Odontoiatria

Piorrea, le cause, i sintomi e rimedi naturali

Quando l’infezione cronica va a colpire il paradonto (e può capitare con maggiore frequenze nelle persone adulte) la prima conseguenza è un riassorbimento dell’osso che aumenta con il passare del tempo. Nei casi di maggiore gravità, i soggetti colpiti dalla piorrea possono anche perdere i denti relativi alla zona colpita.

Tra i sintomi maggiormente diffusi della piorrea ce ne sono alcuni che deve essere oggetto di una verifica attenta e costante. Tra gli altri, troviamo il sanguinamento frequente delle gengive, una forte alitosi, un abbassamento delle gengive, un forte dolore alle gengive e una notevole mobilità che caratterizza i denti.

Si tratta di sintomi che per nessun motivo devono essere sottovalutati, dal momento che piuttosto di frequente possono causare un peggioramento delle malattie e, di conseguenza, possono portare anche a perdere i denti.

dentisti e paziente di studio – Foto di Pavel Danilyuk/pexels.com

Cause

Nella maggior parte dei casi la piorrea viene provocata da una serie di elementi connessi tra loro. Tra quelli più importanti e comuni troviamo la mancanza di igiene orale o, in ogni caso, una notevole deficienza da questo punto di vista. Lavarsi i denti ogni giorno dopo i pasti rappresenta il primo sistema per un’efficace prevenzione nei confronti della piorrea, senza dimenticare andare regolarmente dal dentista e svolgere un’igiene periodica sono altri due ottimi rimedi per non dover fare i conti con tale patologia. Infatti, un’igiene poco frequente consente di fatto alla placca di formarsi sempre di più in alcuni spazi che non possono essere raggiunti con facilità con lo spazzolino. Con il passare del tempo la placca si calcifica e diventa tartaro. Quest’ultimo, nel caso in cui non venga rimosso in maniera adeguata e soprattutto in tempo utile, può provocare un’infiammazione che spesso diventa cronica. È proprio questa infiammazione cronica del parodonto che elimina la sede che collega il dente e la gengiva e va a causare il riassorbimento dell’osso, provocando la parodontite.

Come curarla naturalmente

Ci sono diversi rimedi naturali per contrastare la piorrea, tra cui diverse piante e oli essenziali, che hanno delle proprietà benefiche utili per rendere più forti le gengive e, al tempo stesso, incrementare la capacità di resistere rispetto ai batteri. Uno dei rimedi naturali per la piorrea più diffusi è la malva.

I fiori di malva hanno una notevole concentrazione di mucillagini, che garantiscono un’azione emolliente e antinfiammatoria per ogni tessuto molle presente nel nostro corpo.

L’olio essenziale di mirra è in grado di garantire un’azione antisettica e astringente e risulta essere la soluzione ideale per tutte le gengive particolarmente delicate. Infatti, l’olio essenziale di mirra riesce a svolgere un’azione tonificante e rinforzante delle gengive.

Il tea tree oil è un altro rimedio molto diffuso visto che combatte lo sviluppo della placca e può essere impiegato sia per eseguire degli sciacqui che dei gargarismi. La salvia è in grado di contrastare efficacemente diverse infezioni che vanno a colpire la bocca, soprattutto nei casi in cui le gengive sono notevolmente gonfie e calde. Infine, la ratania si caratterizza per garantire un’azione astringente e antinfiammatoria, soprattutto grazie ai tannini che vanno a disinfettare le gengive e riescono a tamponare il sanguinamento.

Cura

La piorrea può essere trattata in diverse modalità. Il tartaro e la placca che si trovano sui denti e al di sotto delle gengive può essere eliminato con una terapia molto recente che prevede l’uso di ultrasuoni. Un secondo rimedio corrisponde alla levigatura radicolare, ovvero un trattamento che deve essere eseguito in anestesia locale e va a togliere il tartaro che si trova sotto la gengiva, nei pressi delle tasche paradontali.

Un’alternativa è rappresentata dall’uso di farmaci antibiotici, che permettono di gestire le infezioni batteriche che hanno colpito le gengive. Nei casi più gravi si può intervenire anche in maniera chirurgica, con la chirurgia dei lembi, con innesti di tessuto mobile, oppure innesti di ossa o, ancora, con la rigenerazione del tessuto.

Stiamo facendo riferimento a delle operazioni chirurgiche che hanno un diverso grado di invasività e vengono prese in considerazione ovviamente quando tutte le altre terapie non sono in grado di garantire dei risultati positivi ed efficaci.

Giuseppe Spada

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