I monociti sono cellule che vengono prodotte dal midollo osseo e circolano nel sangue, ma solo fino a quando in qualche tessuto non sia richiesta la loro azione di “pulizia”: una volta accorsi nel tessuto dove è richiesta l’ azione di “disinfestazione”, essi aumentano di volume e si arricchiscono di lisosomi per trasformarsi in macrofagi. La loro categoria di appartenenza è quella dei fagociti, ma riescono a inglobare e digerire anche particelle di dimensioni più elevate.
I monociti sono globuli bianchi, ma hanno dimensioni superiori alla media rispetto ai globuli bianchi ed il nucleo ha una forma ovale o di un rene. Durante la loro esistenza riescono ad eliminare anche più di cento batteri, inglobando e digerendo anche cellule di dimensioni molto rilevanti ed elementi estranei.
Cosa sta a significare un numero di monociti più alto del normale nelle nostre analisi del sangue? E quale può essere, invece, la causa di un abbassamento del loro numero?
Se l’ organismo è affetto da una malattia infettiva il numero di monociti può subire un repentino innalzamento.
Alcune malattie che possono provocare tale evento sono, ad esempio, la sifilide, la brucellosi, l’ endocardite batterica subacuta,, la febbre tifoide, la tubercolosi. Anche in caso di convalescenza da stati acuti di infezione e di stati preleucemici, possono rilevarsi numeri elevatissimi di monociti. Anche molte malattie ematologiche possono causare un sensibile aumento del numero di monociti, tra queste ricordiamo la leucemia monocitica cronica, le malattie mieloproliferative, la neutropenia, le anemie emolitiche ed i linfomi.
Anche disturbi molto diversi, però, ad esempio disturbi gastrointestinali, tra i quali l’ enterite regionale, la sprue, la colite ulcerosa, oppure le collagenopatie quali il lupus eritematoso sistemico, l’ atrite reumatoide, la poliartrite nodosa o la miosite, oppure ancora le sarcoidosi o post-splenectomia, possono generare livelli alti ed altissimi di monociti.
E cosa succede quando il numero dei monociti è basso?
E’ cosa che accade veramente molto, ma molto di rado, comunque sta ad indicare un’ infezione in atto, quindi si può riscontrare in caso di leucemie acute e funzionalità del midollo osseo ridotta (ad esempio per aplasie midollari o per aver ingerito sostanze farmacologiche mielotossiche).
Vediamo adesso più nel dettaglio cause e significato di monociti alti e monociti bassi nel sangue, tenendo presente che il valore standard (da considerarsi normale) si riferisce ad una presenza di monociti compresa tra il 3 ed il 9% di tutta la popolazione leucocitaria.
Quando l’ aumento del numero di monociti nel sangue deve costituire un campanello d’ allarme?
In generale possiamo affermare che le analisi del sangue contengono un numero di informazioni relative alla nostra salute molto elevato, ed una di queste informazioni che riveste un ruolo fondamentale per l’indice di salute dell’ organismo è la formula leucocitaria, la concentrazione di globuli bianchi. Magari sono valori e formule un po’ ostiche per chi non sia un medico, ma una cosa che salta subito agli occhi, anche di un profano è proprio il numero di monociti. Poiché essi sono definiti “cellule spazzine”, cioè che “puliscono i nostri tessuti da cellule estranee, batteri ed altri antigeni presenti quando ci sono infezioni in atto, soprattutto se acute, l’ innalzarsi del loro numero deve far pensare, appunto, che ci sia un’ infezione in atto che potrebbe essere anche acuta. O anche malattie più “importanti”.
Un’altra possibile causa, che pure deve costituire un campanello d’ allarme, potrebbe essere una disfunzione del midollo osseo (deputato alla loro produzione), che potrebbe far pensare ad una leucemia monocitica cronica, una malattia mieloproliferativa, un’ anemia emolitica, la neutropenia o un linfoma.
Fortunatamente non sono sempre e solo le infezioni gravissime o i tumori del sangue a portare ad un innalzamento sensibile dei monociti, anche malattie meno gravi (ma comunque serie), come la colite ulcerosa, la brucellosi, le malattie del collagene, il morbo di Crohn o altri disturbi gastrointestinali producono il medesimo effetto, ma con preoccupazioni di gran lunga minori.
Cosa vuol dire quando il numero di monociti nel sangue risulta più basso del normale?
Se le analisi del sangue rivelano una concentrazione di monociti inferiore al 3% di tutta la popolazione leucocitaria (caso, come scritto più sopra, molto raro) dobbiamo iniziare a preoccuparci di avere qualche disturbo, una patologia più o meno grave che riguarda uno squilibrio, una riduzione di efficienza del midollo osseo, che è preposto alla produzione dei monociti.
Quindi è un dato da non sottovalutare assolutamente: può essere un campanello d’ allarme per anemie, o infezioni acute, ma anche forme più gravi come leucemie, aplasie midollari. Anche l’ assunzione di alcuni farmaci definiti “mielotossici” può produrre un abbassamento del numero di monociti nel sangue in quanto interferisce con la loro produzione.