Vaccino per il morbillo - Foto di cottonbro studio/ Pexels.com
Tutti abbiamo sentito parlare del morbillo, si tratta di una malattia infettiva molto contagiosa causata da un virus il “morbillivirus”. Questo tipo di malattia viene detta anche infantile dal momento che insieme alla varicella, pertosse, rosolia e parotite, è quella che colpisce principalmente i bambini.
Il morbillo è una patologia infettiva, che dura tra i 10 e i 20 giorni, ma non presente sintomi particolarmente gravi. Il contagio può avvenire fino a cinque giorni dopo la scomparsa delle eruzioni cutanee, che sono tipiche della malattia. Prima del morbillo si può manifestare anche un altro sintomo, quello della febbre. Una volta contratto fornisce un’immunizzazione che dura tutta la vita. Vediamo adesso, quali sono le cause del morbillo.
Abbiamo detto che alla base di questa patologia c’è un virus del genere morbillivirus della famiglia dei Paramixovidae. Il morbillo è una malattia infettiva con alto tasso di trasmissibilità a individui non immunizzati. L’infezione di solito si trasmette attraverso la dispersione, da parte di individui malati, di gocce di saliva infetta. Il contagio avviene per esempio, attraverso starnuti o colpi di tosse. Questa saliva infetta può raggiungere anche persone abbastanza distanti e infettare poi oggetti e superfici. In questo modo le gocce di saliva rimangono attive e contagiose per diverse ore.
Riconoscere il morbillo è piuttosto facile, considerato che i sintomi sono ben noti e individuabili. Fortunatamente, non si tratta di sintomi gravi, per quanto molto fastidiosi: tra i principali, la comparsa di un’eruzione cutanea simile a quella della rosolia e della scarlattina, per una durata di 1-2 settimane.
Ad ogni modo, i primi sintomi che compaiono nel bambino sono quelli tipici di un raffreddore: il bimbo inizierà ad avvertire congiuntivite, naso che cola, tosse secca. La febbre compare a breve distanza, diventando sempre più alta. Successivamente, appaiono dei puntini bianchi all’interno della bocca e, dopo 3-4 giorni, l’eruzione caratteristica, di cui abbiamo detto nelle righe che precedono (esantema), composta da piccoli punti di colore rosso vivo, prima dietro l’orecchio e sul viso, e poi su tutto il resto del corpo.
La durata dell’eruzione è di circa 5-7 giorni, trascorsi i quali inizia gradualmente a scomparire, partendo dal collo. A volte, durante questa fase di scomparsa rimane una desquamazione della pelle della durata di altri 2-4 giorni.
Per prevenire questa patologia è necessario sottoporsi a vaccinazione. In Italia il vaccino è prodotto sotto forma di un complesso vaccinale, conosciuto con la sigla MPR, e comprende morbillo, rosolia e partorite. La prima dose va somministrata prima del secondo anno di età, meglio tra il 12°-15° mese e con un rischiamo verso i 6 anni o gli 11 anni. Il vaccino garantisce l’immunizzazione per tutta la vita.
Di certo non è la prima volta che si parla di emergenza morbillo, essa infatti, è una delle malattie esantematiche più contagiose tra tutte quelle che conosciamo. Il morbillo può colpire con sintomi gravi i bambini. Questa volta però lo stato di emergenza non riguarda solo i bambini ma anche gli adulti, dal momento che negli Stati Uniti, in particolare a Los Angeles, due Università sono state messe in quarantena per via di un numero di casi eccessivo tra gli studenti.
In Iowa e Tennesse, la situazione non è meno preoccupante, infatti, negli ultimi mesi sono stati segnalati ben 70 casi, portando il totale dal mese di gennaio a oltre 600 persone con il morbillo. Questa situazione ovviamente desta un po’ di preoccupazione, soprattutto perché sembra che sia in calo il numero dei vaccini per prevenire il morbillo, in Italia e all’estero.
Per il morbillo non c’è una vera e propria cura specifica: ne consegue che il medico vi aiuterà certamente ad affrontare compiutamente i sintomi, ma non potrà aiutarvi ad affrontare la causa.
Il pediatra potrà pertanto prescrivere un farmaco a base di paracetamolo al fine di abbassare la febbre, e un antistaminico se il prurito dovuto dalla presenza delle macchie diventa troppo fastidioso per il bambino, tanto da pregiudicarli il riposo o il benessere quotidiano (per quanto, comunque, anche gli altri sintomi del morbillo probabilmente provocheranno qualche pregiudizio per tutta la durata della malattia).
È altresì possibile che il pediatra possa prescrivere al bimbo delle gocce per gli occhi, al fine di alleviare il bruciore a questa zona, che spesso accompagna il morbillo, o ancora uno sciroppo per poter calmare la tosse.
A proposito di occhi, il morbillo porta con se una diffusa intolleranza all’esposizione della luce. I genitori non devono aver paura di questo fastidio che il bimbo avrà nei confronti della luce solare, poiché si tratta di uno dei sintomi tipici della malattia: potranno pertanto garantire un migliore comfort cercando di abbassare la luce nella cameretta e tamponando gli occhi del bimbo con una garza imbevuta di acqua bollita fredda o di soluzione fisiologica.
Durante tutta la malattia è inoltre molto importante cercare di far bere frequentemente il bambino, al fine di evitare ogni rischio di disidratazione. Con la febbre alta sono inoltre consigliate le spugnature di acqua fredda sulle gambe e sulle braccia, al fine di contribuire ad abbassare la temperatura corporea. Per lo stesso motivo, è bene evitare di coprire troppo il bimbo con le coperte.
Come sopra abbiamo avuto modo di affermare, non esiste alcuna terapia specifica contro il morbillo. Tuttavia, la malattia può essere oggetto di prevenzione piuttosto efficace attraverso il ricorso al vaccino, costituito da un virus vivo, attenuato e somministrato in forma combinata con quello contro la parotite e contro la rosolia.
Ad oggi, si tratta di un vaccino estremamente sicuro e efficace, somministrato mediante un’unica iniezione sottocutanea: non è da escludersi che una settimana dopo la somministrazione del vaccino, il bimbo possa presentare febbre e macchioline tipiche della malattia naturale. Nell’ipotesi in cui si presentino, questi sintomi sono comunque piuttosto lievi, e scompaiono rapidamente nell’arco di qualche giorno senza lasciare alcuna conseguenza.
Al momento in cui scriviamo il vaccino del morbillo non è ancora obbligatorio, tranne per le reclute all’atto dell’arruolamento. È tuttavia raccomandato dalle autorità sanitarie, con una prima dose prima del 24mo mese di vita (tra il 12mo e il 15mo mese di vita), un richiamo verso 5-6 anni o 11-12 anni. Fino a 6-9 mesi di età, generalmente il neonato è protetto dagli anticorpi che gli vengono trasmessi dalla madre, se questa è immunizzata. Se invece la madre è stata immunizzata da un vaccino, e non dal morbillo stesso, la durata dell’immunizzazione del neonato è inferiore.
Sempre a proposito di vaccini, si ricorda come la vaccinazione non viene di norma effettuata nei confronti degli individui che soffrono di deficit immunitari o sono sotto terapia immunosoppressiva. Per precazione non viene generalmente somministrato nei confronti delle donne in gravidanza o che stanno progettando una gravidanza.
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