Farmaci

Meclon: Medicinale, ovuli e crema per le infezioni vaginali

Il Meclon è in antisettico utilizzato in ginecologia per curare le infezioni della vagina. La combinazione di Clotrimazolo con Metronidazolo consentono infatti al farmaco Meclon di essere attivo verso i batteri Grm Positici e verso i Gram Negativi, oppure verso i Protozoi come il Trichomonas Vaginalis, Toxoplasma e Candida, mantendo inalterata nello stesso tempo la flora vaginale, che serve a sostenere i meccanismi di difesa dalla penetrazioni di ulteriori agenti patogeni.

Osservando Meclon dal punto di vista molecolare possiamo affermare che:

  • Il Metronidazolo è in grado di agire grazie alla formazione di complessi reattivi tramite il DNA del fattore patogeno, inibendo in questa maniera i meccanismi di proliferazione e quelli biosintetici del microrganismo.
  • Il Clotrimazolo è in grado di esercitare un azione inibitrice rispetto all’enzima 14 alfa sterol dimetilasi, bloccando in questo modo la sintesi dell’ergosterolo, ovvero dell’elemento chiave nella strutturazione della membrana plasmatica dei funghi, e favorendo a sua volta l’accumulo di intermedi potenzialmente dannosi verso le attività cellulari del microrganismo.

Posologia

Ora vi descriveremo in maniera dettagliata, tutte le varianti farmacologiche che potete trovare in commercio del Meclon:

  • Ovuli vaginali da 100 mg di Clotrimazolo + 500 mg di Metronidazolo
  • Crema per uso vaginale al 20% di Metronidazolo e 4% di Clotrimazolo
  • Soluzione vaginale contente 200 mg di Clotrimazolo e 1 grammo di Metronidazolo per flacone da 130 ml.

Meclon va somministrato sotto la supervisione medica, per un dosaggio ed uno schema terapeutico che possa essere efficace nel migliore dei modi. Tendenzialmente affinché il trattamento a base di Meclon possa essere efficace, è necessario prolungare la terapia per 6 giorni lavorativi, avendo cura nel caso fosse necessario, di estendere il trattamento al partner per prevenire la formazioni di infezioni batteriologiche. In base al formato di tale medicinale, le modalità di somministrazione possono variare, anche se tendenzialmente si ricorre in gran parte dei casi alla monosomministrazione giornaliera degli ovuli in vagina. In casi specifici, potrebbe essere associata alla terapia Meclon un’altra cura farmacologia per via orale, in maniera tale da poter osservare un miglioramento significativo delle condizioni di salute del paziente.

Meclon Crema

Il medico consiglia l’uso di questo prodotto quando c’è bisogno d’intervenire contro i batteri Gram negativi e Gram positivi. Ma anche contro funghi quali la candida, i protozoi come la trichomonas vaginalis e toxoplasma. Il tutto senza minacciare la flora vaginale, la quale è importantissima per la nostra salute intima.

Viene prescritto dal medico in caso d’infezioni cervico-vaginiti. Si tratta comunque di un prodotto vendibile liberamente ma, prima di usarlo è sempre bene avere un consulto specialistico per capire se è la terapia più idonea.

Da una parte il metronidazolo inibisce i meccanismo che portano alla biosintesi e la proliferazione del microrganismo. Dall’altra il clotrimazolo inibisce l’enzima 12 alfa sterol dimetilasi, per bloccare la sintesi dell’ergosterolo che gioca un ruolo molto importante per la membrana plastica dei funghi.

Alcuni studi condotti dimostrano che Meclon Crema è efficace anche per il trattamento di infezioni dovute dai ceppi di T.Vaginalis. Questo perché, se da una parte sono di solito resistenti alla terapia con metronidazolo, grazie all’unione del clotrimazolo risulta essere invece efficace.

Meclon ovuli

Il Meclon ovuli è consigliato nel trattamento della sintomatologia associata ad infezioni vaginali, in particolare: cerviciti, cervico-vaginiti e vulvo vaginiti causate da microrganismi sensibili al Clotrimazolo ed al Metronidazolo.

Candida vaginalis

La candida è un’infezione fungina causata da lieviti appartenenti al genere Candida. Ci sono almeno 20 specie che possono causare un’infezione negli esseri umani. La più comune è la Candida Albicans. I lieviti della Candida generalmente colonizzano il tratto intestinale, tuttavia, una loro crescita eccessiva, può determinare l’insorgenza dei sintomi.

I sintomi di un’infezione vaginale da Candida comprendono: dolore, prurito, rossori, perdite vaginali torbide e di colore bianco, dolore durante la minzione e, a volte, macchie bianche sulla pelle della zona vaginale. Nella maggioranza dei casi le infezioni possono essere evitate tenendo asciutta e pulita la zona genitale. Le probabilità di contrarre candidosi aumentano esponenzialmente nei soggetti immunocompromessi. In simili frangenti la Candida si trasforma da parassita commensale ad opportunista.

