La congestione nasale dura a lungo e i sintomi più frequenti sono senza dubbio: naso tappato, udito ovattato e fatica a respirare. Quest’anno, dopo ben due inverni passati ad indossare la mascherina per proteggerci non solo dal coronavirus ma anche da virus, batteri e agenti inquinanti, sembra proprio che la congestione nasale e gli altri sintomi alle vie respiratorie interessino la maggior parte delle persone che vivono in città. Ma la domanda a cui risponderemo in questo articolo è questa: “perché il raffreddore non passa mai?”.
Ad aiutarci c’è Luca Malvezzi, responsabile di Otorinolaringoiatria di Humanitas San Pio X a Milano e otorinolaringoiatra presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, il quale afferma che: “Le patologie delle alte vie respiratorie rappresentano una condizione patologica con un trend di importante crescita ormai da qualche anno. I motivi vanno ricercati nel mutamento climatico e peggioramento della qualità dell’aria dovuto all’inquinamento atmosferico. Nell’aumento della popolazione allergica e nella maggior consapevolezza di una patologia spesso etichettata come semplice raffreddore. Ma che così non è”. L’esperto fa sapere che: “Il raffreddore fugace, che dura una decina di giorni, è di fatto una rinosinusite virale. Se invece sintomatologia, con trasformazione del muco da chiaro a giallo, supera i dieci giorni, parliamo di rinosinusite batterica. La durata dei sintomi oltre i tre mesi per definizione si traduce in un quadro cronico. Si stima ne soffra il 10-12% degli europei”.
Così come la nostra pelle ha un ruolo di primo interfaccia immunitario con il mondo esterno, lo stesso succede per la mucosa di rivestimento delle vie areo-digestive-superiori. In effetti tutto quello che respiriamo, nel bene e nel male, passa da lì.
Diversi studi scientifici hanno dimostrato che un’esposizione cronica all’inquinamento può provocare irritazione e infiammare le vie respiratorie e non solo, può anche compromettere le naturali funzioni di filtraggio dell’aria e termo-umidificazione svolte dal naso. In questo caso quindi, per gestire e prevenire l’infiammazione e la congestione nasale causata dall’inquinamento è importante procedere con l’igiene nasale e con lavaggi mattina e sera.
La congestione nasale può anche essere causata dalle allergie, tipo gli acari della polvere, il polline, i peli degli animali o altri allergeni. Malvezzi in questo caso consiglia: “La biodiversità è una prerogativa del nostro paese. Lo rende spettacolare dal punto di vista agroalimentare da est ad ovest, da nord a sud. Purtroppo, l’allergico ne fa le spese con una potenziale esposizione lungo tutto l’anno. Solo in novembre non vi sono fioriture, ma naturalmente acaro della polvere, pelo di gatto o cane e clima bizzarro possono allungare oltremodo il malessere. Congestione, rinorrea stagionale o perenne meritano non solo una visita specialistica otorinolaringoiatrica, ma un inquadramento multidisciplinare che non può prescindere dalla valutazione allergologica”.
Leggi anche:
Sempre più persone con l'avanzare dell'età vengono colpite dal diabete. Forse non tutti sanno che…
Attenzione a questa bevanda "insospettabile": i ricercatori hanno scoperto che potrebbe giocare un ruolo nell'accelerare…
Come riconoscere un infarto? I primi segnali del malessere provengono dalla bocca. Attenzione a non…
Quanto guadagna un medico di base nel nostro Paese? Ecco a quanto ammonta realmente il…
Il cancro al pancreas è una delle forme tumorali più aggressive e difficili da diagnosticare…
I farmaci sono un'arma potente per la salute, ma possono avere effetti indesiderati. Il farmaco…