Obesità - Foto di Moe Magners/ Pexels.com
Alcune ricerche hanno dimostrato che l’obesità abbia un impatto sulla salute del cervello dall’infanzia e fino all’età adulta, influenzando tutto quello che riguarda la funzione esecutiva (la capacità di iniziare, pianificare e portare a termine vari compiti) e aumentando anche il rischio di demenza.
Le conseguenze dell’eccesso di peso, soprattutto nella mezza età sono molto significative. Diversi studi hanno infatti, dimostrato che gli aduli di mezza età con un peso eccessivo quindi, definiti come obesi, hanno maggiori probabilità di soffrire di demenza rispetto a quelli che hanno un peso nella norma. I ricercatori stanno ancora cercando di capire perché obesità e cervello sono collegati e perché il rischio di demenza è più elevato nelle persone con un peso eccessivo. Cerchiamo di scoprire qualcosa in più sulla questione.
Alexis Wood, assistente alla cattedra di nutrizione pediatrica presso il Children’s Nutrition Research Center del Baylor College of Medicine di Houston ha dichiarato: “È anche possibile che le sfide cognitive arrivino prima, contribuendo a comportamenti alimentari scorretti fin dall’infanzia.”
Secondo Wood, già durante la prima infanzia c’è un’associazione tra l’eccesso di peso e la capacità del bambino di controllare il comportamento, integrare nuove informazioni, pianificare e risolvere i problemi.
Siamo arrivati ad avere delle prove piuttosto attendibili e sostanziali che riguardano tutta l’infanzia, dalla prima infanzia all’adolescenza, che dimostrano che un peso eccessivo è associato ad un funzionamento cognitivo inferiore, soprattutto nell’area della funzione esecutiva. L’obesità, oggi è presente in tutto il mondo, per questo motivo è un argomento che preoccupa molto.
Secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, nel 2018 il 42% degli adulti è risultato obeso e il 45% di essi aveva un’età tra i 40 e i 59 anni. I tassi di obesità tra bambini e adolescenti, per fortuna sono di meno, ma sono aumentati con l’età: più del 13% dei bambini sotto i 5 anni; il 20% dei bambini tra i 6 e gli 11 anni e il 21% di quelli tra i 12 e i 19 anni.
Nel 2021 sempre il CDC ha dichiarato che il tasso legato al problema dell’obesità è quasi raddoppiato durante la pandemia. I maggiori incrementi sono stati registrati nei bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni e nei soggetti già in sovrappeso prima della pandemia.
Abbiamo capito che i problemi legati all’obesità precedono i cambiamenti cognitivi ed è possibile che il grasso in eccesso aumenti l’infiammazione. Una dottoressa ha detto: “Con il tempo, questo può portare a cambiamenti nella connettività, nella struttura e nella funzione del cervello. La teoria però, afferma che non sono solo i chili di troppo a causare il problema, ma anche le condizioni e le malattie associate all’obesità che contribuiscono collettivamente alla cattiva salute del cervello.
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