Si tratta del classico anello vaginale. Nel NuvaRing abbiamo il rilascio di etonogestrel e etilestradiolo. Si tratta di ormoni femminili, che attraverso la vagina, circolano nel sistema sanguigno.
NuvaRing ha un rilascio non solo graduale, ma anche a basso dosaggio. La quantità di ormoni rilasciata è simile a quella della classica pillola. Si tratta dunque di un contraccettivo ormonale. La presenza di due ormoni classifica l’anello come contraccettivo di tipo combinato.
L’azione viene svolta con l’intento di bloccare il rilascio dell’ovulo e impedire così la gravidanza. Un sistema piuttosto semplice, come nella pillola. L’anello va inserito nella vagina e tenuto per circa 3 settimane, prima della sostituzione.
NuvaRing ha lo stesso concetto base della pillola contraccettiva combinata. La differenza è che la pillola va presa giornalmente, mentre l’anello viene applicato e tenuto 21 giorni. NuvaRing diffonde nel corpo due ormoni sessuali femminili. Sono quelli adibiti all’inibizione del rilascio dell’uovo dalle ovaie. Chiaramente, senza uovo, non ci può essere gravidanza.
Controindicazioni
Come tutti gli anticoncezionali ormonali, Nuvaring presenta delle controindicazioni, e dei pericoli per la salute. Il suo uso va quindi valutato in base alle proprie condizioni mediche, perché in alcuni casi potrebbe rappresentare dei grossi rischi.
Vi sono anche dei casi specifici di inaffidabilità del suo potere contraccettivo. Inoltre il dispositivo è un alteratore di alcune tecniche quali la temperatura basale o il ritmo. Questo perché va a modificare sia il muco vaginale che la temperatura del corpo.
Comunque il NuvaRing non va assolutamente usato in alcuni casi. Se avete avuto una trombosi venosa profonda, un’embolia polmonare e generalmente coaguli agli organi.
La coagulazione del sangue deve essere regolare, altrimenti non va utilizzato il dispositivo. La carenza di alcune proteine, come quella di antitrombina, esclude l’uso del dispositivo.
In caso di un’operazione chirurgica, il dispositivo va rimosso. Chi soffre di cuore, ed è a rischio di infarto o ictus, o ne ha avuti, non deve usarlo. Lo stesso dicasi per l’ischemia transitoria e l’angina pectoris.
In generale tutte le malattie che colpiscono le arterie sono una controindicazione determinante per l’applicazione del dispositivo. Quindi l’ipertensione rientra nelle patologie, così come livelli elevati di trigliceridi o colesterolo. Anche il diabete e l’iperomocisteinemia sono malattie a forte rischio con il dispositivo.
Altre patologie a rischio
Altre patologie, meno gravi, portano comunque a conseguenze serie, in caso di applicazioni del dispositivo. Questo non va utilizzato se si è sofferto, o si soffre, di aura emicranica. Quando si hanno molti grassi nella circolazione, e si soffre di pancreatite, ovvero infiammazione di questo organo, il dispositivo va evitato. Qualsiasi malattia del fegato in evoluzione si potrebbe aggravare con l’uso del dispositivo.
Il tumore al seno, o la sofferenza verso le emorragie vaginali, vietano l’uso dell’anello, e naturalmente anche la sensibilità allergica a tutti i componenti del dispositivo.
Precauzioni per l’uso
Nel caso avvertiate qualsiasi disturbo, o scopriate di avere qualsiasi di queste condizioni cliniche elencate, rimuovete immediatamente l’anello. Consultate subito il medico.
In particolare bisogna utilizzare la massima urgenza se si hanno sospetti di coagulo. Questo perché siete a forte rischio di embolia polmonare o infarto.
Inoltre, prima di applicare il dispositivo, dovrete informare il medico in molti altri casi. Anche la parentela con qualcuno che ha avuto un tumore al seno è uno di questi casi. Deve fare attenzione chi ha problemi di epilessia, colecisti, ittero, morbi di Crohn, calcoli biliari, colite, lupus, SEU, anemia falciforme, vene varicose e altre malattie della pelle.
Massima attenzione ai coaguli
I coaguli sanguigni sono considerati a forte rischio di vita. Questi sono una forte controindicazione per l’uso dell’anello vaginale, ed è quindi fondamentale riconoscerli. In caso di coagulo infatti, il dispositivo va subito rimosso.
Anche chi soffre di queste problematiche non deve usarlo, perché le caratteristiche del prodotto aumentano le probabilità di sviluppare coaguli. Se il prodotto darà origine ai coaguli, la statistica ci dice che questo avverrà probabilmente entro i primi 18 mesi dalle applicazioni.
Il primo anno di applicazione, in particolare, è il più delicato. Anche interruzioni superiori ad un mese, aumentano la possibilità di coaguli.
Il rischio è quello che il coagulo si sposti nei polmoni, o in altri organi, causando la morte. Anche alcuni fattori concomitanti aumentano i rischi. Ad esempio l’obesità e il sovrappeso, la parentela con pazienti sensibili e la sedentarietà. Anche le recenti gravidanze, e l’età superiore ai 35 anni aumentano i rischi.
I coaguli si possono formare anche se si sottopone il corpo a determinate condizioni, come i viaggi aerei. Sono quindi a rischio gli equipaggi di linea.
Per quel che riguarda i tumori al seno, le statistiche dicono che molte donne che usano questi tipi di anticoncezionali, aumentano i rischi. Rari invece sono i rischi per le donne che hanno avuto tumori al fegato.
Altre avvertenze e applicazione
Nei casi in cui dovrete fare delle analisi specifiche, come quelle del sangue e delle urine, il prodotto potrebbe alterare i risultati. Il tecnico di laboratorio va quindi avvertito.
Nel caso rimaneste incinta anche con l’applicazione del prodotto, questo va chiaramente rimosso. Si sconsiglia fortemente l’uso durante l’allattamento.
Per l’applicazione seguite le istruzione del foglietto illustrativo o del vostro ginecologo. Controllatelo di tanto in tanto. L’applicazione va fatta il primo giorno del ciclo, per tenere quindi l’anello nelle successive tre settimane. Quando rimuovete l’anello, attendete una settimana per l’applicazione successiva.
Dovrete stringere l’anello tra le dita, comprimendolo, per inserirlo. Per la rimozione basta trarlo delicatamente. Ma se incontrate problemi, non forzate. Recatevi dal vostro ginecologo, per una rimozione più sicura.