Le ossa principali che compongono il braccio sono: omero, radio e ulna. Queste sono le principali nel momento in cui si indica come braccio il tratto anatomico che è compreso tra il polso e la spalla. Le ossa del braccio sono molto rilevanti dal punto di vista anatomico, tutte e tre servono all’articolazione del gomito.
L’omero invece fa parte dell’articolazione della spalla e d’inserzione ai muscoli della zona prossimale dell’arto superiore. Il radio e l’ulna, invece costituiscono l’articolazione del polso dando inserzione a muscoli della sezione distale che si presenta nell’arto superiore. Ma vediamo insieme quali sono le ossa del braccio? Quali sono le loro funzioni principali? Scopriamolo.
Arto superiore: le ossa che combaciano con il braccio
Come abbiamo visto il braccio è composto principalmente da omero, ulna e radio. Ma il braccio è comunque collegato a una struttura completa che prende il nome di arto superiore. L’arto superiore è composto da: spalla, braccio, gomito, avambraccio, polso, mano e dita.
Le ossa degli arti superiori si compongono a loro volta in una zona scheletrica specifica:
- Scheletro della spalla: costituito da scapola e clavicola
- Scheletro del braccio: costituito solo dall’omero
- Scheletro dell’avambraccio: dall’ulna e dal radio
- Scheletro della mano: composto da 27 ossa riunite insieme, come carpo, metacarpo, falangi.
L’ossa del braccio, si articola in prossimità con la scapola all’interno dell’articolazione glenomerale della spalla, distalmente con ulna e radio che si trovano nell’articolazione del gomito.
Il radio e l’ulna invece, sono le ossa che compongono l’avambraccio. Queste partono in modo parallelo dall’articolazione del gomito fino a giungere al polso. La flessibilità di queste due ossa, che si possono sovrapporre facilmente e causare un capovolgimento anche della mano, quando le ossa sono parallele si presenta il palmo. Per quanto riguarda la posizione dell’ulna e radio, bisogna ricordare che la prima corrisponde al mignolo mentre il secondo al pollice.
Infine, il polso e il carpo sono formate da otto ossa quali: scafoide, piramidale, pisiforme, trapezio e trapezoide, uncinato e capitato.
Le funzioni delle ossa del braccio
Le ossa del braccio hanno come prima funziona permettere il movimento di questo. Le ossa che sono coinvolte in importanti articolazioni come il gomito, il polso, la spalla permettono l’esecuzione di tutti i movimenti dell’arto superiore. Queste ossa sono responsabili dei movimenti richiesti sia per effettuare gesti semplici come: scrivere, usare le posate, sollevare un oggetto.
Oppure azioni più complesse come quelle che si fanno quando ci si esercita, oppure nel momento in cui si devono supportare dei movimenti specifici. Le ossa del braccio devono sostenere, nel periodo prenatale, l’essere umano in giovane età nella locomozione a quattro zampe. Gli arti superiori al contrario di quelli inferiori, in età adulta non svolgono delle funzioni locomotorie. Ma vengono impiegate principalmente per le funzioni di attività manuale.
Principali malattie e patologie del braccio
Tra le principali malattie e patologie che riguardano il braccio ci sono quelle che intervengono sul gomito. Quelle che intervengono sul gomito sono: le tendinopatie, queste interessano i tendini. Le malattie che si possono verificare prevedono: l’epicondilite, conosciuta come gomito del tennista che è dovuta all’infiammazione dei tendini estensori nella zona dell’avambraccio. L’epitrocleite, si manifesta invece nella zona interna del gomito, questa patologia invece prende il gomito del golfista ed è dovuta all’infiammazione dei tendini epitrocleari, quelli che servono a ruotare la mano e l’avambraccio per flettere le dita e il polso.
L’osso del braccio può essere interessato anche dalle fratture articolari. Queste sono molto complesse nel momento in cui fanno due movimenti la flessione dell’avambraccio e la prono supinazione, che permette la rotazione della mano. Le fratture delle ossa del braccio possono portare all’impossibilità di muoverlo e spesso prevedono la necessità di un gesso e di un tutore per riprendere la mobilità articolare.