Negli ultimi anni è stato ricorrente il dibattito sull’utilizzo dell’olio di colza. Questo olio vegetale è ottenuto dai semi della pianta della colza (Brassica) ed inizialmente non veniva utilizzato per scopi alimentari, ma col passare del tempo è stato introdotto nelle cucine tra l’800 e il 900 non riscontrando molti consensi.
Proprietà, utilizzo e controindicazioni
Partiamo col dire che 100 grammi di olio di colza corrispondono a più o meno 900 calorie. Questo tipo di olio è coltivato in gran parte nell’ Unione Europea, ma anche in Canada, Cina e India. Molti secoli fa l’olio di colza veniva usato come fonte di carburante e di illuminazione. Quando il suo utilizzo è divenuto anche di natura alimentare è stato categorizzato come un prodotto di qualità inferiore. Inizialmente si è dibattuto sugli effetti che potesse avere sulla salute dell’uomo. La componente che dall’ inizio ha destato preoccupazione è stato l’acido erucico, il quale potrebbe manifestare dei problemi al fegato e al cuore.
Tra le varie proprietà che questo tipo di olio apporta, ci sono dei benefici: tende a ridurre il colesterolo, aiuta nel prevenire il diabete e ha un effetto di regolatore di pressione. Quindi, per fare un paragone possiamo dire che al netto dell’acido erucico, l’olio di colza potrebbe essere preferito all’olio di palma. Approfondendo la discussione, mentre quello di colza contiene grassi polinsaturi (come omega 3 e 6), l’olio di palma è ricco di grassi saturi. Tramite test sugli animali, si è appurato che questo tipo di acido presente nell’olio potrebbe causare delle insufficienze cardiache, che di solito risultano essere non di grave entità. Sarà comunque compito del medico, in questi casi limite, deliberare sul da farsi.
L’olio di canola è una buona alternativa?
L’olio di colza presenta la problematica analizzata, ovvero un buon contenuto di acido erucico. L’olio di canola, invece, non prevede al suo interno questa sostanza, quindi risulta essere abbastanza sicuro per la salute di donne e uomini. Il suo nome deriva dal paese in cui esso è coltivato in maggior quantità, il Canada. Questo olio è una varietà o mutazione dell’olio di colza. Sostanzialmente, è ottenuto da dei semi di colza modificati dal punto di vista genetico, contenendo in questo modo un quantità esigua di acido erucico. Evidente che la quantità di acido risulta essere inferiore, ma non assente.
L’ elemento acido che caratterizza l’olio di colza e di canola, ha anche dei risvolti positivi. Come accennato, rispetto a tutte le altre tipologie di olio, è un valido aiuto nel prevenire le malattie cardiache e vascolari. Importante è moderarne l’uso. L’olio di canola (ricordiamo essere una mutazione di quello di colza) risulta avere un colore chiaro in seguito ad una attenta lavorazione. In America è molto utilizzato come olio per alimenti, viste anche le sue proprietà nutritive. In Italia e in Europa, l’olio di colza (o di canola) non è molto popolare, anzi è per lo più adoperato ed impiegato per produrre biocombustibile liquido. L’impiego di questo olio è molto frequente nelle industrie alimentari per via del suo costo contenuto, per la sua elevata resistenza all’ ossidazione e per il punto di fumo molto elevato che lo caratterizza.