La parodontite, conosciuta anche con il termine piorrea, è una patologia infiammatoria dentale provocata da agenti batterici che mette a serio rischio la salute, il sostegno e la stabilità dei denti.
Quando parliamo di malattia parodontale, ovvero parodontite, volgarmente conosciuta come piorrea, s’intende una patologia infiammatoria dei tessuti che sostengono il dente ad opera di batteri. In tal caso ciò che viene danneggiato e infiammato dai batteri è il parodonto, l’insieme di tessuti che avvolgono i denti quali osso, gengiva, legamento paradontale e cemento radicolare.
Il dente è composto dalla corona, la parte visibile del dente, e dalla radice, quella parte collocata nella cavità ossea chiamata alveolo. Questa è legata tramite delle fibre che prendono il nome di legamento parodontale. Tra la corona e la radice, le fibre del tessuto si legano direttamente alla gengiva formando il sigillo parodontale, porzione importantissima poiché ha il compito d’impedire il passaggio dei batteri degli spazi sottostanti.
Il collegamento tra il dente e la gengiva forma in termini medici il solco gengivale, normalmente profondo non più di 4 mm. È proprio in questo punto che i batteri presenti in bocca se non eliminati con una costante e corretta igiene orale formano la famosa placca batterica, un biofilm dannoso per i denti.
Le gengive quando sono sane appaiono di un color rosa corallo, seguono i denti con un contorno ad “u” e non sanguinano al tatto. Quando i tessuti s’infiammano a causa dei batteri, i denti ne risentono, perdendo stabilità e sostegno e causando il relativo distacco e caduta.
La parodontite comincia solitamente con uno stato infiammatorio delle gengive. Il primo sintomo della gengivite è il sanguinamento dei tessuti che si manifesta dopo aver spazzolato i denti o dato un morso a cibi duri. La gengiva inoltre passa da essere color rosa corallo ad apparire arrossata e gonfia in alcuni punti.
La gengivite è dovuta alla formazione della placca dentale, il biofilm che si crea sui denti dopo i pasti. Questo materiale è composto dal cibo digerito dai batteri della bocca che si deposita sui denti permettendo la proliferazione delle colonie batteriche, le quali richiamano minerali e saliva che fungono da scudo protettivo. Stiamo parlando del tartaro, una sostanza così dura che i normali interventi quotidiani d’igiene dentali non possono eliminarlo. L’unico modo per eliminarlo è affidandosi a professionisti che tramite una pulizia specifica e macchinari appositi riescono a scalfirlo.
Ricapitolando i sintomi della piorrea sono:
Quando la gengivite viene trascurata, ne consegue un restringimento del solco gengivale che assieme alla placca batterica dà vita alle tasche parodontali. In pratica le gengive infiammate si ritraggono e lasciano posto a queste tasche, luogo perfetto per la proliferazione batterica dei germi anaerobi. Così facendo il processo infiammatorio si estende dalle gengive al parodonto, la struttura che tiene ben saldi i denti alle ossa.
Tutto il processo spesso avviene in maniera asintomatica, tanto è vero che chi soffre di parodontite, non si accorge dell’infiammazione finché non diviene evidente. Ne consegue che più tardi viene diagnosticata più è difficile il trattamento e le possibilità di reversibilità della condizione.
La piorrea, così come quasi tutte le patologie dentali, si può prevenire seguendo una corretta igiene orale quotidiana casalinga e di tanto in tanto sedute dal dentista per eliminare il tartaro che si forma sotto le gengive. Oltre ad una corretta igiene orale, ci sono una serie di fattori che predispongono il soggetto alla parodontite quali:
È vero che la prevenzione tramite una corretta igiene orale è la giusta strada da percorrere, ma non bisogna dimenticare che una corretta alimentazione è alla base della prevenzione. Infatti ci sono alimenti che aggravano lo stato d’infezione poiché contengono le sostanze preferite dai batteri. È fondamentale evitare o ridurre al minimo il consumo di prodotti a base di caffè, alcool, farina bianca e zuccheri. Vanno preferiti cibi come la frutta e la verdura cruda non solo perché ricchi di vitamina, ma perché sono un ottimo esercizio per le gengive che masticandoli eliminano in modo naturale la placca e il tartaro.
Gli integratori naturali sono ottimi per prevenire il problema e aiutare il corpo a combattere le infezioni batteriche. Quelli più utilizzati in tale ambito sono gli integratori a base di coenzima Q10 per facilitare il rinnovamento cellulare, l’echinacea purpura e augustifolia per rafforzare le difese immunitarie e l’equiseto che ha proprietà emostatiche, ovvero aiuta a combattere il sanguinamento gengivale.
Le erbe medicinali sono ottime per placare l’infezione applicandole direttamente sulla gengiva. L’aloe vera in particolare è un ottimo palliativo per le gengive doloranti. Inoltre l’applicazione locale tramite massaggio facilita la guarigione e la circolazione sanguigna nei tessuti infiammati.
Spesso quando si parla di piorrea, si dà come unica soluzione la rimozione di denti che andranno in seguito sostituiti con impianti fissi o mobili. Esistono invece altre soluzioni da poter mettere in atto anche in stadio di parodontite avanzata. Il miglior metodo non chirurgico è quello che vede la rimozione accurata della placca e del tartaro dalle tasche gengivali. Durante le diverse sedute dal dentista, tramite strumenti appositi si raschiano le pareti genitivali eliminando in modo accurato i tessuti neurociti e la placca batterica. Oggi gli strumenti utilizzati sono estremante precisi grazie alle ultime tecnologie in campo dentale.
L’integratore a base echinacea purpurea e angustifoglia è indicato per rinforzare le difese immunitarie e aiutare il corpo a lottare contro i batteri che causano l’infiammazione gengivale. La posologia consigliata è di due compresse al giorno con mezzo
Il coenzima Q10 prodotto da Anastore, colosso nel settore degli integratori naturali, è molto utile per stimolare il rinnovamento cellulare e facilitare la guarigione in caso di piorrea. Si consiglia l’assunzione di una capsula al giorno con mezzo bicchiere d’acqua durante il pasto.
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