L’emergenza sanitaria determinata dall’infezione da nuovo coronavirus ci ha reso ancora più consapevoli dell’importanza dell’igiene delle mani e del controllo delle secrezioni respiratorie. Le mascherine sono diventate un oggetto della nostra vita quotidiana, un dispositivo di protezione che ci aiuta a limitare i contagi e che ci accompagnerà nel ritorno alla vita di società.
A cosa servono le mascherine?
Lo scopo di tutte le tipologie di mascherine è tentare di limitare la diffusione del virus, proteggendo gli individui dal contatto con le secrezioni respiratorie. Vanno fatte in realtà delle precisazioni, perché la funzione delle mascherine è differente a seconda della loro tipologia.
La mascherine chirurgiche bloccano gran parte delle secrezioni respiratorie e servono dunque per bloccare il flusso in uscita. Non sono progettate per bloccare il flusso in entrata, quindi è fondamentale che anche l’interlocutore indossi una mascherina (oltre a mantenere la distanza raccomandata di almeno un metro).
Diverso invece il discorso per le mascherine con filtro, le quali sono in grado di bloccare anche il flusso in entrata e quindi proteggono dal contatto con un eventuale paziente infetto. Queste mascherine sono generalmente riservate al personale sanitario che è ad elevato rischio di contatto con pazienti con infezione, mentre alla popolazione generale è consigliato l’uso delle mascherine chirurgiche.
Quando va indossata la mascherina?
Per capire quando va indossata la mascherina si può fare riferimento alle indicazioni pubblicate sul sito del Ministero della Salute. Secondo quanto dichiarato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la mascherina dovrebbe essere indossata da coloro che hanno il timore di aver contratto l’infezione da nuovo coronavirus e che presentano sintomi respiratori, come starnuti e tosse. Per approfondire si può leggere l’articolo Coronavirus: cosa fare se sospetto di averlo? La mascherina inoltre dovrebbe essere indossata anche da coloro che devono avere contatti con persone con sospetta infezione.
Sul sito del Ministero della Salute si afferma che l’utilizzo delle mascherine non è necessario per la popolazione generale e che la mascherina potrebbe non essere indossata da chi non ha alcun sintomo respiratorio. Va detto però che la normativa vigente in Italia sta imponendo l’utilizzo delle mascherine per l’accesso ai luoghi pubblici e per gli spostamenti al di fuori della proprietà privata, indipendentemente dalla sintomatologia respiratoria.
I modelli di mascherine disponibili
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Vediamo in maggior dettaglio quali sono i modelli di mascherine disponibili in commercio e quali sono le loro caratteristiche principali. Solo conoscendo le caratteristiche dei vari modelli si potrà capire quale indossare nei diversi contesti.
Mascherina chirurgica
Le mascherine chirurgiche sono quelle più diffuse e quelle indicate per la popolazione generale. Queste sono formate da 2-3 strati, ottenuti con fibre di polipropilene o di poliestere. Questa tipologia di mascherine presente un’ottima capacità filtrante verso l’esterno, il che significa che evita che chi indossa una mascherina chirurgica emetta delle secrezioni respiratorie nell’ambiente. Non è invece la scelta ottimale per chi deve proteggersi dal flusso esterno, infatti la sua capacità filtrante verso l’interno è solo di circa il 20%.
Uno studio pubblicato su Nature ha dimostrato che il corretto utilizzo delle mascherine chirurgiche contribuisce alla riduzione dei contagi, evitando la diffusione nell’ambiente delle secrezioni respiratorie, grazie alla capacità filtrante verso l’esterno del 95%.
Mascherine FFP
Le mascherine FFP sono ben note da tempo in ambito industriali, rientrando tra i dispositivi di protezione individuale di uso quotidiano per i lavoratori. Queste sono impiegate per la loro capacità di filtrare l’aria in entrata e sono state adattate anche per l’utilizzo in ambito sanitario.
Le FFP sono disponibili in tre varianti. La mascherina FFP1 ha una capacità filtrante del 72% (non ne viene consigliato l’utilizzo in ambito sanitario), la mascherina FFP2 ha una capacità filtrante del 92% ed infine la mascherina FFP3 ha una capacità filtrante del 98%. Tra la FFP2 e la FFP3 c’è anche un’altra differenza, che riguarda la dimensioni dei pori: nel primo caso sono più grandi delle dimensioni del nuovo coronavirus, mentre nel secondo caso i pori hanno un diametro minore.
Prima di effettuare l’acquisto è importante scegliere se indossare una mascherina con valvola, oppure se indossare una mascherina senza valvola. Le mascherine con valvola rendono la respirazione più facile per chi le indossa, ma non filtrano il flusso in uscita, mentre le mascherine senza valvola filtrano sia il flusso d’aria in entrata che quello in uscita. Nei modelli senza valvola però l’aria espirata tende ad accumularsi all’interno della mascherina, rendendo più difficile respirare. Inoltre in questo modo la mascherina si inumidisce e ciò rende necessario cambiarla più di frequente.
Dove acquistare le mascherine
Con l’inizio della Fase 2 e della parziale riduzione della restrizione agli spostamenti dei cittadini, lo Stato ha annunciato la vendita di mascherine ad un prezzo calmierato. I cittadini avrebbero dovuto poter acquistare delle mascherine a 50 centesimi, il che avrebbe reso possibile per tutti avere le mascherine da indossare durante gli spostamenti. In realtà fin dai primi giorni della Fase 2 ci è resi conto della difficoltà di trovare mascherine a 50 centesimi, a tal punto che da molti sono state definite introvabili.
Le mascherine possono essere acquistate online, oppure ci si può recare in farmacia. Nel primo caso i vantaggi sono la comodità e la possibilità di confrontare i prezzi, nel secondo caso invece il vantaggio principale è la rapidità con cui si può entrare in possesso della mascherina. Il consiglio è di preferire l’acquisto online vantaggioso dal punto di vista economico se si ha tempo, se invece si ha un bisogno urgente della mascherina ci si può rivolgere alla farmacia.
Fonti e link utili
- Quando va indossata la mascherina? – Ministero della Salute
- Mascherine a 50 centesimi non certificate – Corriere.it
- Coronavirus: quali sono i sintomi che ci possono allarmare?