Definiamo peperoncino il frutto dell’omonima pianta, il Capsicum frutescens, appartenente alla famiglia delle Solanacee.
Il peperoncino è il frutto di una pianta erbacea originale del Sudamerica, che produce delle bacche verdi indeiscenti, ricche di semi. Con la maturazione i frutti passano da un colorito verde, al giallo, per poi assumere il classico colore rosso che siamo abituati a vedere. Il colore è conferito dall’abbondanza di carotenoidi, in particolare modo di capsantina.
Proprietà nutrizionali
Il frutto di peperoncino maturo è ricco di vitamine. Quella presente in maggior quantità è l’acido ascorbico, circa 229 mg per 100 grammi di frutto. Come abbiamo detto prima è ricco di carotenoidi, i precursori della vitamina A, niacina conosciuta anche come vitamina PP e Sali minerali come potassio, calcio e fosforo.
Tutti questi elementi si concentrato maggiormente nella formulazione essiccata, utilizzata come spezia in cucina. Inoltre il sapore piccante dona ai piatti quel tocco in più permettendo così di ridurre i condimenti.
La capsaicina
La capsaicina nel peperoncino è la responsabile del sapore piccante, tipico non solo in questo frutto ma anche nella paprika e nel pepe di Cayenna. Si concentra nei semi del frutto e nel frutto. È nota nel settore fisioterapeutico per le diverse proprietà quali:
- Proprietà rubefacenti. Quando applicato sulla cute, incentiva la vasodilatazione con effetto congestionante transitorio.
- Proprietà antiossidante
- Proprietà antibatterica
Una particolarità di questa molecola è di provocare dapprima un effetto dolorifico, poi analgesico. Infatti, questa molecola viene utilizzata in pomate per il trattamento del mal di schiena di natura muscolare. Quando applicata sulla pelle, la capsaicina induce il rilascio di neurotrasmettitori dolorifici che causano la sensazione di bruciore. Dopo diverse applicazioni, la sensazione di dolore svanisce, poiché i neurotrasmettitori dolorifici si svuotano e perdono la sensibilità, provocando quindi una ridotta sensazione di dolore.
Oggi gli studi sulle proprietà del peperoncino, e della sua applicazione nel quotidiano, continuano ancora. Questa sostanza è molto utile anche contro la caduta dei capelli, assunto come integratore per combattere il problema dall’interno.
Peperoncino e dieta
Il peperoncino potrebbe confermarsi un alimento particolarmente utile per perseguire i propri scopi di dimagrimento.
O, almeno, così sostiene una recente ricerca che premia il prodotto piccante con alcune proprietà particolarmente interessanti, che tutte le persone che stanno cercando di applicare una dieta dovrebbero essere in grado di considerare congruamente, inserendo magari qualche pizzico di prelibatezza in più nella propria dieta finalizzata alla perdita del peso. Ma in che modo si è arrivati a tale conclusione?
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Il suggerimento di mangiare piccante per poter favorire il dimagrimento è arrivato da una ricerca svolta presso la University of Wyoming, secondo cui l’ingrediente principale del peperoncino (la capsaicina, la molecola che è anche responsabile dell’effetto piccante), potrebbe aiutare le persone a perdere peso, attivando il metabolismo e gli interruttori molecolari che bruciano il grasso.
Diretta da Viviek Krishnan, la ricerca è già stata presentata nel corso di un improtante evento internazionale, ottenendo un particolare successo. In modo più specifico, gli esperti hanno avuto modo di dimostrare che un pizzico di capsaicina a topi alimentati con una dieta straordinariamente ricca di grassi, e pertanto destinati a ingrassare, avrebbe effetti stupefacenti.
La capsaicina blocca infatti l’incremento di peso degli animali, senza modificare il proprio introito calorico: pertanto, gli animali in realtà non prenderebbero peso. E questo non perchè inizino a mangiare di meno (considerato che non rifiutano i grassi che vengono loro offerti nella dieta), quanto perchè sembrano essere protetti dalle conseguenze del consumo smodato di queste sostanze proprio attraverso l’elemento “ingrediente” principale del peperoncino.
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Da queste elaborazioni si deduce pertanto che l’ipotesi dei ricercatori è che la capsaicina aumenti il metabolismo rafforzando l’attività naturale del corpo di bruciare i grassi, trasformando l’energia rilasciata in calore. In altri termini, a tali fini, è un pò come se il peperoncino potesse essere assimilato – fatte le debite proporzioni – all’aver effettuato un pò di sport.
A questo punto i ricercatori stanno cercando di compiere un passo successivo: lavorare alla realizzazione di una capsula di capsaicina, una nanoparticella che rilascia la capsaicina, e che possa essere indotta all’introduzione all’interno di una nuova dieta che possa permettere di prevenire e curare l’obesità.
Peperoncino e circolazione
Tra le diverse proprietà benefiche del peperoncino abbiamo quella di migliorare la circolazione sanguigna e proteggere il sistema cardiovascolare. Inoltre è un ottimo vasodilatatore, aiuta a combattere il colesterolo e il verificarsi d’ictus o infarti. È ricco di acidi grassi insaturi che permettono di rinforzare i vasi sanguigni e di mantenere elastici i capillari, così da ossigenare per bene il sangue.
Quando evitare il peperoncino
Il peperoncino è una spezia/frutto che non provoca effetti collaterali, di solito è più tollerato del pepe. Le dosi da consumare variano molto in base alla tolleranza individuale. Devono evitare il consumo i soggetti affetti da:
- Acidità di stomaco
- Ulcera peptica
- Reflusso gastroesofageo
- Emorroidi
- Cistite
- Epatite
Curiosità
Spesso quando si mangiano dosi abbondanti di peperoncino, per rimediare al forte bruciore al palato e gola viene d’istinto bere molta acqua. Dal momento che la sostanza responsabile del bruciore è liposolubile, per favorire la riduzione del dolore è buona regola bere dello yogurt , del latte o masticare un pezzo di pane all’olio. L’acqua in tutti i casi si rivela un sistema inutile.