Se ne parla troppo poco, ma la osteoporosi è una patologia che, ogni anno, rende pressochè disabili circa 18 mila pazienti ogni anno a causa della frattura del femore. Una tendenza che nel corso degli anni è andata a crescere, rappresentando un costo socio sanitario di grande importanza.
Secondo quanto affermano i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 33% della popolazione femminile over 65 sarebbe già colpito da osteoporosi, e circa il 47% sarebbe invece affetto da osteopenia. Circa il 17% delle donne è invece andato incontro ad almeno una frattura non traumatica.
La ricerca Prevalence of Postmenopausal Osteoporosis in Italy, della durata di 4 anni, sostiene inoltre che oltre tre quarti delle donne sottoposte a densitometria presenta una riduzione della densità ossea e non ne è consapevole, mentre meno di un quinto presenta una massa ossea normale.
Ma esiste una cura alla osteoporosi? Secondo quanto suggeriscono le principali osservazioni, attraverso una terapia adeguata sarebbe possibile ridurre il rischio di fratture di oltre il 50%, e una diagnosi precoce e una terapia corretta potrebbero far risparmiare circa 400 euro a persona al Servizio Sanitario Nazionale. Quanto basta per pensare a una corposa campagna di sensibilizzazione?