Cervicite

La cervicite è un’infiammazione, acuta o cronica, della cervice uterina spesso causata da infezioni sessualmente trasmissibili come: gonorrea, tricomoniasi, herpes genitale o, più frequentemente, clamidia.

La cervicite si manifesta con perdite vaginali di colore giallo o grigio, dolori durante la minzione e perdite di sangue dalla vagina dopo i rapporti sessuali al di fuori del periodo mestruale.

Altre possibili cause della cervicite comprendono processi allergici, ad esempio al lattice dei preservativi, ed alterazione della flora microbica vaginale (in quel caso si parla di vaginosi batterica).

Per una corretta diagnosi servono esami al microscopio ed il Pap test perché spesso la cervicite decorre in maniera asintomatica e viene occasionalmente scoperta durante un esame di routine. Oltre ad eseguire questi esami con la regolarità consigliata dal proprio ginecologo è importante rivolgersi prontamente ad esso nel caso compaiano i sintomi tipici di questa infiammazione, che se trascurata può anche causare serie complicazioni.

Dose, modo e tempo di somministrazione

Per ottenere risultati ottimali si consiglia:

  • 1 ovulo di Meclon in vagina, 1 volta al dì.

Per una migliore efficacia si consiglia di inserirlo in posizione supina, prima di addormentarsi.

Incompatibilità

Non sono note incompatibilità di alcun tipo con altri farmaci assunti. In gravidanza si consiglia di applicare il prodotto solo in caso di effettiva necessità e sotto diretto controllo medico. L’assenza di studi adeguati per caratterizzare il farmaco in sicurezza o meno per la salute del feto limita notevolmente l’uso di Meclon durante la gravidanza e nel successivo periodo di allattamento al seno.

Composizione

Un ovulo vaginale di Meclon contiene:

  • Metronidazolo 500 mg
  • Clotrimazolo 100 mg
  • Miscela idrofila di mono, tri-gliceridi di grassi saturi

Una confezione contiene 10 ovuli.

Il metronidazolo è un antibiotico usato particolarmente contro i batteri anaerobici.

Sviluppato negli anni ’60, il metronidazolo si è rivelato efficace anche nel trattamento delle patologie dermatologiche e dei tumori vegetanti. Il farmaco viene metabolizzato a livello epatico ed è indicato nel trattamento della Tricomoniasi sintomatica, sia nei maschi che nelle femmine. È inoltre indicato nel trattamento delle donne asintomatiche.

Il clotrimazolo è un farmaco antimicotico di tipo azolico. È molto utile nel trattamento delle infezioni micotiche della cute e delle mucose vaginali, infatti è disponibile sotto forma di formulazioni farmaceutiche adatte all’uso cutaneo ed all’uso vaginale. Il clotrimazolo non può essere somministrato per via orale poiché può indurre tossicità neuropsichica.

Avvertenze

Prima di intraprendere una cura farmacologica a base di Meclon, è opportuno consultare il proprio medico di base oppure il proprio ginecologo di fiducia, per una somministrazione ed un dosaggio più appropriato.

L’impiego prolungato di tale trattamento, potrebbe generare l’insorgenza di reazioni da ipersensibilizzazione, ed è per questo che il paziente, nel caso dovesse osservare sintomi o segni indesiderati, deve tempestivamente consultare il proprio medico, prendendo in considerazione una eventuale sospensione del trattamento farmacologico in atto.

Il farmaco Meclon in soluzione vaginale, tra i suoi eccipienti, contiene P- Idroissibenzoati, ovvero degli elementi necessari per la cura della patologia, ma che hanno un elevato potere allergizzante, che potrebbe causare la comparsa di effetti indesiderati. Nel periodo mestruale, l’impiego di Meclon è sconsigliato, in tutte le sue varianti farmacologiche.

Quali sono le avvertenze speciali

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Sia in gravidanza che nel corso della fase di allattamento al seno, prima di iniziare una terapia a base di Meclon ovuli si consiglia di chiedere sempre un consulto con il proprio medico, che saprà dare le indicazioni corrette in merito a tale scelta. Questo farmaco deve essere di solito impiegato sia nella prima infanzia che in tutte quelle donne che sono in gravidanza solamente previa prescrizione da parte del medico e con uno stretto controllo. In modo particolare, è bene assumere tale medicinale solamente in casi di effettiva necessità nel corso del primo semestre, che è quello considerato maggiormente delicato. Questo medicinale non ha alcuna capacità di modificare la soglia di attenzione relativa alla guida delle vetture oppure di particolari macchinari.

