La tutela dell’ambiente entra in Costituzione, Anelli (Fnomceo): “Rivoluzione che i medici accolgono con grande favore. Sancita la subordinazione dell’economia alla salute e all’ambiente”.
“La tutela dell’ambiente entra in Costituzione. E lo fa dall’ingresso principale, andando a collocarsi tra i principi fondamentali, all’articolo 9, e poi tra i diritti e doveri dei cittadini, all’articolo 41. Noi medici accogliamo con grande favore questa rivoluzione della nostra Carta costituzionale. Da tempo, infatti, anche noi avevamo fatto lo stesso percorso: a partire dall’edizione del 2006 del nostro Codice deontologico abbiamo introdotto l’articolo 5, dedicato al dovere concreto del medico di occuparsi attivamente dell’ambiente e di promuovere la salute dei cittadini, per garantirne la qualità della vita”.
Cosa succede in attesa del referendum conservativo
Così il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, commenta la notizia dell’approvazione in via definitiva, da parte della Camera, della proposta di legge costituzionale che modifica in tal senso due articoli della Carta, il 9 ed il 41, appunto. Il testo, alla seconda deliberazione della Camera, è passato con 468 voti a favore, un contrario e sei astenuti, mentre il Senato lo aveva licenziato con la maggioranza dei due terzi il 3 novembre scorso. Di conseguenza, entra subito in vigore e non è sottoponibile a referendum confermativo. “Il nostro Parlamento ha modificato, in quattro passaggi e a larghissima maggioranza la nostra Carta costituzionale, introducendo tra i principi fondamentali la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni – spiega Anelli -. Analogamente il nostro Codice afferma che il medico favorisce un utilizzo appropriato delle risorse naturali, per un ecosistema equilibrato e vivibile anche dalle future generazioni”.
“La nuova formulazione dell’articolo 41, inoltre, subordina l’iniziativa economica alla tutela della salute, dell’ambiente, della sicurezza, della libertà e dignità umana – conclude -. Viene quindi affermato con forza che l’attività economica non può svolgersi in modo da recare danno alla salute e all’ambiente. Questa è la vera, grande rivoluzione ed è quanto noi medici abbiamo più volte ribadito, in relazione alle catastrofi ambientali causate dall’inquinamento e, ancor più recentemente, nel corso della pandemia di Covid-19”.