono capaci di diminuire la pressione alta, ed a maggior ragione quando la pressione alta è frutto di stress psicologici. Si scoprì, infatti, che chi ha inserito le noci nel proprio regime alimenyare, ha normalmente una pressione arteriosa più bassa di coloro che non fanno uso di questa gustosa frutta secca. - Pesce
Grazie a delle recentissime ricerche si è venuti a conoscenza del fatto che gli omega 3, presenti in grandi quantità nel pesce, oltre ad avere delle caratteristiche benefiche nel senso i un buon stato di salute generale, hanno anche una ottima valenza specifica proprio nel ridurre i valori della pressione arteriosa, e quindi possiamo affermare che il pesce è un ottimo rimedio naturale per coloro che soffrono di pressione alta. - Patate viola
Una ricerca condotta in Pennsylvania nell’università di Scranton, ha posto in risalto come il pigmento che colora naturalmente le patate viola risulti un ottimo “strumento” per la riduzione della pressione arteriosa, poiché è molto ricco di sostanze di natura fitochimica che hanno ottime caratteristiche benefiche nei confronti del nostro organismo. In ogni caso bisogna cuocerle a temperature non troppo elevate perché in caso contrario si distruggerebbero molte delle sostanze benefiche lasciando intatti, invece, grassi ed amidi.
Rimedi naturali
Uno tra i rimedi naturali molto utile e contemporaneamente tra i più sottovalutati è l’esercizio fisico. Una buona mezzoretta di movimento sano, fatta quotidianamente, sarebbe un ottimo contributo alla lotta alla pressione alta. Una bella camminata, esercizi aerobici, anche il ballo o dei giri in bici, l’attività yoga (riduce anche lo stress…), sono tutti utili strumenti contro la pressione alta.
Un rimedio naturale molto efficiente è l’assunzione di probiotici: questi batteri cosiddetti “buoni” pare siano fantastici nella riduzione della pressione arteriosa.
Fonti e bibliografia
- Cardiovascular Physiology. Rodney J. Levick; Ed. Hodder Arnold;2009
- Physiology of the Heart. Arnold M. Katz; Lippincott Williams and Wilkins; 2010
- Manuale di terapia cardiovascolare. Stefano Savonitto; Ed. Il Pensiero Scientifico, 2015