Gravidanza e allattamento

Purtroppo a causa dell’assenza di studi medici in grado di determinare il profilo di sicurezza del Meclon in casi di gestazione, per la salute del feto e della futura mamma, limita in maniera notevole la somministrazione, sia nella fase della gravidanza che in quella dell’allattamento al seno. Proprio per questo, in tale periodo particolare della vita, l’utilizzo di questo farmaco deve essere monitorato dal proprio ginecologo di fiducia.

L’utilizzo di Meclon in tutti le sue varianti, risulta essere ben tollerato da un’alta percentuale di donne, infatti tale farmaco espone solo in casi rarissimi le pazienti a reazioni cutanee, oppure alla desquamazione della pelle, bruciore e prurito.

I casi dove è stato possibile visualizzare reazioni da ipersensibilità gravi come la comparsa di orticaria, dispnea oppure ipotensione, sono ancora oggi molto rari, ma nel caso in cui la pazienti avverta i disturbi che trova descritti nel foglietto illustrativo oppure manifesta altri sintomi, deve immediatamente sospendere il trattamento e rivolgersi dal proprio medico oppure all’ospedale più vicino.

Scadenza e conservazione

Verificare sempre la data di scadenza indicata sulla confezione. La data di scadenza si riferisce al prodotto integro, correttamente conservato. Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione per la conservazione.

Come agisce il farmaco

Meclon ovuli è un composto a base di Clotrimazolo e Metronidazolo, che agiscono a livello cellulare. Combattono le infezioni e le irritazioni.

Il Clotrimazolo è un principio attivo molto usato nei medicinali che servono alle terapie degli organi genitali. In particolare per le infezioni e le infiammazioni medio-leggere e per le candidosi. Si tratta infatti di un antimicotico, che combatte alcuni ceppi fungini che attaccano la pelle. È quindi usato anche per altre parti del corpo. Si tratta di un composto a base di azoto. E attacca l’ergosterolo delle membrane cellulari di questi ceppi. Il vantaggio nell’utilizzo di questo farmaco è quello che l’ergosterolo non fa parte delle membrane delle cellule umane. Questo è quindi del tutto innocuo per la salute umana. Attaccando la membrana cellulare fungina, il Clotrimazolo la danneggia facendo perdere fosforo alla cellula. Questo in modo da ridurne l’effetto irritante e portarla alla morte. Questo tipo di farmacocinetica è del tutto innocua verso l’uomo, e la sua tossicità è probabile solo con sovra-dosaggi molto elevati, derivati da un forte abuso.

Il Metronidazolo è il principio attivo antibiotico del farmaco, anch’esso a base d’azoto. È utilizzato già dagli anni 50 del Novecento per la cura delle infezioni vaginali. Il principio attivo si elimina principalmente attraverso i reni, e secondariamente attraverso le feci. Ha un ottimo assorbimento da parte del corpo umano, anche a livello gastro-intestinale. La sua dinamica è quella di danneggiare e distruggere il DNA fungino e viene utilizzato anche sulle infezioni genitali maschili.

Effetti collaterali del metronidazolo

Presenta più effetti collaterali, generalmente indirizzati al sistema nervoso. In alcuni casi si sono riscontrati la meningite, l’encefalopatia e le convulsioni. Questo accade con dosaggi elevati e prolungati. Invece effetti più leggeri da segnalare sono le vertigini e i capogiri, oppure il mal di testa. Si potrebbe riscontrare anche confusione, insonnie e agitazione. Più sovente può capitare che il principio attivo dia luogo a diarrea, vomito, stitichezza e altre problematiche dell’apparato gastro-intestinale.

Il contenuto di Metronidazolo del medicinale può essere dannoso per alcune tossicità del fegato. Un utilizzo troppo prolungato può portare infatti all’insufficienza epatica, e ad una tossicità che raramente potrebbe essere mortale. Particolare attenzione deve essere prestata dai pazienti con sindrome di Cockayne. In questo caso il medico deve valutare con attenzione quale possa essere il rischio di somministrazione e quale le potenzialità curative. Prima, durante e dopo l’assunzione vanno quindi svolti tutti i test di accertamento della funzionalità epatica. Se questa dovesse essere compromessa, la somministrazione del farmaco va subito fermata. La sindrome di Cockayne è fortunatamente una malattia rarissima. Essa comporta l’invecchiamento precoce a causa di un anormale sviluppo del sistema nervoso. Avendo il Metronidazolo degli effetti collaterali a carico del sistema nervoso, è fortemente sconsigliata la somministrazione per qualsiasi paziente che dimostri questo tipo di problematiche.

Un altro effetto collaterale dell’uso del Metronidazolo è la sindrome di Steven-Johnson, una forma di eritema provocata da alcuni farmaci, e dai soliti parassiti. I farmaci restano i primi responsabili della comparsa della sindrome, che si manifesta entro il primo mese dall’assunzione del farmaco.

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