La nux vomica è un rimedio omeopatico che si ottiene dalla lavorazione della Strychnos Nux vomica o Noce Vomica, pianta appartenente alla famiglia delle Loganiaceae originaria delle Isole Filippine ma poi diffusa e coltivata anche in Indonesia, India, Vietnam e in paesi caratterizzati dal clima tropicale. La lavorazione della nux vomica avviene utilizzando in particolare i semi del frutto della pianta che vengono estratti, essiccati, polverizzati e successivamente diluiti in soluzione idroalcolica per creare la tintura madre da cui si ottiene il rimedio utilizzato e venduto in commercio.
I semi della nux vomica contengono alcaloidi (sostanze organiche di origine vegetale) quali stricnina e brucina, elementi fondamentali nei rimedi omeopatici. La stricnina ha proprietà eccitanti e stimolanti, ma può essere potenzialmente letale per l’uomo e per gli animali: una volta introdotta in commercio è stata infatti a lungo utilizzata come pesticida per topi e altri animali e utilizzata come vero e proprio veleno per l’uomo. Anche la brucina è potenzialmente tossica e possiede le stesse proprietà della stricnina.
Proprietà e usi
La nux vomica è un rimedio omeopatico dalle diverse proprietà benefiche e curative per l’organismo: innanzitutto è indicata per trattare condizioni di irritabilità e ipersensibilità a carico del sistema nervoso. È possibile inoltre curare cefalee di tipo nevralgico, emicranie dovute allo stress, vertigini e sensazioni di confusione e spaesamento, sensazioni di angoscia e palpitazioni cardiache eccessive. La nux vomica è inoltre un rimedio per le malattie che colpiscono l’apparato respiratorio, soprattutto i primi sintomi del raffreddamento, tosse, mal di gola e starnuti spasmodici.
Per quanto riguarda l’apparato gastrointestinale, il rimedio omeopatico con nux vomica è indicato in caso di:
- reflusso gastro-esofageo
- acidità e bruciori di stomaco
- flatulenze ed eruttazioni
- colite spastica
Gli apparati genitali e urinari della donna possono beneficiare delle proprietà della nux vomica in caso di infiammazioni quali cistite, ma anche dolori e crampi post parto, dismenorrea e ipermenorrea, dolori legati alla sindrome mestruale.
Ultimo ma non meno importante campo di applicazione è l’apparato muscolare: il trattamento con nux vomica è consigliato in caso di sciatalgie, lombaggini ma anche episodi di rigidità muscolare e reumatismi.
Dosaggio
Il dosaggio varia a seconda dell’utilizzo e della patologia o disturbo da curare. I rimedi omeopatici si trovano in commercio sotto forma di granuli o gocce; a seconda dell’utilizzo e dei disturbi per cui sono utilizzati, è inoltre disponibile una diversa diluizione espressa in CH. Le gocce o i granuli vanno assunti venti minuti prima dei pasti con una frequenza che dipende dalle diverse patologie. In caso di disturbi dell’apparato respiratorio si consiglia l’assunzione di 3 granuli (o 5 gocce) una o due volte al giorno con diluizione 9CH; in caso di patologie del sistema nervoso si consiglia la stessa dose ma con diluizione a 30CH mentre in tutti gli altri casi il dosaggio è di 3 granuli (o 5 gocce) ad intervalli di tre ore durante il giorno con diluizione 5CH. Si consiglia in ogni caso di consultare il medico omeopata di fiducia che saprà consigliarvi la corretta terapia da seguire.
Controindicazioni ed effetti collaterali
![La nux vomica contiene stricnina e brucina](https://medicionline.it/wp-content/uploads/2020/06/Nux-vomica-proprietà-1024x683.jpg)
La nux vomica contiene stricnina e brucina, elementi altamente velenosi per l’uomo: per questo motivo si sconsiglia altamente il consumo diretto dei semi. In commercio esistono tinture madri e rimedi già diluiti che possono essere utilizzati in totale sicurezza, facendo attenzione a non superare le dosi consigliate. Il rimedio omeopatico è sconsigliato alle donne in gravidanza e ai pazienti che assumono farmaci anti psicotici. Non presenta tuttavia altre controindicazioni se l’assunzione avviene a dosaggi contenuti e per brevi periodi.
L’assunzione di nux vomica può però avere effetti collaterali se avviene con alti dosaggi e per lunghi periodi di tempo, soprattutto in caso di pazienti particolarmente sensibili a medicinali e integratori naturali. I disturbi riscontrati sono: stanchezza, muscoli intorpiditi, problemi di respirazione, vertigini e iperventilazione. In questo caso si consiglia di rivolgersi al più presto al proprio medico curante.
Quali persone dovrebbero usarlo
Vista la particolare composizione di questo rimedio, gli omeopati hanno individuato un particolare tipo di paziente target. Infatti, si ritiene che questa cura omeopatica abbia particolare successo in determinati casi. Si consiglia il Nux Vomica a pazienti particolarmente irritabili e sensibili. Anche i pazienti che soffrono di spasmi nervosi e di anomalie dell’organismo. In questi casi può essere utile assumere la Nux Vomica, in particolare per le ipersensibilità. Quando non si sopportano luce e rumori, o si ha una bassa soglia di sopportazione del dolore, questo rimedio può essere efficacie. Anche per i disturbi del sonno, può intervenire questa cura omoepatica.
Perché utilizzare sostanze nocive?
Come abbiamo visto, la nux vomica contiene stricnina e brucina, considerate tossiche. Viene dunque spontaneo chiedersi come mai si pensa di usarle per le terapie. Il tutto deriva dal fatto che la nux vomica è una terapia omeopatica.
Omeopatia è una parola che deriva da due termini greci, dal significato di “simile” e “sofferenza”. Questo per indicarne il principio terapico, che afferma come l’introduzione di una quantità minima di una sostanza, possa aiutare il corpo a curare da quella sostanza. È una terapia alternativa che trae spunto dagli studi di Samuel Hahnemann, un medico tedesco dell’Ottocento.
Si simula dunque un farmaco, utilizzando la sostanza che determina una malattia. Questo avviene in quantità molto diluite, per non essere nociva. La persona che assume farmaci omeopatici subirà i sintomi della malattia, ma non la malattia.
Naturalmente la scienza non è tutta concorde con questi metodi alternativi, e in molti non ritengono l’omeopatia come una cura. La scienza ufficiale non ne riconosce effetti superiori al placebo.
La stricnina e la brucina
La stricnina e la brucina sono i due principi attivi della nux vomica. Le due sostanze sono simili, essendo entrambe alcaloidi. Entrambe si trovano nella nux vomica e nella fava di Sant’Ignazio. La brucina venne scoperta ai primi dell’Ottocento proprio nella nux vomica. Può bloccare la respirazione e agisce sul sistema nervoso, ma per avere effetti letali, se ne deve ingerire o inalare almeno 1g.
Come indicato, una minima quantità diluita, può essere usata dalla medicina. La brucina può combattere il cancro al seno e al fegato. Il problema resta però un impiego limitato nella quantità, e quindi il suo utilizzo in questo caso è scarso. In Cina è tuttora somministrata come antinfiammatorio e analgesico naturale.
Come per la brucina, anche la stricnina agisce sul sistema nervoso, bloccando la respirazione. La sua azione letale ne ha fatto per molto tempo un veleno per i topi, ma anche un medicinale dei primi del Novecento. Viene usata purtroppo come sostanza da taglio per le droghe pesanti.
La nux vomica le contiene entrambe, e in particolare viene chiamato anche Albero della Stricnina. È fondamentale utilizzarla nelle dosi consigliate.